Dossier: Eros 433

433Eros : Rapporto n.2

di Alberto Pilolli (12/6/2000)

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NOTIZIE AGGIORNATE AL 12.06.2000
Le foto trasmesse dalla NASA via INTERNET sono state pochissime se consideriamo che la responsabile, Helen Worth, in seguito ad una mia lettera dell’ 1 giugno mi ha risposto in data 6 giugno affermando che la NASA riceve da NEAR Shoemaker dalle 200 alle 800 foto giornaliere. A questo punto non resta che domandarci il motivo per cui dal 25 maggio al 12 giugno (19 giorni) la NASA che ha ricevuto un minimo di 3.800 foto ne ha trasmesse solo sette. Dal 1 maggio,data in cui il satellite ha iniziato a trasmettere foto da un orbita circolare di 50 km, al 24 maggio, le foto erano state ben diciassette. Il fatto è misterioso in quanto non è stata segnalata nessuna avaria nell’MSI (Multispectral Imager), la fotocamera che invia le foto alla terra.

Anche se la NASA non ha “mai” specificato se ogni foto viene sempre fatta utilizzando gli 8 filtri che permettono l’analisi del suolo di Eros dato che sulla base della foto a colori del giorno 31 maggio si ricava che ogni foto completa richiede 16 secondi per la ripresa, il tempo per riprendere dalle 200 alle 800 foto può variare dai 3.200 ai 12.800 secondi. Non sappiamo se queste foto non vengono trasmesse direttamente a terra ma immagazzinate nel DPU (Data Processing Unit) ed inviate in seguito a terra. Questa è una procedura di routine necessaria in quanto il satellite ruota in 2 ore attorno ad Eros e le foto possono essere inviate alla Terra solo quando si presenta la condizione migliore per l’ antenna parabolica che deve eseguire l’operazione. Detto questo non posso non sottolineare che le ultime foto sembra siano state selezionate in modo da non mostrare zone che avevano dei particolari interessanti da investigare.

D’ altra parte, nel rapporto mensile di A. Cheng dell’ 1 giugno in cui si fa un’analisi di alcune foto, lo scenziato del Progetto NEAR, mi sembra che la NASA cominci ad ammettere qualcosa là dove si dice: I “massi” (le virgolette sono mie) sono misteriosi in molti modi. Alcuni appaiono angolari (22 maggio) ,ed altri arrotondati (16, 23 maggio), suggerendo varie origini o storie: sono essi frammenti di collisioni? Prodotti di “comminution”? o…non sono affatto rocce? Da dove vengono? I massi sono distribuiti in modo non uniforme che non appare ovvio in correlazione con alcuno dei grandi crateri o con le leggi gravitazionali dell’Asteroide.

Vorrei aggiungere che certe forme come quella dell’oggetto visibile nel cratere ripreso l’ 8 maggio o quella del“Masso” apparso nella foto del 22 maggio che ha una evidente forma di un’antenna parabolica ma era stato definito come “masso angolare” non possono essere delle semplici rocce ma l’analisi accurata delle foto (ombre, contorni, rilievo, etc) portano a concludere che al 99% si trattano di oggetti artificiali. Se l’immagine trasmessa fosse stata a colori si sarebbe potuto avanzare anche qualche ipotesi sul materiale.

Gli articoli apparsi su “REPORTER” e “La Riviera” nonché le lettere pubblicate sul “Messaggero” ed “Il Secolo XIX” hanno incuriosito Cirri e Ferrentino, i 2 conduttori del programma radio di Rai2 “Caterpillar” che mi hanno telefonato in diretta alle ore 18,45 di martedì 6 giugno ed hanno approfondito con un’ intervista di 15 minuti la scoperta di questi oggetti “artificiali” sull’asteroide 433 Eros. C’è da dire che lo sfortunato fallimento dell’accensione di un razzo della sonda che avrebbe dovuto far raggiungere l’asteroide nel 1998 mi ha permesso di poter seguire quest’impresa via INTERNET dai primi di gennaio del 2000 cosa che altrimenti mi sarebbe stata impossibile e avrei potuto esaminare le foto solo con alcuni mesi di ritardo. La “sorte” ha voluto che un oscuro astronomo dilettante potesse accorgersi di questi oggetti misteriosi e informarne l’opinione pubblica. I due conduttori di “Caterpillar” hanno dovuto ammettere che se avremo delle conferme ulteriori sicuramente questo è lo “scoop” del Nuovo Millennio e che è stata la RAI e non MEDIASET a diffonderla a livello nazionale, almeno come radio. In 2 giorni ho rivevuto più di 110 e-mail che dimostra come la trasmissione sia stata seguita con interesse da parte di molti radioascoltatori.

Spero che presto si possa anche fare una trasmissione televisiva e collegarci in diretta con la NASA per avere alcune risposte che ancora non ho avuto dai responsabili del programma NEAR.