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REAR-LOADED FULL-RANGE HORN SPEAKERS |
Ogni
appassionato di Hi-Fi prima o poi cadrà nella tentazione del monovia. È toccato
anche a me.
Perché
i monovia? Molti sono convinti che hanno una coerenza magica, una “voce” molto più
naturale. Forse è vero…
I
suoni, generalmente, vengono registrati con un microfono, la membrana del
microfono si muove grazie alle onde sonore (onde di pressione), lentamente per
le onde a bassa frequenza, velocemente per quelle ad alta frequenza. Se la
membrana capta contemporaneamente due onde a frequenza differente, il movimento
di una “modulerà” il movimento dell’altra.
In
un diffusore a più vie, si perde tale coerenza, perché i vari altoparlanti si
muoveranno in modo indipendente.
Invece
la coerenza la ritroviamo in un altoparlante largabanda, infatti, tale
altoparlante si muoverà esattamente nello stesso modo della membrana del
microfono di origine, demodulando la vibrazione modulata all’inizio.
La
musica è un insieme infinito di frequenze, ognuna che modula le altre, quindi
soltanto un vero altoparlante largabanda decodificherà in modo perfetto.
Naturalmente
l'ostacolo è quello di ottenere un altoparlante che copra lo spettro audio da
20Hz a 20KHz in modo lineare.
Ovviamente,
un altoparlante full-range perfetto non esiste e non può esistere, è una
questione fisica. In genere tali altoparlanti coprono dai 50-60Hz a 15KHz, ma
sono molto costosi, rari e richiedono pertanto un diffusore a tromba per
rafforzare la gamma bassa
Ovvia
conclusione, anche un monovia introduce, inevitabilmente, distorsione.
Un
altro pregio dei diffusori a gamma intera è che mancano di crossover con tutti
i problemi connessi di perdita di potenza, accumulazione, rotazione di fase e
perdita di informazioni da tutti i punti di connessione, eccetera.
Poi,
la presenza di due o più altoparlanti ci da la sensazione di una divisione,
ottica sicuramente, della banda audio: bassi – medi – alti.
FE87E Horn
Subito
ho voluto puntare al top (o quasi), infatti era mia precisa intenzione
costruire un buon monovia, ad alte prestazioni utilizzando ottimi altoparlanti
come i Fostex FE168ESigma o i FE206E (magari il progetto SOLO-206) o altri di
altre prestigiose case costruttrici. Tuttavia dopo un po’ di tempo, mi sono
ricreduto. Puntare al massimo, spendendo cifre considerevoli, avendo la minima
esperienza in diffusori e, neanche quella in monovia, non era il giusto
approccio. Bisognava cominciare col passo giusto.
Il
passo giusto era scegliere un progetto dall’ottimo rapporto qualità-prezzo,
ovvero, economico che suoni bene.
Gli
altoparlanti full-range sono tanti, molti concordano che i migliori siano i Fostex. Altre case producono driver simili, come la Ciare, la Monacor, ecc.
Ho
voluto fare un rapido confronto fra quelli della stessa fascia di prezzo.
Le
scelte sono cadute fra: FE87E della Fostex, PH250 e HX132 della Ciare ed infine
SPH-68X/AD della Monacor.
Il
confronto è basato sul grafico sensibilità vs frequenza fornite dalle case
costruttrici. Dunque:
Come
si può notare quello che ha un andamento più costante in banda 20Hz - 20KHz è
senza dubbio il Fostex FE87E.
Quando
scelgo un altoparlante vedo sempre l’andamento in banda perché credo che sia un
aspetto importante. Sappiamo tutti che un altoparlante deve trasformare un
segnale elettrico con delle variazioni di pressione, questa “trasformazione”
deve essere, alcuni direbbero, indolore, ovvero l’altoparlante deve rispondere
allo stesso modo ad ogni frequenza cioè deve essere trasparente, non deve
colorare.
La
frequenza di taglio inferiore è migliore (cioè più bassa) nei due Ciare, mentre
quella superiore senza dubbio nel Fostex.
Tirando
le somme, la scelta, inevitabilmente, cade sul FE87E della Fostex. È un po’
carente nei bassi ed ha una sensibilità (media) leggermente minore degli altri,
ma sicuramente regge e vince il confronto con gli altri. Il prezzo è molto
interessante.
