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Bohr ed il western
Di Pietro Planezio


La serie di aneddoti sul grande Niels Bohr è praticamente infinita.
Per esempio, una volta un giornalista, entrando nel suo ufficio, notò con stupore un ferro di cavallo appeso, come usava un tempo, sulla porta d'ingresso.
Rivolgendosi al grande fisico, gli chiese, con fare tra lo stupito e lo scherzoso: "ma come, professore, lei crede in queste cose?".
E Bohr, impassibile: "assolutamente no! Però mi hanno detto che funzionano anche se non ci si crede!" 
Comunque quella di cui vorrei parlare oggi è una teoria scientifica di cui Bohr stesso andava molto orgoglioso, mai pubblicata, nota solo a quelli che lo hanno frequentato di persona.
Viene riportata da G. Gamow, il padre della teoria del Big Bang, che ebbe la fortuna di lavorare con lui a Copenaghen.
Dunque Bohr, appassionatissimo di film Western, sosteneva che nell'immancabile duello finale tra il buono ed il cattivo, il buono era più veloce nello sparare perché agiva per azione riflessa, mentre il cattivo agiva coscientemente!
Infatti, diceva Bohr, il cattivo "decide" di estrarre e sparare, e questo richiede un tempo, ancorché minimo, di azione.
Il buono, che non sparerebbe mai per primo (che buono sarebbe, se no?), agisce senza pensare, di riflesso, vedendo il cattivo che afferra l'arma. Chiunque usi l'auto sa benissimo che la si guida di riflessi condizionati, e non per decisioni ragionate.
Sarebbe praticamente impossibile evitare qualsiasi incidente!
Dato che non tutti erano d'accordo, si pensò di usare il metodo scientifico (se non lo adottavano loro, chi avrebbe dovuto farlo?), e si fece decidere all'esperimento!
Lo stesso Gamow fu inviato ad acquistare alcune armi in un negozio di giocattoli, ed uno ad uno i giovani fisici affrontarono Bohr, che impersonava il buono, con l'accordo che avrebbe SEMPRE sparato solo in risposta.
E li uccise tutti!

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