Il Cappellone |
A
fine Seicento la variazione è ancora contenuta, attestandosi sui 440
ducati di media (comprensive delle voci in generi)(1), sia per le entrate
che per le uscite, con tendenziale pareggio come politica statutaria di
bilancio In questi bilanci non compaiono le entrate e le uscite in genere
(grano e olio), che presentano valori oscillanti fra il 20 e il 25% del
totale. Considerate capitolo a parte, sono aggiunte in calce al bilancio
in danaro. Il grano e l’olio, venduti o barattati in cambio di servizi
resi, accompagnano un'economia mercantile in via di sviluppo nella sfera
di quelli che potremmo definire servizi sociali ante litteram. Nel
catastuolo del 1775 le entrate sono raddoppiate: 887 ducati. Con una
significativa variazione dei corpi d’entrata però, che esprime una
mercantilizzazione piena e l'avvenuta privatizzazione di numerosi beni
fondiari, un tentativo di controllo dell'Università di alcuni prezzi per
generi di larero consumo, un'accesa conflittualità con il feudatario
risolta a favore dell'Università. Le
case censuate dalla Cappella sono ridotte a poche unità, a fronte di un
aumento di entrate per capitali redimibili e di una conversione in danaro
degli estagli, in qualche modo indicizzati, per terreni. Chi
prende in affitto le botteghe e la panetteria, gli unici corpi rimasti con
affitto ad tempus e gli unici cresciuti negli estagli annui,
(1)
In quello del 1698‑1699, 386 ducati le entrate e 343 ducati le
uscite; in grano 86 tomoli, di cui 65 vendute; 66 coppe d'olio in entrate
e 68 in uscita. (2)
Per capitali redimibili: 48,42 ducati (con 30 contratti stipulati dal 1683
in poi, all'interesse del'8%, ridotti al presente al 6%). Fra i contraenti
(eredi) più indebitati: Francesco Antonio Pisapia (capitale 90 d.),
notaio Pasquale Cammarini (200 d.). Per censi enfiteutici in danaro
465,69. Per case fittate “bottega della verdura" o "bottega
delle foglie" e del sale, bottega lorda, macelleria, tutte in Piazza)
6 ducati. Per censi enfiteutici in grano 289 ducati (192 tomoli di grano
valutati a 15 carlini a tomolo). Per censi enfiteutici in danaro a
Capodigaudio e all'Otica: 84 ducati; voce per terreni in comune con il
feudatario che, nel bilancio di qualche anno dopo, quello dei
1691‑92, scende a 38, per liti sui destinatari dei reddenti.
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