GRUPPO  FOTOCINE   "CONTROLUCE"  Vercelli


 

SVILUPPO   E  STAMPA  DEL
BIANCO - NERO

A cura di Carlo Truffa

 

2° parte

LA  STAMPA DEL NEGATIVO

 

STAMPA A CONTATTO DEI NEGATIVI

E’ buona regola, prima di procedere alla stampa definitiva, provinare i negativi di formato 135 o 120. Su un unico foglio formato 24x30 si possono ottenere i provini di un intera pellicola.

Più precisamente, sei spezzoni da sei fotogrammi ognuno per pellicole 135 oppure quattro spezzoni da tre fotogrammi per pellicole 120.

L’attrezzatura indispensabile per 1’esecuzione dei provini è una sorgente di luce regolabile ed una lastra di cristallo il cui scopo è di garantire un’aderenza ottimale tra gli spezzoni della pellicola e la carta da stampa.

La lastra di cristallo, assolutamente priva di difetti e di graffi, deve avere uno spessore di circa 6 mm. ed una superficie di poco superiore di quella della carta sensibile. Un formato 30x35 è forse quello più indicato. I bordi devono essere accuratamente molati, onde poter maneggiare la lastra in totale sicurezza. La carta sensibile va disposta sul piano di lavoro con il lato dell’emulsione rivolto verso 1’ alto, sulla carta andranno appoggiati i vari spezzoni della pellicola con 1’ emulsione rivolta verso il basso. L’aderenza tra negativi e carta sarà assicurata (come già detto) dalla lastra di cristallo. Volendo ricorrere ad un’attrezzatura più sofisticata, si può acquistare uno dei tanti provinatori a contatto esistenti in commercio.

LA STAMPA PER INGRANDIMENTO

Non è esagerato supporre che almeno il 95% delle pellicole bianco- nero siano oggi stampate per ingrandimento.

Anzitutto perché la maggior parte dei negativi sono di formato troppo ridotto per consentirne la stampa a contatto, e poi perché 1’ ingrandimento offre numerosi vantaggi. Ecco i principali:

  • Si può scegliere e ingrandire a piacere la zona di maggior interesse del

negativo.

  • Con una accurata mascheratura in fase di stampa si può intervenire su

singole zone del negativo per aumentare o ridurre la densità.

  • Si può intervenire in fase di stampa, sia pure entro qualche limite, per

correggere distorsioni prospettiche dell’immagine negativa o per crearle volutamente laddove si ritenga utile o necessario.

  • Due o più negativi possono concorrere alla stampa di un’unica copia.

Non che tutte queste possibilità siano esclusivo appannaggio della stampa per ingrandimento, ma è fuori dubbio che questa la rende più facilmente realizzabile e ne esalta i risultati.

L’ ingranditore.

L’ingranditore è 1’ accessorio indispensabile per poter ottenere ingrandimenti di qualità.

Le caratteristiche tecniche che distinguono un buon ingranditore sono:

1. Il formato di stampa ( vi sono ingranditori per uno o più formati di pellicola)

2. Il tipo di illuminazione che può essere a luce diffusa, luce semi diffusa, luce diretta e/o concentrata

3. La predisposizione a supportare la testa colori e la presenza di un cassetto portaflltri.

4. La robustezza costruttiva e 1’ assenza di vibrazioni (sia sulla colonna che sul piano di lavoro)

5. Adeguato sistema di mascherine porta-negativi.

6. Sistema di raffreddamento della fonte luminosa.

 

CARATTERISTICHE DELLE CARTE DA SVILUPPO

Le carte fotografiche sono caratterizzate da un’emulsione di alogenuro di argento su un supporto di carta bianca. Se strappassimo 1’emulsione fotosensibile dalla sua base di carta ed esaminassimo in trasparenza 1’ aspetto dell’immagine, rimarremmo sorpresi dalla sua bassa densità e dal suo basso contrasto. Questo effetto può essere parzialmente dimostrato osservando una stampa illuminata da dietro con luce intensa; le aree "nere" della stampa appaiono semplicemente grigio-scure e possono rilevare sottili differenze di densità che non sono visibili con la luce riflessa.

L’immagine della stampa è composta da varie quantità di particelle d’argento disperse in un emulsione stesa su una base di carta. La base stessa riflette circa il 90% della luce che la colpisce attraversando la gelatina trasparente dello strato dell’emulsione.

Ma la luce, riflessa verso i nostri occhi dalle parti dell’immagine che non siano il bianco puro, passano per due volte la densità formata dall’argento.

Il risultato è che soltanto il 22,5 % della luce incidente raggiunge 1’ occhio da quest’area della stampa. Da ciò si può dedurre che uno strato d’argento relativamente sottile, si rileva nella stampa assai efficiente nell’assorbire la luce.

Materiale di supporto

L’emulsione è fissata su una base di carta che ha caratteristiche proprie. Le carte cosiddette a base di fibra sono i materiali da stampa convenzionali, e sono ancora consigliate per 1’ ottima qualità e per la loro stabilità.

Le carte politenate ( resin coated, RC) hanno uno strato di polietilene che impedisce alle sostanze chimiche di impregnare le fibre della carta.

Quindi possono essere ben lavate in tempi brevi , poiché le sostanze chimiche residue del trattamento sono rimosse facilmente.

La maggior parte delle carte sono rivestite con uno strato di barite sulla base di carta sotto 1’ emulsione. La barite è una sostanza argillosa, e questa copertura rende uniforme la texture della carta stessa e crea inoltre uno sfondo bianco assai pulito e omogeneo.

Poiché, spesso ciò che si vede come "bianco" nella stampa è lo strato di barite, piuttosto che la carta stessa, il fabbricante può aggiungere in questo strato ogni colorazione calda o fredda desiderata. Spesso sono aggiunti anche dei "brillantanti" (ad esempio delle sostanze fluorescenti) per raggiungere la massima riflettanza nei valori alti della stampa.

 Altre caratteristiche delle carte.

Oltre al supporto le carte si distinguono per alcune caratteristiche particolari che consentono un ampia scelta operativa:

1. peso - questo termine si riferisce allo spessore e al peso del supporto di carta. I tipi di supporto normalmente usati sono chiamati carta ( peso normale) e cartoncino (peso doppio), anche se a volte per le carte RC si usano supporti di peso medio o leggeri. Io uso sempre il cartoncino in quanto sopportano meglio le manipolazioni durante il trattamento.

2. Superficie - la massima brillantezza si ottiene con la superficie lucida ("glossy"), che può avere una gamma di riflettenza pari a 1:100 e che attraverso il procedimento di smaltatura può arrivare a 1:200. Le carte con superficie opaca sono meno brillanti, con una gamma di riflessione-densità 1:25. Tra questi estremi ci sono carte con diverse superfici e vari gradi di lucentezza e texture come quella denominata "seta" o "kristal". I diversi fabbricanti adottano una propria terminologia per indicare le diverse superfici, per cui una vera denominazione sistematica.

3. Colore d’immagine (intonazione) - 1’intonazione è una proprietà determinata sia dall’emulsione sia dal supporto di carta (il termine colore usato qui si riferisce alle sottili tonalità di maggiore calore o freddezza in relazione al nero e al bianco neutri). Il colore del supporto può variare da un bianco freddo (azzurrognolo) al bianco neutro fino a colori leggermente caldi e molto caldi (avorio o camoscio). Poiché non c’è nessun sistema di definizione dei colori di base, spesso è più utile paragonare tra loro dei campioni di carta di diversi fabbricanti.

4. Gradazione della carta - la gamma di esposizione di una carta dovrebbe adattarsi alla gamma di densità del negativo, affinché tutti i valori del negativo possano essere interamente rivelati nella stampa; questo è il principio base. Pertanto le carte sono caratterizzate da numeri che indichino il loro contrasto in termini di gradazioni. Le carte più morbide sono di gradazione 0 o 1, e le carte più dure sono di gradazione 5 o 6, a seconda del sistema adottato dal fabbricante. Un negativo contrastato richiederà una carta con una scala d’ esposizione lunga per la stampa di gradazione 0 o 1; un negativo piatto, a basso contrasto richiederà una carta con una scala più breve, forse 4 o 5 o perfino 6. Non confondete questa scala di esposizione della carta con la sua scala potenziale di densità di riflessione; un negativo contrastato stampato su carta 0 o 1 dovrebbe dare la stessa gamma di densità di stampa (valori) di un negativo piatto stampato su carta ad alto contrasto.

LE PRINCIPALI CARTE OGGI IN COMMERCIO

Chi per la prima volta si accosta all’affascinante mondo della camera oscura scoprirà come oggi sia sempre più difficile potersi procurare il materiale necessario a questo hobby.

La caduta d’interesse, da parte del consumo di massa, della fotografia B/N ha fatto si che questa forma d’espressione artistica sia diventata appannaggio di pochi raffinati intenditori, e se da un lato questo può considerasi un bene, in quanto ne aumenta la valenza artistica, dall’altro ha reso poco conveniente, da parte dei commercianti avere scorte dei materiali necessari alla camera oscura.

Per fortuna oggi, a differenza del passato, è possibile procurarsi quanto necessario acquistandolo direttamente dai maggiori importatori o dai grandi rivenditori quali Metro, Unionfotomarket ecc. presenti in tutte le più grandi città e quindi pur con qualche difficoltà trovare tutto quanto può servire. Al fine di agevolare chi fosse interessato si indicano alcune delle migliori carte da stampa oggi disponibili.

 

Ilford gallery- E’ una carta di elevata qualità, disponibile nelle gradazioni da 1 a 4 con tre tipi di supporto lucido-semimat- mat. Le carte Gallery sono progettate per avere la stessa rapidità di esposizione dalla 1 alla 3 e la metà di questa per la gradazione 4 ( necessita il doppio tempo di sviluppo), è in vendita esclusivamente con supporto baritato e nei formati 13x18 18x24 24x30 30x40 40x50 50x60.

Ilford multigrade- E’ una carta dell’ultima generazione, consente tramite 1’ uso di speciali filtri di modificare il contrasto delle stampe (dalla gradazione O alla grad. 6).

Si trova in vendita sia con supporto RC che in quello baritato e nei tipi da lucido a mat.

Oriental Seagull.- Questa carta ha rappresentato per anni il punto di riferimento della massima qualità. Ha eccezionali doti di qualità e stabilità nel tempo, una resa tonale superlativa che ancor oggi poche carte tradizionali riescono a raggiungere. E’ in vendita con supporto RC e baritato, con gradazione dall’ 1 al 4 nei formati più diffusi. E’ da segnalare la presenza in catalogo di una carta a tono molto caldo e una con tonalità avorio.

Kodak Elite - Rappresenta il top delle carte Kodak che la segnala per stampe Fine-Art. E’ una carta di elevata qualità con tonalità fredda, si trova in vendita solo con supporto al bario e con una grammatura molto spessa che la rende ideale per mostre e stampe da museo. E’ reperibile nelle gradazioni 1-2-3 sia lucida che mat e nei formati dal 20x25 al 40x50.

Kodak polycontrast.- E’ 1’ ultima nata delle carte a contrasto variabile e purtroppo è in vendita solo nella versione RC.

AgfaPortriga. – La portriga ha tono caldo e una ricca scala di valori. Da eccellenti risultati e nei ritratti conferisce un’ottima luminosità.

Agfa Brovira - Per anni è stato il cavallo di battaglia dei fotoamatori, la sua gradazione n° 6 è in assoluto il massimo mai raggiunto nelle carte ad alto contrasto.

