Eco-Indicatori

L'Eco-indicator è una metodologia sviluppata dalla Pré (Product Ecology Consultants) per conto del Ministero dell'Ambiente olandese, essa costituisce un potente strumento per i progettisti utile ad aggregare i risultati di una LCA in unità o numeri facilmente comprensibili ed utilizzabili, chiamati appunto Eco-indicatori.
Lo schema principale del metodo valuterà quindi esclusivamente tre tipi di danno ambientale:

   Human Health (Salute Umana)
 Ecosistem Quality (Qualità dell'ecosistema)
 -»  Resources (Sfruttamento delle Risorse)

É pratica comune raggruppare i tipi di impatto per categorie e calcolarne un punteggio globale, riferendosi così alle categorie di impatto piuttosto che ai differenti tipi di impatto riscontrati.

Per un approfondimento su come si arriva a calcolare un eco-indicatore consultare le note di calcolo degli Eco-Indicator'99 pubblicate in questo sito.

Campi di indagine

La LCA si sviluppa attraverso tre campi della conoscenza umana, definiti come "spheres":

Technosphere, che riguarda la descrizione del ciclo di vita, le emissioni derivanti dai processi, tutte le procedure basate su relazioni di causa-effetto.
Ecosphere, che comprende la modellizzazione dei cambiamenti (danni) inflitti all'ambiente.
Valuesphere, che contempla la valutazione sulla serietà dei danni arrecati.

Le prime due sfere si basano su paradigmi scientifici e naturali. Per le valutazioni relative alla "Technosphere" le percentuali di incertezza sono relativamente basse, mentre per la "Ecosphere" si usano modelli piuttosto incerti, difficilmente verificabili e dati con unità di misura aventi errori di diversi ordini di grandezza. La "Valuesphere" appartiene invece alla sfera delle scienze sociali nelle quali non può esistere una sola verità.

Il ciclo di vita, infatti, viene costruito nell'ambito della "Technosphere" e il suo risultato è l'inventario. Il legame tra i dati presenti nell'inventario vengono collegati alle tre categorie di danno o "endpoints" attraverso il modello realizzato nella "Ecosphere". Il modello della "Valuesphere" viene usato per pesare le tre categorie di danno secondo un unico indicatore.

Caratteristiche dell'inventario

La metodologia degli Eco-indicator 99 necessita di alcune specificazioni per la definizione dell'inventario.

Sono prese in considerazione emissioni in aria, acqua e suolo:
· importante parametro da considerare e specificare con cautela sono le polveri fini (SPM10 e SPM2.5)
· gli effetti dei fertilizzanti utilizzati in agricoltura non sono da considerare come emissioni nel suolo poiché già inclusi nei dati sullo sfruttamento del terreno
· i quantitativi di pesticidi, fungicidi e erbicidi direttamente applicati al suolo vengono considerati come emissioni al suolo coltivato. Nell'analisi di previsione viene calcolata la quantità di tali sostanze che emigrano verso altri compartimenti (aria, acqua, suolo naturale e suolo industriale). La parte rimanente che resta sul suolo coltivato non è modellata ma è inclusa nei dati sul land-use.
· Le sostanze radioattive vengono classificate per isotopi e dimensionate in becquerel.

Vengono considerati i minerali e i combustibili fossili non come materiali grezzi

Viene considerato l'uso del territorio:
· definito come prodotto dell'area per il tempo di occupazione e dipendente dal tipo di uso
· se è oggetto trasformazioni deve essere specificata la qualità originale e quella ottenuta dopo la modifica

Dall'inventario alle categorie di danno: la Caratterizzazione

Il metodo utilizza quattro differenti procedure per collegare l'inventario alle tre categorie di danno principali; tali collegamenti permettono di individuare e pesare all'interno di una singola categoria il tipo di danno relativo alla sostanza emessa o alla risorsa usata. Vengono in questo modo determinati dei fattori specifici da moltiplicare per il peso della sostanza emessa o consumata.

Per la categoria Human Health vengono eseguite le seguenti analisi:

- "Fate analysis" che lega la sostanza emessa alla variazione della sua concentrazione nel tempo
- "Exposure analysis" che lega questa variazione di concentrazione ad una dose
- "Effect analysis" che lega la dose di emissione agli effetti sulla salute umana come il numero e tipi di tumore e gli effetti respiratori
- "Damage analysis" che lega gli effetti sulla salute al numero di anni vissuti dall'uomo come ammalato (YLD) e al numero di anni di vita persi (YLL).

