Presentazione dell'attività di ricerca e sperimentazione


L'importanza strategica del suolo negli equilibri ambientali


Nonostante sia concettualmente sbagliato, da sempre, svincolare l'agricoltura dall'ambiente, si continua ancor oggi a discutere secondo posizioni antitetiche che traggono origine da scuole di pensiero che promulgano il predominio dell'ambiente sull'uomo l'una, la supremazia dell'uomo sull'ambiente l'altra. In realtà, si è sostanzialmente portati a trascurare il concetto etico secondo cui la natura e l'ambiente traggono o perdono valenza in funzione delle scelte dell'uomo, dell'uomo-agricoltore nello specifico. Frequentemente, tuttavia, le scelte operate dall'uomo nel settore agroambientale non sono state adeguate, specie nella seconda metà del ventesimo secolo, ai canoni del rispetto e la tutela dell'ambiente. La presa di coscienza della criticità della situazione ambientale ha fatto si che negli ultimi anni, soprattutto in risposta agli accordi sottoscritti alle conferenze internazionali di Rio de Janeiro e di Kyoto, i programmi strategici di sviluppo dei Paesi maggiormente industrializzati ed le proposte di intervento in quelli in via di sviluppo abbiano prestato attenzione maggior attenzione alla conservazione delle risorse naturali ed alla gestione delle fonti energetiche difficilmente rinnovabili, alla salvaguardia degli equilibri degli ecosistemi. Dai primi anni '90 ad oggi, ad esempio, è andato sviluppandosi il concetto di "ecocompatibilità e sostenibilità" fino a diventare l'asse su cui ruotano non solo le misure di protezione ambientale, ma anche gli indirizzi e le prospettive della politica agricola internazionale. Tuttavia, l'agricoltura può essere definita ecocompatibile ed economicamente sostenibile se i criteri di gestione vertono sullo sfruttamento razionale delle risorse naturali, sul recupero, mantenimento ed ottimizzazione della fertilità del suolo. L'"Agenda 21", ad esempio, documento ufficiale della Conferenza della Nazioni Unite su "Ambiente e Sviluppo" (Rio de Janeiro 2-14/6/1992) definisce l'agricoltore "steward" delle risorse naturali (cp. 32), contribuendo a ripristinare il suo ruolo originale di "custode dell'ambiente", per molti versi disconosciuto nel recente passato.

Ed è proprio in questa ottica che la Sezione di Gorizia ha orientato l'attività scientifica, imperniando le ricerche sull'importanza strategica che il suolo riveste negli equilibri ambientali, ponendo in risalto le specifiche funzioni di sostegno e di substrato per la crescita delle piante, di filtraggio e depurazione delle acque che ravvenano le falde, di modulatore dei cicli biogeochimici degli elementi.

Nel contesto delle tematiche istituzionali ed in risposta alle esigenze di promozione della qualità ambientale anche in funzione della gestione del suolo a salvaguardia della qualità delle acque e della sicurezza alimentare, le linee di ricerca e sperimentazione della Sezione di Gorizia vengono sviluppate su tematiche che riguardano principalmente la caratterizzazione, valorizzazione e razionalizzazione di fertilizzanti sia tradizionali che di nuova concezione. In particolare, nell'ambito di tale settore, viene affrontato lo studio sulla valutazione dei rischi e benefici associati alla riconversione in fertilizzanti delle farine animali ad uso zootecnico.

Le apparecchiature scientifiche ad alta risoluzione in dotazione alla Sezione, unitamente a quelle presenti al Centro Strumentale di Tor Mancina permettono inoltre di affrontare e sviluppare lo studio di metodi innovativi di analisi chimica, fisica e biologica volti alla definizione non solo della qualità delle matrici, ma anche alla proposizione di indici di qualità agroambientale. La Sezione ha inoltre ampliato gli interessi istituzionali all'approfondimento e all'apertura di nuovi settori d'interesse complementari che riguardano sia indagini territoriali che impiegano indicatori di fertilità chimica e biologica in concomitanza con un approccio geostatistico all'analisi dei dati per la valutazione della qualità del suolo e della sua variabilità locale, e strategie di recupero della fertilità di suoli di aree marginali mediante l'adozione di pratiche più indicate di gestione del suolo, anche in funzione della rinaturalizzazione dell'ambiente specifico.

Nell'ambito delle ricerche orientate ai percorsi di ottimizzazione dello sfuttamento delle risorse naturali viene affrontato lo studio sulle funzioni agroambientali delle componenti minerali ed organiche del suolo coinvolte nelle dinamiche di mobilizzazione di elementi nutritivi e xenobiotici, metalli "pesanti", indesiderati e tossici in particolare, con particolare riguardo alla componente umica ed ai fattori principali che concorrono alla definizione della loro accessibilità e biodisponibilità.

L'attività scientifica segue essenzialmente quattro filoni di ricerca e sperimentazione: conoscenza e valutazione della qualità del suolo con approcci combinati pedologici, numerici e geostatistici; valorizzazione delle risorse naturali che contribuiscono alla fertilità e tutela della qualità del suolo; valorizzazione di sostanze esogene fertilizzanti; studio e proposizione di nuove metodiche analitiche per suoli, fertilizzanti e sedimenti (vedi anche Linee di ricerca)