PrimiPASSI

Le storie di

STRISCIO

di Italo Papini

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Il primo capitolo

2° CAPITOLO

Striscio e l’operazione Star Trek

Le 16,10 e Striscio non si vede. Telepiù intanto (così chiamato per delle orecchie che collegate ad un decoder potrebbero captare la tv satellitare) sogna impensabili vittorie dell’Inter, legate alla coppia Vieri-Ronaldo, finalmente in campo, studiando con Treppaia (ha sempre freddo ai piedi ed indossa spesso tre paia di calzini) il modo migliore per costruire uno striscione pro-Moratti.

"Eppure è sempre puntuale.... boh, Alina mi dai un chinotto...."

".. on the roks!" ribatte la pupa già da dietro il bancone.

"Una fanta e due cannucce!" urla un ottava sopra il suo parlare normale Telepiù. Da anni che li frequento e non ho ancora capito perchè Telepiù e Treppaia tengano una specie di cassa comune, che li porta spesso a dividersi le consumazioni.

Con le bibite arriva anche lo scampanellio della porta. Finalmente Striscio è arrivato.

Vestito come al solito, si siede alla sua sedia che come al solito gli abbiamo lasciato libera, alza un dito verso Alina che ha capito (il solito, la Coppa Rhum) e appoggia la testa sui gomiti, sul tavolo. Come al solito.

Dopo cinque, dico cinque, minuti di silenzio rimbombante da bar (quei silenzi inframmezzati da urla di altri, da discorsi di altri, da ordinazioni di altri...) e senza che Alina si sia ancora vista con le nostre robe, azzardo un "Ciao Striscio...."

"Ciao è una parola senza senso - dice guardandomi fisso. - Facciamo tutti parte della Grande Anima del Mondo e quindi in realtà non ci siamo mai lasciati. E dunque, di conseguenza, un saluto del tipo ciao o salve o qualsiasi messaggio da "finalmente ci rivediamo" è estremamente scorretto. Nonchè inutile. Io e te non ci siamo mai lasciati perchè siamo una parte della Grande Anima del Mondo."

Alina, arrivata al mio saluto, si lascia sfuggire un significativo "Oh cazzo, come l’alchimista!", che, a mio parere, la innalza di numerosi punti nella classifica degli acculturati, e che le permette inoltre un moto di sorpresa che innalza pure il mio chinotto di alcuni centimetri sul vassoio, provocando un allagamento da chinotto, specialmente nella Coppa Rhum. La fanta entra direttamente nei calzini di Treppaia che, misteri di una spugna, non lasciano passare nemmeno una goccia. Insomma, una mezza catastrofe smorzata da risate generali e da un discorso, di Striscio, che resterà memorabile nella storia.

A quel punto, infatti, Striscio disse: "La consistenza di un chinotto non può turbare la consistenza della Grande Anima."

Pura poesia! Dove sacro e profano si fondono per aprire le menti di potenziali proseliti. La nascita di un nuovo guru!

"Beeeello!" belò Telepiù. "Ti licenzio!" gridò il Beppo (che non ho ancora presentato ma è il padrone del locale, nonchè padre di Alina). "Scusate!" piagnucolò Alina. "Ma la fanta mica ce la fai pagare, vero?" profferì Treppaia che sembrava gradire il pediluvio di aranciata.

Seguirono in ordine: pulizie di Alina, pulizie di Telepiù (come cavolo fa a scaccolarsi con il pollice!), silenzio.

Di nuovo quel silenzio da bar.... surreale tra noi. Ma Striscio incombeva con le sue sparate spirituali.

"Non c’è Dio, non c’è Buddha, non c’è Allah. C’è la Vita, l’Universo. Ecco la svolta... ecco la via....Tutti noi facciamo parte di una unica Entità che vive, pulsa, ha potere e forza. La nostra vita e quella degli altri, la natura e le rocce, le stelle, l’aria. Tutto è la Grande Anima." E così dicendo, lasciandoci senza fiato, si tolse la Mitica Sciarpa (fino ad allora un pò come la Grande Anima) e la ripiegò sul tavolino. Poi si alzò e se ne andò.

Come la campanella della porta annunciò la sua dipartita, io Treppaia e Telepiù ci guardammo. Alina arrivò con un nuovo bicchiere di chinotto, una nuova fanta e una nuova Coppa Rhum.

Lo spazio e il tempo si immobilizzarono su quell’istante, partecipi di un avvenimento che ci sottraeva un prezioso alleato contro la noia e ci regalava un guru new age. Dovevamo fare qualcosa. Per Striscio ma anche per il bene della compagnia. Sì, dovevamo fare qualcosa.

La prima cosa che facemmo fu dividerci la Coppa Rhum e scolarci le nostre bibite. Poi presi la Mitica Sciarpa e la misi nel mio zainetto.

"Alina, per favore un foglio e una penna!"

Erano le 16,42 esatte e i resti del gruppo cominciarono a progettare il piano per il recupero di Striscio.

"Analizziamo la situazione: dopo la discussione che ho avuto ieri con Striscio sul culo di nascere qui o lì, si ripresenta apparentemente uguale a se stesso. Ma in ritardo (già è un segnale nefasto!). Poi ci sproloquia sulla Grande Anima dell’Universo e, orrore! panico! raccapriccio! lascia la Mitica sul tavolo e se ne va!"

"E lascia la Coppa Rhum! Mai visto fare una cosa del genere a Striscio!" rincarò Telepiù.

"Si è contaminato con il Maurizio Costanzo Sciò!" disse Treppaia.

"Come?" "Si, Maurizio Costanzo Sciò! Ieri sera c’era una puntata sulla new age: guru, letture precise, il tantra...."

"Forse ha preso spunto da quello.... e si è rincoglionito durante la notte! E dobbiamo farlo rinsavire durante il giorno perchè sennò.... sennò... si perde Striscio!"

Con le otto mani sul tavolo (si era aggiunta Alina che, lei non lo dice, ma ha un debole per Striscio) giurammo a noi stessi di fare il possibile per riportare il nostro amico sulla retta via della dissoluzione da teen agers. Già, facile a dirsi... ma come?

Il foglio si riempì di un piano che 007 avrebbe certamente sottoscritto. Treppaia doveva contattare ed istruire un suo amico calvo che avrebbe interpretato il Grande Maestro dell’Infinito. Telepiù aveva il compito di trovare un luogo adatto alla rappresentazione. Io e Alina dovevamo costruire il castello di carte: lettera di invito per Striscio, bombardamento e-mail con messaggi esoterici da siti anonimi, manifesti di pubblicità per l’arrivo in città del Grande Maestro... insomma tutto l’occorrente per rendere verosimile la storia. Tempo previsto per il ravvedimento: una settimana tutto compreso. Costo: molto, ma per un amico questo ed altro.

Era l’ora x. Partiva l’operazione Star Trek!

Il terzo capitolo