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Il quarto capitolo Non è lunica domanda che mi assilla. Che questo sia un incubo, ormai non ho più dubbi. E mi sento proprio come un naufrago, sballottato qua e là dalle gigantesche onde provenienti dalle viscere dellinferno. Ma chi è il teologo di cui parla Marilena? E perché allimprovviso sono stato catapultato in quellambiente così surreale e diabolico? Marilena ha detto che dovrò subire altri assalti di questo genere. Quali assalti? E a proposito di Marilena, non sembrava una figura evocata dalla mia mente. Da dove è emersa? Come faceva a leggere la mia mente? E soprattutto, come faceva a sapere in quale luogo sono stato intrappolato? Troppe domande e nessuna risposta. La definizione di Regno del teologo fa riflettere. Si tratta di un argomento filosofico molto pericoloso. Dinamite pura. Da giornalista ho già affrontato questo tema parecchie volte, e so riconoscere la personalità che si cela dietro questi soggetti: unalterazione della realtà patologica, un estraniamento dal mondo, uno stravolgimento dei valori e delle regole di vita. Secondo il mio punto di vista, esistono due tipi di realtà, quella soggettiva dellindividuo che vive e quella oggettiva dellambiente che lo circonda, la famiglia, la società, lhabitat in cui vive, il mondo. Ma fin dai primi anni di apprendistato nel mondo giornalistico, ho dovuto imparare a fare i conti con una realtà completamente diversa. Ho avuto qualche dubbio mentre intervistavo un prete su un omicidio avvenuto nella zona. Il suo linguaggio eludeva tutti i dettagli del caso, puntando invece lattenzione sulla corruzione della società, una società consumista, egoista e degenerata. Ora, io sono daccordo che bisogna limitare il consumismo e coinvolgere di più gli individui nella vita e nei problemi degli altri, ma penso che ci voglia molto più della retorica demenziale del prete e ancor più che frasi disfattiste sulla presunta ira divina. La retorica ecclesiastica si è manifestata appieno durante la guerra fredda, ma mi ero accorto che aveva seguaci dappertutto. Bastava leggere i discorsi degli estremisti rossi e dei fascisti, oppure la propaganda politica Dio ti vede, Stalin no. E ognuna di queste opinioni celava dentro il proprio subconscio la volontà omicida di distruggere qualsiasi ostacolo materiale, scientifico e filosofico che si contrapponesse alla realizzazione della società idealizzata, una società a misura del soggetto che lavesse concepita. Il mondo soggettivo, lID freudiano, predomina sulla realtà obiettiva. Nel mio lavoro di giornalista ne ho fatto una questione di onore, quella di fare metaforicamente a pezzi qualsiasi opinione che non sia scientificamente e oggettivamente dimostrata: è il mio primo principio del nostro amore per gli uomini (Nietzsche). Forse mi sono procurato parecchi nemici da ogni parte per questa mia presa di posizione, ma per fortuna il giornale dove lavoro è abbastanza permissivo e tollerante perché politicamente non schierato: cosa rara in ogni tempo. Comunque, mi sarebbe piaciuto sapere di più su questo fantomatico Regno del teologo. La mia prima conclusione è che si tratti di un fanatico religioso finito su questo non-luogo e che ha visto realizzarsi il suo sogno, la sua Utopia, il suo inferno personale. Mi sono piaciute molto le immagini che si contorcevano seguendo le linee delle ombre: una tortura dopo laltra, un sentimento di odio puro, un desiderio di morte e distruzione allo stato estremo. Ogni guerra, ogni tirannia è questo susseguirsi di inferni. Armaggeddon tecnico. Marilena ha parlato di altri assalti. Altri mondi immaginari in questo non-luogo? E come riusciranno ad interferire con lambiente che mi sono autoricreato? Potrò fare la stessa cosa io? Adesso che avrei bisogno di una risposta qualsiasi, lei è scomparsa. Vorrà dire che cercherò di captare qualsiasi tipo di energia che emani da quel luogo. Per adesso le mie percezioni psicofisiche sono deboli, ma ho fiducia nelle frasi di Marilena: prima o poi riuscirò ad acquistare potere su questo non-luogo. La discesa verso il Golgota continua. E ancora non ho trovato nessun appiglio per rallentare la caduta. |
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Il sesto capitolo |