Dopo Nassirya: La vera guerra è al dubbio |
Attentato in Iraq - Nassiriya
«Un ordigno esplode all’interno di una scuola
a Kerbala: 2 bambini uccisi. Esplosione a Kirkuk nei pressi della sede del
partito Unione patriottica del Kurdistan: 4 morti». |
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Il Nuovo, 20 novembre 2003 - GIOVEDI’ BAGHDAD – Due esplosioni nell’arco di poche ore. Un ordigno è esploso all’interno di una scuola nei pressi della città di Kerbala, nel centro dell’Iraq, mentre a Kirkuk, 250 chilometri a nord di Baghdad, un kamikaze si è fatto saltare vicino alla sede del partito curdo. In tutto sei morti e una cinquantina di feriti A Ramadi, ieri notte, due iracheni sono morti per un'autobomba e altri dodici sono rimasti feriti. Oggi, poi, sempre a Ramadi, un soldato Usa è morto per l'esplosione di un ordigno. Secondo al-Jazeera salgono a quattro le vittime di Kirkuk: si tratta, oltre all'attentatore di due bambini e della loro maestra che si trovavano nella scuola attigua alla sede del partito curdo. Sono bambini anche le vittime di Kerbala e tra i feriti tutti piccoli fra gli 11 e i 12 anni. L’ordigno è esploso, infatti, in una classe della scuola Al-Abed. Intanto in Iraq la coalizione prosegue con le operazioni militari, nel tentativo di potenziare la sicurezza, il punto debole nel Paese. Nel nord del Paese, soldati americani hanno ucciso 10 guerriglieri. Due iracheni sospettati di voler mettere a punto un piano per l’abbattimento di aeroplani con dei missili, nei pressi di Tikrit, la città natale di Saddam Hussein, sono stati oggi arrestati. Una terza persona è ricercata. “Abbiamo ricevuto informazioni secondo cui i tre stavano per utilizzare missili antiaereo contro velivoli della coalizione nell’area di Tikrit. Stavano per agire e abbiamo capito che dovevamo passare all’azione”, ha detto il colonnello Steve Russell, comandante del Battaglione 1-22. Mentre gli occhi delle organizzazioni per i diritti umani sono puntati sull’Iraq, un ufficiale americano ha ammesso di aver sbagliato minacciando a morte e percotendo un prigioniero iracheno. Il militare avrebbe spiegato che il gesto era dettato dalla necessità di salvare i propri uomini. L’udienza preliminare del caso si è svolta mercoledì in una base dell’esercito americano a Tikrit. |
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Terrorismo: «Attentato in Iraq - Nassiriya: Iraq, bombe e morti a Kirkuk e Kerbala», Il Nuovo, 20 novembre 2003 - GIOVEDI’ |
Rassegnina |
Dopo Nassirya:
La vera guerra è al dubbio
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Lutti
ogni giorno e la paura come clima: è la guerra. I soldati resistono
continuando a ricostruire ciò che è stato bombardato; la povera gente
resiste perché difende casa propria.
Noi - che non sentiamo l’allarme delle sirene, né camminiamo sulle macerie -
possiamo aiutare tutti costoro a resistere, se innanzitutto resistiamo a non
perdere la speranza: la speranza che Dio metta a posto tutto.
Preghiera affatto banale visto che, essendoci pericolo dappertutto, tutto fa
paura. A cominciare dai nostri pensieri, così spesso fermi a ciò che è
luttuoso. «Voglia il Signore riscaldare i nostri cuori, donare speranza e
serenità», ha detto il Cardinale Ruini al funerale dei caduti di Nassiriya.
Nella guerra al terrorismo, teniamo duro nella guerra al dubbio che Natale non esista. |