In
Italia, è venduto ad un prezzo esagerato, tranne rari casi come da http://www.maclementhorn.it/ un ottimo
sito che vende i fostex a prezzi onesti. Consiglio di dargli uno sguardo perchè
ricchissimo di progetti e altro.
Chi
si volesse rivolgere altrove, può guardare da: http://www.spectrumaudio.de, la pagina
dedicata al nostro FE87E è qui.
Ora
rimane il problema circa la cassa acustica. Deve essere del tipo bass-reflex o
a caricamento a tromba per enfatizzare i bassi altrimenti carenti. Il ricco
sito della Fostex ci fornisce un piano di costruzione, molto interessante per il
nostro FE87E:
L’andamento
in frequenza:
come
si può notare è incredibilmente piatto ed esteso in banda.
Sul
documento c’è qualche commento, riporto quello più interessante:
This
enclosure provides rich low frequency through the horn and mixes high/mid
frequency radiated directly from the FE87E for clarity of total sound image.
Lo
ritengo un ottimo progetto, economico e di sicura soddisfazione. L’unico punto
critico è probabilmente la carenza dei bassi. Tuttavia credo che con la giusta
quantità e la giusta posizione del materiale fonoassorbente si riesca ad
ottenere un optimum sonoro di grande
qualità.
La
mia esperienza è scarsa, ho pertanto dato uno sguardo in rete per trovare risposte
alle mie domande, come, appunto, il giusto posizionamento del materiale
fonoassorbente.
Sempre
sul sito http://www.maclementhorn.it/,
a questa pagina: http://www.maclementhorn.it/Fostex_Realizzazioni_FE87E.htm
è possibile trovare proprio questo progetto, che è anche venduto in kit..
Mauro, il web master, è una persona molto gentile, preparata, ma soprattutto
appassionata, mi ha dato un paio di utili consigli sul progetto in questione
che anche lui ha realizzato.
Qualche
tempo fa, con il bravissimo e gentilissimo Tony Gee di Humble Homemade Hifi abbiamo
scambiato qualche e-mail, io in particolare gli chiedevo le sue impressioni sul
progetto e qualche consiglio sul fonoassorbente, riporto qualche frase di
maggiore interesse:
The
FE87E horn looks like a very good design to start with. All important is a
sturdy construction with thick panels to minimize vibrations. Experiment a lot
with the position and amount of dampingmaterial, this has a strong effect on
the overall response of the system. Full-range drivers can get congested on
complex material but they do excel in spatiality and dynamics considering the
small size of the driver.
I
tend to have slightly denser dampingmaterial at the beginning of the horn, then
decrease the amout and density towards the mouth of the horn. The more
dampingmaterial the tighter and dryer the sound will be, but too much damping
will kill the bass. The less material the more dynamic and fuller the sound,
but too little damping may make it sound blurred.
Dunque,
riassumendo un po’ tutti i consigli e le varie letture si evince che sulle
trombe il problema sono le spurie che viaggiano inevitabilmente nel condotto e
che creano un fastidioso rimbombo o coda
acustica che "sporca" le frequenze di lavoro per cui è stata
progettata la tromba stessa (in genere per i monovia quelle dalla gamma bassa).
In
genere è conveniente intervenire nella zona iniziale della tromba, attorno al
driver, in modo da interrompere subito la propagazione delle frequenze
indesiderate. Il resto del condotto può essere completamente libero ma nel caso
di trombe ripiegate si può mettere, ma proprio di rifinitura, del materiale
fonoassorbente sul lato esterno delle curve.
Un'
altra variabile è il materiale impiegato per la costruzione del mobile. Il
multistrato di betulla ha una rigidezza combinata con la sua leggerezza specifica
che fa si che ci sia un aiuto alla emissione del suono. Mentre con MDF il
comportamento è più amorfo. Il rischio, nel primo caso, è di una eccessiva
colorazione sulle frequenze di risonanza del mobile ma è compensata da una
maggiore prontezza ai transienti e magari con un driver piccolo come gli 87 può
essere meglio.
Le
sospensioni del nostro FE87E, come in tutti gli altoparlanti elettrodinamici,
cambiano le loro proprietà meccaniche col tempo, è il “rodaggio”. Nel fostex in
particolare il rodaggio è molto lungo, alcuni concordano nel dire che è di
almeno cento – centocinquanta ore! Quindi prima di ogni modifica, bisogna
aspettare parecchio.
Di
seguito si può trovare l’elenco dei pannelli di multistrato necessari al
progetto:
MULTISTRATO
DI BETULLA DA
4 pz 6 x 30 cm
4 pz 60 x 30 cm
2 pz 25 x 30 cm
2 pz 10 x 37 cm
2 pz 10 x 46 cm
2 pz 10 x 28,5 cm
2 pz 10 x 30 cm
4 pz 10 x 17,5 cm
4 pz 10 x 22 cm
6 pz 10 x 5 cm
2 pz 10 x 4,5 cm
2 pz 10 x 18,5 cm
2 pz 10 x 18 cm
2 pz 10 x 22,5 cm
Totale 40 pezzi
Una
foto del piccolo driver di casa fostex, devo dire che appena l’ho visto sono
rimasto sorpreso (forse deluso) dalle piccole dimensioni:
Una
significativa foto con i trentotto pezzi già tagliati necessari alla costruzione
del cabinet:
Alcune
foto della realizzazione:
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Per
il posizionamento del materiale di riempimento può essere utile quello che ha
scritto l’amico Piergiorgio:
Le alte frequenze sono direttive, sono
cioè assimilabili a raggi di luce, pertanto in una struttura a tromba
fortemente ripiegata dopo le prime due/tre riflessioni le alte frequenze sono
assorbite quasi del tutto.
Per eliminare i residui è utile mettere
del feltro spesso sulle prime pareti dove il suono si riflette.
Le basse frequenze invece si propagano
come delle onde e quando trovano un ostacolo lo aggirano esattamente come le
onde in acqua (diffrazione). Aggiungendo assorbente (polyfill, lana per
materassi, gommapiouma etc) nel condotto si aumenta la densità equivalente del
mezzo trasmissivo, cioè l'aria.
In altri termini si descresce la
velocità (di gruppo) delle onde sonore e questo è equivalente ad un
allungamento della lunghezza della tromba, con un effetto netto che molto
spesso si traduce in un guadagno migliore alle basse frequenze.
Con questo in mente, la migliore
soluzione (salvo sperimentazione contraria) dovrebbe essere un rivestimento in
feltro delle pareti dell'inizo del condotto, specie quelle destinate a
'piegare' le onde sonore in un'altra direzione e un riampimento delle prime
sezioni del condotto con assorbente non troppo denso.
In particolare con le trombe,
l'assorbente inoltre rende più uniforme la risposta in frequenza, che è
fortemente caratterizzata dalle riflessioni alla bocca (frequenze multiple
della lunghezza d'onda corrispondente alla lunghezza della tromba).
Non è detto che avere una risposta meno
accidentata sia l'ottimo sonico, la colorazione tipica della tromba (il suono
'cavernoso') è accentuata con poco o niente assorbente e questo tipo di suono
in genere piace.
Una
foto:
Infine,
una foto del lavoro finito:
Ascolto
Pensavo
di sapere cosa avrei sentito. Sono rimasto piacevolmente sorpreso.
Il
diametro del piccoletto di casa fostex lasciava prevedere una carenza di bassi…
ma invece, sono incredibilmente presenti, certo non da colpo allo stomaco(!).
I
monovia a tromba, generalmente, sono conosciuti per i bassi leggeri e per i
medi in evidenza, invece i due FE87E mi riservano una grande sorpresa.
L’andamento in banda è molto lineare (lo dice il mio orecchio), così lineare
che nessun altro diffusore prima, in particolare le ciare H03, ha dimostrato
nel mio ambiente di ascolto. Sinceramente non mi sarei mai aspettato nulla del
genere, normalmente una risposta così regolare è una cosa solo da datesheet.
I
bassi, pur se non potenti, sono presenti senza nessun rimbombo, “effetto
caverna”, e gli alti sono notevoli e sorprendenti, come emessi da un tweeter,
anzi meglio.
I
due diffusori danno il meglio sul pavimento e a ridosso del muro.
