LIFE CYCLE ASSESSMENT
Definizione
Quantificare le emissioni e gli impieghi di risorse necessari per la produzione e lo sviluppo dei prodotti è stato da diversi decenni uno degli obiettivi che ha portato istituzioni e industrie ai primi studi sull'analisi del ciclo di vita.
La Society of Enviromental Toxicology and Chemistry (SETAC), durante il congresso di Vermount in Canada del 1993 ha così definito la Life Cycle Assessment:
"è un procedimento oggettivo di valutazione di carichi energetici ed ambientali relativi ad un processo o un'attività, effettuato attraverso l'identificazione dell'energia e dei materiali usati e dei rifiuti rilasciati nell'ambiente. La valutazione include l'intero ciclo di vita del processo o attività, comprendendo l'estrazione e il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il trasporto, la distribuzione, l'uso, il riuso, il riciclo e lo smaltimento finale"
Importanti aspetti da sottolineare di questa definizione sono:
L'oggettività del procedimento per cui risulta essenziale che vengano seguiti precisi passaggi (fasi) e la valutazione debba derivare dall'analisi di dati scientificamente verificabili e confrontabili;
L'oggetto della valutazione sono i carichi energetici ed ambientali imputabili allo stato in essere di un processo o un'attività che portano alla produzione di un prodotto in senso lato o di un servizio;
Viene preso in considerazione l'intero ciclo di vita del processo o attività, senza tralasciare nessuna fase direttamente imputabile all'oggetto (unità funzionale) dello studio. Per ciclo di vita si intendono gli stadi consecutivi e collegati del sistema produttivo, dall'acquisizione della materia prima, al ciclo produttivo, all'uso e allo smaltimento finale.
Nel caso di un prodotto, infatti, la LCA lo segue nella sua vita, dalla culla alla tomba, da quando è prodotto a quando è smaltito, e si può anche rilevare come ogni azione associata ad una fase può avere riflessi su fasi precedenti o successive.
È necessaria a questo scopo una tecnica quantitativa (presente nei vari
passaggi della LCA) che permetta di individuare fattori d'ingresso
(materie prime, uso di risorse, energia, ecc.) e di uscita (consumi
energetici, emissioni inquinanti produzione di rifiuti) per valutare gli impatti
ambientali derivanti dal ciclo di vita di uno o più prodotti.
Si potranno così individuare gli stadi e i momenti in cui si concentrano
maggiormente le criticità ambientali, i soggetti che dovranno farsene carico
(produttore, utilizzatore, ecc.) e le informazioni necessarie per realizzare
eventuali interventi di miglioramento.
Un ulteriore punto a favore della LCA è quella di potersi bene adattare anche ad una analisi approfondita a livello economico, associando imputazioni di costo ai vari stadi, per definire i risultati ottenuti in termini di benefici o perdite e quindi valutare eventuali modifiche alle fasi che sprecano risorse.
Applicazioni
Sorta come supporto alla decisione in ambito industriale, la LCA riveste un notevole interesse anche per il settore pubblico e molteplici sono le applicazioni che la riguardano:
1. Confronto tra sistemi alternativi di prodotto e produzione che abbiano la
medesima funzione (processi produttivi che impiegano fasi diverse con materie
prime diverse);
2. Analisi degli impatti ambientali di un prodotto con uno standard di
riferimento;
3. Identificazione degli stadi del ciclo di vita di un prodotto che presentano
maggiore impatto ambientale;
4. Riduzione dei costi tramite l'individuazione d'aree dove realizzare economie
o livelli maggiori d'ottimizzazione;
5. Comunicazione d'informazioni ambientali che possono essere usate per
pubblicizzazione di prodotti ambientalmente compatibili, ottenimento
dell'etichettatura ecologica (ECOLABEL), dichiarazioni ambientali inerenti il
prodotto;
6. Identificazione delle opportunità di migliorare gli aspetti ambientali dei
prodotti in vari punti del loro ciclo di vita;
7. Assistenza del processo decisionale delle industrie e della Pubblica
Amministrazione (ad esempio: pianificazione strategica, definizione di
priorità, progettazione o riprogettazione di prodotti e processi);
8. Design e scelta delle tecnologie di prodotto: valutazione comparativa di
prodotti della concorrenza ed opportunità di identificare possibili
miglioramenti del prodotto in fasi diverse del suo ciclo di vita;
9. Strategie tecnologiche ed impiantistiche: possibilità di scegliere opzioni
tecnologiche caratterizzate da un minor consumo di energia e materiali;
10. Costo delle esternalità: opportunità di valutare i costi finanziari legati
alle prospettive di introduzione di legislazioni che estendano l'ambito di
responsabilità del produttore alle esternalità ambientali;
11. Supporto nei processi di concertazione territoriale per la valutazione e la
promozione dell'innovazione tecnologica ambientale;
12. Valido strumento nella definizione della nella gestione ottimale dei servizi
(sistemi di trasporto, gestione di rifiuti) Confronto tra sistemi alternativi
per la gestione di rifiuti. I suoi risultati e dati sono input per LCA di
rifiuti;
