Fin dai tempi remoti si hanno notizie storiche circa la religiosità della nostra città, l’Abate Losapio, nei suoi scritti, riferisce che “Santa Sofia è l’unica e principale patrona di Gioia da tempo immemorabile”, la festa si teneva il 7 settembre, insieme ad una fiera.
Il culto per Santa Sofia, quale patrona di Gioia, continuò fino al 1844, anno in cui i gioiesi dichiararono San Filippo Neri protettore della città, invocato durante il terribile terremoto che ha colpito la città nel 1732; i festeggiamenti erano piuttosto lunghi e duravano dal 22 aprile al 2 maggio. Lo stesso santo venne invocato anche durante il terremoto avvenuto nella notte tra il 16 ed il 17 dicembre del 1857.
Successivamente si hanno notizie del culto venerabile nei confronti di San Rocco, più volte invocato come protettore della città durante la terribile pestilenza, estesasi in tutto il Regno di Napoli, nel 1656; si narra che il Santo apparve sulla torre detta “Principe del Balzo”, e con una spada fiammeggiante scacciò il male; lo stesso Santo fu invocato anche durante il colera che infierì nell’estate del 1837.
La religiosità del nostro popolo la si può ancora oggi notare nella affettuosa e calorosa presenza della città e dei cittadini, in occasione delle processioni che ogni anno si ripetono per le vie del paese.
Le feste e le relative processioni di San Filippo e San Rocco attirano ogni anno in città numerosi fedeli dai paesi limitrofi, nonché sono occasione per i nostri concittadini emigrati, di una rimpatriata nel luogo di origine.
Non bisogna dimenticare poi i riti della Settimana Santa, le processioni dell’Addolorata, dei Misteri, e l’esposizione dei Santi Sepolcri, occasione di preghiera e di riflessione sulla Passione di Gesù Cristo.
