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Cronologia dal 1548 al 1600
Nola
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Escursione sulla collina di Cicala a proposito del ritrovamento della casa di Giordano Bruno
IO DOCTOR JORDANO BRUNO NOLANO (possibile autobiografia del Bruno)  

 

 

 

Nola: storia e dati

NOLA: CITTA' CAMPANA

"NOLA,Città antichissima,è situata  in un'ampia e fertilissima pianura,il cui territorio presenta l’aspetto di un vasto giardino che si estende ad occidente fino all'agro Napoletano ed Acerrano; una diramazione del preappennino campano che corre da Cancello ad Avella, fino ai  primi contrafforti dell'Irpinia, segna, invece, il sud confine nord-orientale,mentre a sud c’è il Vesuvio che affonda le sue radici nel vicino Tirreno ..."

(da L.AVELLA, “La festa dei Gigli”)

"Il territorio, abitato già in epoca preistorica, dall'antico ceppo indigeno Opico-Osco,  (i primi risalgono all'età del bronzo XIX XVII sec. a.C.) vede il formarsi del suo primo nucleo abitativo intorno al VII sec. a.C. Sotto l'influsso di popolazioni etrusche nasce il primo agglomerato urbano di Nola e a quel periodo risalgono infatti i manufatti più antichi, a tutt'oggi rinvenuti. Conobbe un notevole splendore tra il VI ed il V sec. a.C. come è testimoniato dai corredi delle tombe dei membri della classe dirigente della Città riportate alla luce da varie necopoli esistenti sul territorio.  Le comunità indigene, Cartina topografica di Nola rinfoltite da popolazioni sannitiche provenienti dalle montagne, stimolate dalle culture più avanzate delgi Etruschi e dei Greci con le quali si integrarono, iniziarono un processo di aggregazioni politica e culturale che culminò, come riporta lo storico Diodoro Siculo, nel formarsi del "Popolo dei Campani" nel 438/437 a.C.  Nel giro di pochi decenni i Sanniti Campani scalzarono dal potere le classi dirigenti etrusche e greche estendendo il loro controllo su tutto il territorio campano ed è probabile che proprio allora la Città, forse precedentemente detta Hyria, con propria monetazione, ricevette il nome di "Novla", ovvero "città nuova". La testimonianza di tale integrazione la riscontriamo nella produzione di monete che, nei primi decenni del IV sec. , vengono coniate contemporaneamente da hyria e Nola e solo successivamente da Nola.   Ben presto le città campane, temendo una possibile discesa dalle montagne di altre popolazioni sannitiche, si confederarono con il precipuo scopo di contrastare l'avanzata dei Sanniti stanzaiti sugli Appennini. La federazione Nolana era formata solo da Nola e Avella, ma poteva contare sull'appoggio dei Napoletani e sul porto di Pompei.  In tale realtà, attratta dalle risorse agricole e commerciali della Campania , si inserì Roma, che riuscì a perseguire i propri interessi sfruttando abilmente i contrasti e le tensioni tra le classi sociali che sempre più si andavano palesando nella regione. La conquista dei territori fu perseguita in maniera inarrestabile, talvolta con la guerra aperta contro le popolazioni locali, talvolta promuovendo con esse alleanze. Durante la seconda guerra sannitica Nola si oppose ai Romani, ai quali , dopo assedio, si arrese nel 312 a.C., diventando da allora alleata di Roma. Durante la seconda guerra punica gli attacchi che Annibale portò alla Città furono sempre respinti e Nola diventò una delle base operative dell'esercito romano. Ribelle durante la guerra sociale, Nola nell'80 a.C. fu ripresa definitivamente da Silla e da allora restò sempre nell'orbita di Roma, di cui seguì storia e vicissitudini senza svolgere più alcun ruolo degno di rilievo . Nel 73 a.C. è espugnata da Spartaco che la usa come base militare.   Nel 14 d.C. , nella casa parena, vi morì l'imperatore Augusto, Tacito dice : QUO NOLAE IN DOMO ET CUBICULO IN QUO PATER EIUS OCTAVIUS VITAM FINIVISSET.     Alla fine del I sec. d.C. inizia una lenta decadenza della città, forse dovuta all'impaludimento della zona e a disastrosi fenomeni sismici e culvanici ; da allora, infatti, le fonti storiche raramente fanno menzione di Nola e cioè appare insoiegabile considerato il prestigioso passato. Tra il IV e il V secolo d.C. l'unico fatto di rilievo fu la presenza a Nola del nobile bordolese Ponzio Meropio Anicio Paolino, già console romano. Alla fine dell'estate del 395 Paolino e la moglie Terasia giungono a Nola ponendo la loro dimora presso il
santuario di S. Felice a Cimitile l'antico Coemeterium nolano.  Qui Paolino organizza la sua comunità ascetica sull'esempio del monastero di Marmoutier fondato da Martino di Tours. Alla fine del 406 si riversa sull'impero Romano una nuova ondata barbarica e nel 410 i Goti di Alarico dopo aver saccheggiata Roma, invadono la Campania e, in tale anno o ancora prima Paolino succede sulla Cattedra nolana al Vescovo Paolo.  Dal V secolo le invasioni barbariche, le guerre, i saccheggi, affrettarono il declino della Città e costrinsero gran parte della popolazione a rifugiarsi sulla collina di Cicala o presso il Coemeterium, nome, questo, con il quale veniva indicata Nola in alcuni documenti dell'epoca (con lo scorporo della Contea di Nola, nella prima metà del XVII sec. acquistò autonomia e successivamente si eressea Comune con l'attuale nome di Cimitile.Fino al 1370 ospitò la sede Episcoplae nolana). Dopo i Goti di Alarico, fu devastata
dai vandali dei Genserico e nel 570 e 594 dai Longobardi.  Nella lotta di dominio territoriale tra i Longobardi ed il Ducato di Napoli, nell'850 la CittàLo stemma della Città di Nola era incamerata nei territori del Ducato di Benevento, e successivamente, con il patto di Arechi, il territorio nolano fu inserito nel demanio comune tra i due contendenti. Verso il 950 Nola è incorporata,  esclusivamente, nel demanio del Ducato di Napoli con la signoria del Duca Sergio I°. Subisce ancora distruzioni da parte deri Saraceni, Longobardi ed Ungari. Nel 1139 caduto il Ducato di Napoli nelle mani di Ruggero II°, fu annessa al Regno Normanno. 
Nel 1256Manfredi espugnò Nola perchè aveva parteggiato per il Pontefice Vincenzo V° e l'assogettò al Reame di Sicilia. Dopo la battaglia di Tagliacozzo Carlo I° D'Angiò in segno di gratitudine per i servigi resi, nominò il suo capitano Guido di Monfort Conte di Nola assegnandogli anche le terre di Atripalda, forino e Monteforte. Questi sposò Margherita Orsini dei Conti dell'Anguillara ed alla sua morte, non avendo eresi, la Contea passò al genero Romano Orsini dando così l'inizio alla Signoria di questa casata che si estinse
nel 1533 con la morte di Enrico.  Gli Orsini, proseguendo l'opera di riqualificazione della Città iniziata da Guido Monfort primo conte di Nola a partire dalla metà del XIV secolo diedero inizio ed incoraggiarono un ampio programma di ristrutturazione urbanistica che, contribuendo alla rinascita storico culturale, riportò Nola al suo antico prestigio, arricchendola di numerosi monumenti quali monasteri , chiese e palazzi
provvedendo, altresì, a difenderla con una poderosa cinta muraria già vanto della città in epoca romana. Con il tramonto della signoria delgi Orsini e a seguito dell'ascesa al trono di Carlo V Nola fu assoggettata al dominio spagnolo. Il secolo XVI vede la nascita a Nola di Pomponio Algiero ( 1531) e Giordano Bruno (1548). Il primo come eretico venne condannato dal Tribunale del Santo Uffizio e consegnato al "Braccio Secolare" fu giustiziato a Roma in Piazza Navona il 18 Agosto dell'anno 1556. Il secondo, monaco domenicano , insigne filosofo, subì la stessa sorte ed 17 febbraio 1600, dopo la condanna del Santo Uffizio, venne bruciato vivo in Campo De' Fiori Roma.  Iniziata la dominazione spagnola la Città fu inclusa nel Demanio Imperiale con il titolo di città Regia ed il Vicerè Don Pedro di Toledo oltre ad opere di edilizia, da vero mecenate, favorì l'opera degli Artisti e tra questi quel del nolano Giovanni Merliano che compì molte opere di scultura ed architettura. Poche sono le notizie storiche sulla città tra il XVII ed il XVIII secolo . Nel 1810 la Città diventò centro di Distretto del ragno nella Provincia di Terra del Lavoro. Nel 1820, nella notte tra il I° ed il II° luglio,
scoppiarono a Nola i primi moti carbonari, capeggiati dall'Abate Luigi Minichini con i sottotenenti del Reggio Esercito Borbonico Morelli e Silvati, dando così origine al Risorgimento Italiano." 
   