13. Selezione degli indicatori rilevanti di performance ambientali;
14. Educazione e divulgazione.
Alcuni Limiti
La LCA può presentare limiti dovuti a scarsa qualità dei dati di input, ipotesi soggettive, metodologie e interpretazioni non accettate dalla comunità scientifica. Uno degli attuali limiti della LCA è l'incapacità di integrare la complessa gamma di impatti ambientali che risultano dall'attività industriale, cosa che risulta particolarmente vera per gli impatti sul terreno e sulla bio-diversità. La LCA è maggiormente applicabile a indicatori di impatti su scala globale (es: global warming) e meno agli impatti locali come lo smog, dove i fattori temporali e spaziali delle emissioni hanno più rilevanza.
Stadi
del ciclo di vita di un prodoTTo
Per meglio comprendere cosa entra in gioco in una analisi del ciclo di vita
si prenda in considerazione il grafico sottostante che riporta gli elementi in
ingresso e in uscita nel sistema di prodotto considerato. È da sottolineare
come alla base della LCA si possa configurare una visione non lineare ma più
propriamente reticolare: le relazioni tra i diversi punti da cui la rete stessa
è costituita vengono viste non solo in senso verticale e cronologico bensì
vengono gestiti diversi tipi di relazioni che possono finire col ripercuotersi
in modo diffuso su più parti, in più direzioni e in tempi diversi. Si pensi ad
una materia prima scelta per la produzione o un materiale di imballaggio che poi
avrà i suoi effetti in fase di dismissione o riciclo. Il tutto contribuisce a
definire una nuova logica con cui guardare al bene che si produce o al servizio
che si eroga.
C'è anche da fare un'altra considerazione: non sempre è detto che la LCA
garantisca una riduzione del consumo energetico o delle emissioni ma il riuscire
a valutare in modo complessivo un servizio o un prodotto, perlomeno potrebbe
evitare l'applicazione di un intervento ritenuto migliorativo per un aspetto
energetico o ambientale che in realtà sposta solo problema da un punto ad un
altro del sistema considerato.
Nel grafico successivo si può notare come si inserisce la fase di valutazione per ottenere i risultati dall'analisi del sistema: ovviamente la valutazione ha come presupposto le emissioni di ogni tipo generate nelle corrispondenti fasi del sistema (fabbricazione, uso e fine vita).
Confini della LCA
Si possono presentare due casi generali di applicazione di LCA:
1. LCA di un prodotto o servizio
2. LCA di un sistema di gestione dei rifiuti
Nel caso di LCA applicata al prodotto si considerano tutte le fasi del ciclo
di vita: dall'estrazione di materie prime alla fine vita, mediante un approccio
verticale.
Nel caso di LCA applicata ad un sistema di gestione dei rifiuti viene presa in
considerazione solo la fase ultima del ciclo di vita e si considera il rifiuto
dal momento che diventa tale, fino a quando attraverso processi e trattamenti il
materiale cessa d'essere rifiuto.
Il ciclo di vita non considera gli stadi che hanno generato il rifiuto (che si
suppone siano comuni a tutti i sistemi di gestione dei rifiuti), in quanto lo
scopo di questo LCA è quello di confrontare i diversi sistemi.
Inquadramento normativo
Le linee guida per redigere una LCA sono state redatte dalla SETAC e sono ora disponibili nelle norme ISO della serie 14040:
Le quattro normative principali concernenti la modalità di implementazione della LCA sono rappresentate dalla sigla "ISO" e da una numerazione progressiva da 14040 a 14043, come di seguito elencato:
ISO 14040 - Environmental management - Life cycle assessment - Principi e
struttura
ISO 14041 - E.M. - LCA - Definizione dell'obiettivo e del campo di applicazione
e inventario
ISO 14042 - E.M. - LCA - Valutazione degli impatti
ISO 14043 - E.M. - LCA - Interpretazione dei risultati e miglioramento