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Impostazione contenutistica ______________________________ Nell'elaborazione iconografica accosto molteplici riferimenti figurativi; esulando in ciò dalla gabbia obbligazionale della forma unitaria e procedendo verso una complessa commistione formale. L'unità che determina e caratterizza l'opera rimane, ma risolta nell'impronta personale qui spontaneamente espressa, definita nei modi in cui si tesse la rete di connessioni, rete nella quale scorre il filo vitale del discorso. Punto di partenza è la concezione di una visione propria di un occhio inteso non solo nei termini visivo-impressionistici ma anche e soprattutto in quelli dell'interazione e sintesi di veduto, vissuto, interiorizzato. L'abbandono dell'unità compositiva, quale si era definita nella tradizione prospettico-rinascimentale, raggiungimento del resto vecchio di quasi due secoli, determina le attuali possibilità nella commistione delle forme. In questo caso la mia ricerca guarda ad una inevitabile condizione attuale, volendo rispecchiare la commistione culturale effetto della diretta immediatezza di comunicazione interculturale. In questa operazione ricorro alle conoscenze in materia, come le ho apprese anche dall'esperienza di studio e lavoro. Ad esempio la storia dell'Arte e dell'Architettura forniscono spunti da rielaborare. Come impostazione di base i miei punti di riferimento stanno nel Surrealismo e nell'Espressionismo. Il Surrealismo in quanto espressione della libertà dall'assunto del discorso convenzionale, quindi liberazione dalle incrostazioni sociali e dalle imposizioni dell'ideologia o dominante o consensualmente accettata. Con ciò voglio cogliere del Surrealismo la tendenza anarchico-libertaria dell'arte. L'Espressionismo in quanto riprende dal più profondo sentire altrimenti quanto è, in quel fondo del non detto, la chiave lacerante e irrisolta, riportando a galla tra le forme anche quelle più esasperate.