Per la categoria Ecosystem Quality vengono considerati due tipi di impatto:

Le emissioni tossiche (ecotoxicity) e quelle che modificano l'acidità e i livelli nutritivi (acidification and eutrophication). Per tali categorie di impatto si segue la seguente procedura:
- "Fate analysis" che lega le emissioni alle concentrazioni
- "Effect analysis" che lega le concentrazioni alla tossicità, ai livelli di acidità o a all'incremento di sostanze nutritive
- "Damage analysis" che collega questi effetti all'incremento potenziale della scomparsa di piante.

L'uso e la trasformazione del territorio (land use) sulla base di dati empirici relativi alla qualità degli eco - sistemi, funzione del tipo di uso del territorio e del valore della sua area.

Per la categoria Resources vengono seguite due fasi:
- "Resource analysis" che lega l'estrazione di una risorsa alla riduzione della sua concentrazione.
- "Damage analysis" che lega la minore concentrazione di risorse all'aumento dell'energia spesa per la loro estrazione in futuro.

Il concetto di "Cultural Theory"

Tale teoria è stata ottenuta da Thompson considerando i comportamenti delle persone rispetto a due dimensioni fondamentali dell'esistenza umana: l'attaccamento al gruppo ed il grado di indipendenza nei confronti di imposizioni e prescrizioni esterne (il "grid"). Differenti combinazioni di valori delle due dimensioni considerate identificano una way of life la quale influirà certamente sulle scelte e sul sistema di valori di ciascun individuo e del gruppo cui appartiene.
L'esperienza dimostra come questa distinzione sia sufficientemente valida per valutare i comportamenti delle persone. È tuttavia importante sottolineare che tale teoria non implica che ci siano esclusivamente cinque tipologie di persone poiché, come sappiamo, la personalità dell'uomo è estremamente sfaccettata. Ciascuno può appartenere a più categorie, reagendo alle diverse situazioni in maniera differente a seconda del contesto.

Sono descritte di seguito, in maniera sintetica, le caratteristiche distintive dei cinque archetipi:

1. Individualist. È una persona libera da qualsiasi legame. Nella sua visione, tutto è provvisorio e soggetto a negoziazione.

2. Egalitarian. Possiede un forte attaccamento al gruppo ma non alle sue imposizioni. Non riconoscendo differenze di ruolo rende ambigue le relazioni all'interno del gruppo scatenando spesso conflitti.

3. Hierarchist. È un soggetto che possiede forti legami sia con il gruppo sia con le sue regole. Crea una forte stabilità, favorendo azioni di controllo su di sé e sugli altri.

4. Fatalist. Dipende profondamente dalle prescrizioni ma non sente l'appartenenza al gruppo, agisce perciò singolarmente.

5. Autonomist. Appartiene ad una minoranza che rifiuta l'influenza del gruppo e di tutte le sue prescrizioni.


I cinque archetipi definiti nella "Cultural Theory":

 

È, a questo punto, evidente che le prime tre tipologie di persone fondano le proprie scelte su valide prospettive, al contrario delle ultime due, le quali, per questo motivo, non possono essere considerate nel modello. Il fatalista tende, infatti, a non avere opinioni proprie ma ad uniformarsi al giudizio degli altri, mentre l'autonomista ha un pensiero completamente sfuggente a qualsiasi tipo di modellizzazione.
L'uso della Cultural Theory permette quindi di sviluppare per ciascuno dei tre archetipi prescelti un'ampia gamma di atteggiamenti e convinzioni che vanno a costituire una base importante per lo sviluppo della modellizzazione delle scelte personali.
I comportamenti e le opinioni alla base del sistema di valori utilizzato nell'Eco-indicator 99 sono raccolti nella tabella seguente:

Per risolvere il problema del livello di scientificità richiesto dallo studio del LCA e quindi del livello di soggettività ammesso, il metodo degli Eco-indicator 99, segue il modello della Cultural Theory proposto da Thompson.

Si possono notare nel grafico seguente l'importanza che assumono le varie categorie di impatto all'interno della prospettiva ugualitaria: