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INCUBI

di Lyon

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Il ventisettesimo capitolo

28

Mi accorgo solo adesso di aver terminato l’esposizione delle mie idee – forse non totalmente mie. Solo ora so di essere rimasto ipnotizzato dall’oggetto del contendere. Chissà se mi sono lasciato sfuggire qualche frase di troppo o se ho omesso particolari importanti? In ogni caso, tanto per rispettare il copione, è il turno del goblin dire la sua.

«Decisamente l’aria del luogo ti fa bene, visto che hai usato un linguaggio non retorico e privo di ipocrisie. Però una critica c’è: la tua mi sembra una logica confusa, solo un tentativo patetico di mettere in discussione una volta per tutte le ragioni che stanno alla base del fanatismo. Non basta così poco per distruggere preconcetti radicati nella mente umana. E magari bastasse poco!

Per capire come funziona l’integralismo occorre comprendere il meccanismo con cui certe idee vengono inculcate in un individuo. La mia ipotesi è che la comunicazione tra l’esterno (il mondo) e l’interno (il cervello) deve passare attraverso due condotti neurologici: comprensione/identificazione. Il grado di comprensione oscilla tra distacco, indifferenza e assimilazione. L’identificazione oscilla tra repulsione, indifferenza e attrazione. Le gradazioni in chiaro-scuro sono ovviamente infinite. Le idee che vengono dall’esterno sono altrettanto indefinite, ma possiamo provare ad identificare i quattro sistemi sociali prevalenti: tribale, patriarcale, borghese e comunista.

Semplificando al massimo, abbiamo quattro idee che devono essere comprese in tre modi diversi ed assimilate tre volte. Non me n’intendo di calcolo combinatorio e non so qual è il risultato di una combinazione (4,3,3). Quello che voglio sapere è quale fra queste combinazioni mi porta al fanatismo. Mi sembra che solo l’assimilazione e la repulsione possano associarvisi. Mi sbaglio? Forse si, ma persevero nell’errore perché penso che solo così possa spiegarsi il fatto che quattro uomini si identifichino totalmente nelle quattro idee e si fronteggino tra di loro in maniera distruttiva senza accettare negli altri tre un avversario quanto, al contrario, un nemico da abbattere.

Se i fanatici sono quattro – si, anche il tribale, altrimenti definito anarchico -, allora uno di loro sarà il fondamentalista religioso che abbraccia l’ideologia patriarcale. Attenzione! Parlo di gente che crede per davvero alle sue idee, e dobbiamo distinguerli dalla massa degli ignoranti, dai moderati e dagli ipocriti. Direi che questi ultimi accettino il mondo delle idee più per convenienza che per convinzione. Sono da condannare? Per carità, non districhiamoci nel falso ed inutile gioco dei buoni e dei cattivi! Altrimenti dovremmo accettare che i fanatici sono i buoni, e dovremmo anche escludere coloro che sono convinti delle loro idee senza essere fanatici. Come si fa a distinguere i fanatici e gli ipocriti? Secondo me, i fanatici certe idee le pensano, gli altri le vivono. E andiamo oltre!

Dal tuo punto di vista, e un po’ anche dal mio, esistono queste tre contraddizioni nell’integralismo:

1) Il paradiso terrestre è riservato solo alla comunità eletta o è aperto agli altri? I criteri per giudicare l’anima dei propri membri sono gli stessi per gli altri? Nessun integralista osa spiegarcelo?

2) Il dualismo bene/male non significa scontro materia/spirito, perché a subirne le conseguenze non è la materia inanimata ma lo spirito. È lo spirito a scegliere tra bene e male e a finire in paradiso o all’inferno, pertanto la materia non è affatto il male e lo spirito non è il bene.

3) Parlare di materia impura è fuorviante. La materia non è impura, al massimo corruttibile, nel senso che è soggetta a deterioramento.

Mi diverte notare come il termine “deterioramento” sia solo una questione estetica, perché scientificamente dovremmo usare il termine più corretto di “mutamento”, mutamento da uno stadio all’altro della materia.