Tuttavia,
devo dire che la mia prima impressione è stata non del tutto positiva, ho
definito la loro “voce”, come dire, un po’ “piatta”, ma, man mano che si
rodavano la definizione iniziale appariva francamente fuori luogo. Questa è una
caratteristica dei Fostex, il cambiamento è abbastanza marcato nelle prime ore.
Io
preferisco i bassi profondi, appena ho visto dal vivo i due FE87E, come ho già
detto, sono rimasto un po’ deluso, ma soprattutto preoccupato dal “ridicolo”
diametro. Mettendoli accanto al midwoofer delle ciare H03 il mio pentimento per
l’acquisto diventava sempre più reale… ma…
Dei
bassi così chiari e veloci non li ho mai sentiti (non sono da discoteca!), per
il jazz questi diffusori sono il massimo (ok, non esagero più.): il
contrabbasso è straordinario, puoi ascoltare le dita sulle corde, le voci
naturali, ogni cosa è collocata al proprio posto, gli strumenti non si
mescolano ed è proprio un risultato… perfetto (ho esagerato?).
Nessun
diffusore, monovia e non, che io abbia mai ascoltato, da amici, in sale
d’ascolto, ecc.. riproduceva bene il suono del pianoforte, mentre i due
piccoletti di casa Fostex mi hanno veramente convinto.
Devo
dire che l’accoppiata al mio DAC è quasi perfetta.
Come avevo già affermato in precedenza, ora posso senza dubbio ribadire il mio
addio al giradischi, anche il mio CD-player ha una voce calda.
Questi
diffusori sono adatti soprattutto per l’ascolto di musica jazz,
classica/sinfonica e leggera, poco e niente per il pop, rock ed altro. Gli
amanti di tale musica li troverebbero, sicuramente, deludenti.
Difetti?
Ovviamente sì. Sono molto direttivi, il “cono magico” è molto limitato,
pertanto non sono adatti a sonorizzare una grande sala.
Inoltre,
esaltano, un po’, la gamma media, hanno una lieve tendenza ad urlare. Ho usato
il mio SE con valvole 2A3 che tendenzialmente
anch’esso tende ad urlare… di chi è la colpa? Tuttavia, con tali diffusori le
2A3 danno il meglio di se, cantano che è una bellezza. I bassi veramente
profondi mancano, l'emissione al di sotto dei 100 Hz è scarsina ma ascoltando
particolari tipi di musica si può tranquillamente trascurare questo aspetto.
Concludendo
posso dire che chi volesse entrare nel mondo dei monovia, questa è la strada
migliore, i due FE87E con progetto back loaded horn forniscono quell’entusiasmo
che altri larga banda difficilmente darebbero la prima volta, poi, come si sa,
i primi giudizi sono difficili da cambiare!
Altri progetti col fostex FE87E o FE83E
Partiamo
subito con una bella foto della realizzazione di Mauro di Maclementhorn, si tratta
ovviamente delle famose LIMES:
Questo
è un progetto che metterà alla prova il rapporto con vostra moglie, fidanzata o
madre.
Sul
sito della fostex c’è un progetto per il FE83E, versione non schermata del
FE87E:
È
molto semplice e compatto. Si tratta di un doppio reflex, il primo condotto è
accordato a 127Hz il secondo a 60Hz.
Il
gioiellino di casa fostex è molto diffuso fra i costruttori di tutto il mondo,
giapponesi in testa.
Per
esempio c’è il PRIMO.
Si trova sul sito di www.audiofaidate.it.
È ben spiegato, ci sono tutte le istruzioni passo-passo ed è ricco di immagini.
Il
progetto riprende quello di un costruttore giapponese. Per chi come me conosce
benissimo il giapponese può visitare il suo sito. Scherzi a
parte è fotograficamente ben documentato e poi potete sempre usare Google per la traduzione.
Il
piano di costruzione è il seguente:
La
differenza sostanziale è nel labirinto interno che dovrebbe enfatizzare la
banda bassa centrata a 77Hz.
Un
altro bel progetto, sempre di un costruttore giapponese è il seguente:
Invito
a dare uno sguardo all’affascinante ma, per quanto ci riguarda, incomprensibile
sito. Anche
qui usate Google per
tradurre.
È
costituito, come il precedente, da un labirinto, ma, terminante a tromba. Ecco
un’immagine:
In
rete non ho trovato nessuna misura, quindi i progetti sono da provare.