(21 gennaio 2005) - Incentivi a favore della
bioarchitettura, sottotetti che potranno essere recuperati a fini abitativi senza
ulteriori oneri, purché adeguatamente coibentati, contatori singoli obbligatori negli
impianti di riscaldamento centralizzati per "premiare" chi nella propria
abitazione riesce a consumare di meno, pannelli solari o altri sistemi di riscaldamento
"ecologici" obbligatori in tutte le nuove abitazioni superiori ai mille metri
quadrati. E ancora: nuovi, rigorosi, standard di prestazione di rendimento energetico che
dovranno essere recepiti dai regolamenti edilizi comunali, certificazione energetica di
tutti gli edifici pubblici, obbligo per Comuni e Province di prevedere per i nuovi
insediamenti abitativi, accanto alle tradizionali opere di urbanizzazione le nuove
"reti energetiche" per il teleriscaldamento e la cogenerazione. Sono tante le
novità pronte a partire in Emilia-Romagna per promuovere il risparmio energetico in campo
residenziale, previste dalla nuova legge regionale sull'energia con la quale la Regione fa
una precisa scelta di campo e pone al centro della propria politica energetica i temi del
risparmio, della valorizzazione delle fonti rinnovabili e del rispetto dell'ambiente. In
particolare fissando al 2010 il raggiungimento di un importante obiettivo: il rispetto del
Protocollo di Kyoto, per quanto riguarda la riduzione delle emissioni nell'atmosfera di
gas che alterano il clima. Il tema è stato al centro del convegno "Sostenibilità
nelle politiche urbanistiche ed abitative e prestazioni energetiche degli edifici",
che si è tenuto a Bologna per iniziativa della stessa Regione e dell'Enea, con
l'obiettivo, tra gli altri, di mettere a confronto le esperienze in corso in
Emilia-Romagna e in Europa. Le iniziative della Regione per risparmiare energia
Per promuovere un uso più razionale dell´energia nelle città e nelle abitazioni la
Regione attribuisce un ruolo centrale anche alle iniziative di tipo informativo e
formativo. Sono nate così, già negli anni passati, la campagna "Caldaie
sicure" che ha interessato tutto il territorio emiliano-romagnolo, mentre sono
attualmente in corso le prime esperienze, sul modello anglosassone, di "clearing
house", luoghi di incontro e confronto tra cittadini ed esperti sui temi
dell´energia pulita e del risparmio. Tra le altre iniziative si sta studiando un sistema
di accreditamento per qualificare gli operatori artigiani che svolgono l´attività di
installazione e di manutenzione degli impianti e dei sistemi edilizi, assistiti da
contributo regionale. Con le associazioni di categoria si vuole, poi arrivare a creare una
nuova figura di "imprenditori per l´uso razionale dell´energia" in grado di
fornire al cliente un servizio completo "chiavi in mano", suggerendo le
soluzioni più convenienti dal punto di vista ambientale e delle " bolletta
energetica" delle famiglie. Inoltre, nei primi mesi dell´anno, usciranno i
bandi regionali per promuovere l´adozione di "tecnologie pulite" in campo
energetico. Il primo a partire sarà quello per il nuovo programma fotovoltaico, per
l´installazione di pannelli solari, in particolare negli edifici pubblici. A disposizione
ci sono 1,2 milioni di euro. E´ previsto anche un bando per il solare termico
con 2,5 milioni di euro, mentre ammontano a 2 milioni le risorse disponibili per
finanziare nelle aree montane progetti per la produzione di calore attraverso biomasse e
per la cogenerazione e il teleriscaldamento nelle città. Complessivamente, considerando i
settori civile, industriale e agricolo, nel periodo 1985-2005 la Regione ha speso per
promuovere un uso più razionale dell´energia 92 milioni di euro, mettendo in moto
investimenti per 370 milioni di euro. Il risparmio energetico può essere valutato pari a
circa 715 mila tonnellate di petrolio equivalenti. In particolare al settore civile
(terziario più residenziale) sono andati a tutt´oggi contributi regionali per 38 milioni
di euro per un investimento di 170 milioni di euro.
Gli obiettivi di risparmio del Piano energetico regionale
Attualmente in Emilia-Romagna si consumano ogni anno 12,5 milioni di tonnellate
equivalenti di petrolio (tep). L´ Industria è il settore che consuma più energia con 4
milioni 222 mila tep, seguito dal settore civile (residenziale più terziario) con 4
milioni 570 mila tep e dai trasporti con 3 milioni 653 mila tep. Il settore meno
dispendioso è l´agricoltura con 427 mila tonnellate. Il Piano energetico regionale fissa
precisi obiettivi di risparmio energetico, nei diversi settori. Complessivamente
l´obiettivo è raggiungere al 2010 un risparmio energetico pari a 1 milione 700 mila
tonnellate di petrolio equivalenti, corrispondente a una riduzione delle emissioni di CO2
di 5 milioni 600 mila tonnellate all´anno. Considerando i diversi settori, il risparmio
è così ripartito: 550 mila tep in campo civile, 400 mila nell´industria, 680 mila nei
trasporti, 50 mila in agricoltura. L´investimento complessivo previsto ammonta a 5 mila
540 milioni di euro. Per il settore residenziale, che attualmente in Emilia-Romagna
consuma 2 milioni 700 mila tep all´anno, Il Piano prevede un risparmio pari a 330 mila
tep al 2010. Tale obiettivo, se raggiunto permetterà di ridurre le emissioni in atmosfera
di CO2 di circa 700 mila tonnellate. Per quanto riguarda lo sviluppo delle fonti
rinnovabili, gli obiettivi del Piano sempre al 2010 sono i seguenti: eolico 15-20
megawatt, geotermia 9-12 megawat, fotovoltaico 8 megawatt, solare-termico 30 mila metri
quadrati, idroelettrico 10-15 megawatt, biomasse 350 megawatt.
Fonte ERMES regione.emilia-romagna.it |