Riusciremo a far assimilare al fanatico queste semplici verità? Non lo credo proprio, perché la repulsione per le altre idee è irrazionale, non logica, mentre i nostri sono ragionamenti. Così arriviamo all’assurdo che, per convincere un fanatico, dobbiamo rinunciare alla dimostrazione tecnica e utilizzare l’emotività; ma l’emotività porta a distruggere fisicamente l’avversario, non certo ad inculcargli le nostre idee. Se non è una quadratura del cerchio!».

Il goblin fa una pausa. Gli leggo benissimo nella mente la constatazione di essere stato di nuovo ed inutilmente prolisso. Poi riprende:

«Torniamo ancora una volta a noi, è meglio! Sono in debito di una spiegazione. Vedi gli scenari oltre il nostro? In uno di questi, che sarebbe pedantesco indicare, c’è una donna dotata di poteri che a noi esseri comune sfuggono. Io credo che si sia innamorata di te ed è riuscita a seguirti nell’esplorazione del Cosmo psichico. Ha saputo materializzare il tuo diario e, quando sei apparso in Terra, mi ha raggiunto pregandomi di fartelo recapitare laggiù. Detto tra noi, l’ha fatto per restare nascosta a te, in incognito. Quindi mi ha autorizzato a scrivere la filastrocca e mi ha ipnotizzato per farmi ridiscendere laggiù come fantasma. Non credere che io abbia il tuo stesso potere di ricomparire in terra, tu sei l’unico tra noi!

Spiegazione banale? E che importa? Non siamo forse guerrieri che rotolano nel fango del campo di battaglia, salvaguardando l’onore e la gloria e trascurando l’esteticità?

Ho letto sul tuo diario che sei stato ospite di un professore, di una zitella e di due clown. Io ho ammirato più panorami ma molti erano deludenti, piatti! Mi son piaciute le ballate della tua poetessa! Non tutte, solo la prima e l’ultima. Che vuoi farci, amo il dolore e la distruzione totale! Ho notato che non ti ha dato nessuna spiegazione per quelle. Forse si tratta di un caso freudiano, di rinnego del subconscio. Forse nel suo subconscio ha voluto collaborare all’opera di annichilimento di tutti noi e non ha trovato un modo più spettacolare per finire coinvolta! Le dedico questa poesia:

 

Laddove manca la luce

ballano sensazioni infinite,

nel gran girotondo

della prigione del mondo,

costruita dentro lo specchio,

crudele e mostruoso,

dell’esistenza sorella

della morte gemella.

 

Iniziali consumate nell’odio

coprono la verità

della maschera costruita

dalle decrepite dita

della Morte sovrana

nell’Infinito, regno

del magico morire

senza sapere cosa dire.

 

Mostri dentro la mente,

esseri senza noia e pudore,

lavorano instancabilmente

per porre fine alla mente,

ammasso di escrementi

nell’inutilità della coscienza

del non-senso finito

nell’angolo oscuro del mito.

 

Scoppiate, sensazioni infinite,

mai esistite nell’attimo

sfuggente dell’esistenza,

sul filo dell’apparenza,

fantasma dietro il crudele

vivere prigioniero

dell’ottimismo spietato

che tutti ha ingannato!

 

Sono riuscito ad eguagliare il fascino di Lei? Boh, conta la sostanza. Non faccio caso alla metrica, a me interessa solo lasciare un segno indelebile del dolore in ogni coscienza.

Direi che possiamo interrompere tutto, adesso. E in maniera spettacolare. In tutto questo arco di tempo abbiamo entrambi visitato mondi affascinanti e terribili. Ma ce n’è uno che mi è stato riferito e che li supera tutti. Vedo che si è avvicinato al nostro confine. Oltrepassiamolo!».

Mi prende per mano ed insieme affrontiamo la discesa nel peggiore degli inferni!

Il ventinovesimo capitolo