                  

(dalla pagina "Storia" del sito www.comune.nola.na.it)                                  

 


Alcuni dati della città

Popolazione: 33.000 (1997)
Altitudine: 20 metri s.l.m.
Superficie del territorio: 39 Kmq
Provincia di Napoli
C.A.P.: 80035
Latitudine: 40.57 N
Longitudine: 14.36 E
Distanza da Napoli: Km 30
Distanza da Avellino: Km 25
Distanza da Caserta: Km 25
Distanza da Benevento: Km 35
Distanza da Salerno: Km 60
Prefisso teleselettivo: 081 Distretto telefonico di Napoli, area locale di Nola (comprendenti le reti urbane di: Nola), rete urbana comprendente i comuni di: 
Avella, Baiano, Camposano, Carbonara di Nola, Casamarciano, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Domicella, Lauro, Liveri, Marzano di Nola, Moschiano, Mugnano del Cardinale, Nola, Pago del Vallo di Lauro, Palma Campania, Quadrelle, Quindici, Roccarainola, San Paolo Belsito, Saviano, Sirignano, Sperone, Taurano, Tufino, Visciano.
Numeri Utili:
Polizia Municipale: tel. 081-8231014
Guardia Medica: tel.  081-5124979
Polizia Stradale: tel.  081-8231002

(fonti www.comune.nola.na.it, "Elenco ufficiale abbonati al telefono - Provincia di Napoli 1999/2000".)

I Monumenti di Nola
Notevoli sono: la romanica chiesa dei SS. Apostoli – la Reggia degli Orsini, attuale sede del Tribunale, costruita con i marmi dell’Anfiteatro Marmoreo – il Palazzo Albertini o Covone di epoca rinascimentale – i gotici conventi di S. Francesco (S. Biagio) e S. Chiara – la neoclassica Basilica Cattedrale e la stupenda nuova chiesa di S. Chiara opera del Sanfelice nonché la chiesa del Collegio. Appena fuori città il maestoso Castello di Cicala del periodo Longobardo – il rinascimentale convento di S. Angelo in Palco – il secentesco Convento dei Cappuccini e il Seminario Vescovile di scuola vanvitelliana. Notevole è la grande caserma settencentesca dell’architetto Fuga. Del periodo più antico vi è un interessante raccolta di epigrafi nel Seminario dove si conserva il “Cippus Abellanus” uico esempio di scrittura osca – nel palazzo vescovile e in quello Comunale statue e marmi scolpiti. Il locale ufficio della Soprintendenza Archeologica è in attesa di una sede per dar vita al museo archeologico nolano le cui opere stazionano nei magazzini di Nola, Napoli e Pompei. Attende di essere riportato alla luce il grande Anfiteatro Laterizio.

(fonte "Nola - Pianta Turistica" della Pro Loco di Nola, Nola 1994) 

Link dei siti su Nola
www.comune.nola. na.it   space.tin.it/musica/ajigu

 

 

 

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