Oggi è una onesta carta di media qualità, ed è reperibile anche in supporto RC.

L’ INGRANDIMENTO.

Dopo un’accurata pulizia dell’ingranditore e di tutto il piano di lavoro si può iniziare il lavoro. Scegliete il negativo. Spolveratelo attentamente con un pennello antistatico e ponetelo nel portanegativi con il lato dell’emulsione rivolto verso il basso , verso 1’ obiettivo.

Se usate un portanegativi provvisto di vetrini pulitelo accuratamente; ricordate che un portanegativi con vetrini aggiunge quattro superfici di vetro sulle quali si può depositare la polvere, e la presenza di polvere "garantisce" un faticoso lavoro di ritocco delle stampe.

Mettete un pezzo di carta bianca sul marginatore per effettuare la messa a fuoco; l’ ideale è il retro di una stampa scartata dello stesso peso di quella che state usando.

Con le sole luci di sicurezza accese, accendete 1’ ingranditore e componete 1’immagine nel marginatore. Quando avrete raggiunto il formato e la composizione desiderati, fate un’accurata messa a fuoco alla massima apertura consentita dall’obiettivo.

La messa a fuoco ottimale del negativo è raggiunta quando la grana è nitidamente definita; per questa funzione è meglio diffidare degli occhi e affidarsi ad un buon focometro.

Prima di eseguire la stampa consiglio di chiudere il diaframma dell’obiettivo almeno di due stop rispetto alla massima apertura e ricontrollare la messa a fuoco.

Un mezzo foglio o una striscia di sei centimetri può bastare per effettuare il provino di stampa procedendo come segue: disponete un pezzo della carta sulla parte più saliente della immagine ed esponetela per alcuni secondi ( segnare quanti sul retro del foglio) continuate ad esporre gli altri pezzettini raddoppiando di volta in volta l’esposizione ( ricordarsi di segnarlo ogni volta sul retro). Dopo lo sviluppo scegliete quello che a vostro parere ha la densità giusta e procedete alla stampa con il foglio intero.

Difficilmente la stampa ottenuta sarà quella ideale ma sicuramente fornirà elementi per la stampa definitiva.

Inserimento della carta nel rivelatore. La carta va fatta scivolare rapidamente ma dolcemente nel rivelatore in modo che tutte le aree si bagnino quasi contemporaneamente. La stampa va poi delicatamente premuta verso il fondo con i polpastrelli o con le apposite pinze facendo attenzione che una pressione eccessiva può piegarla o rigarla irreparabilmente. Si prosegue poi con una lenta ma costante agitazione ottenuta facendo ondeggiare la bacinella stando attenti a non far traboccare il rivelatore.

Bagno di arresto.- Quando la stampa ha raggiunto la densità giusta (il tempo è determinato dal tipo di carta usato) si passa il foglio, fatto ben sgocciolare, nel bagno di arresto.

Tale bagno, pur non essendo indispensabile, è raccomandato quando si usano carte di qualità e si ha intenzione di riutilizzare il fissaggio altre volte.

Bagno di fissaggio.- La durata del fissaggio è determinata sia dal tipo usato sia dalla carta e può variare da pochi secondi fino a 10 minuti, dopo il primo minuto è possibile proseguire il trattamento con la luce bianca accesa.

Lavaggio finale- Il lavaggio finale deve essere effettuato con cura, rispettando tempi e temperature come indicato nelle note tecniche presenti nelle confezioni di carta sensibile, tale operazione potrà durare da pochi secondi ( per le carte RC) a 30 minuti per le carte più pregiate. Se si vuole avere la certezza di eliminare completamente qualunque traccia di fissaggio, quindi garantire la massima stabilità nel tempo, è necessario effettuare un ulteriore lavaggio con un prodotto specifico oppure procedere ad un viraggio conservativo ( selenio).

 

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