Terrorismo

«L’Arma del dialogo contro la violenza»


«Ciò che oggi ci occorre è un’educazione, tra individui e nazioni, dai bambini ai leader politici, che inculchi l’idea che la violenza è controproducente, che il dialogo e la reciproca comprensione sono l’unica via realistica per risolvere le nostre difficoltà».
Vedi Commento

di Dalai Lama
la Repubblica, 11 settembre 2002


Per leggere l'articolo scarica sul tuo PC il file:

20020911_dalailama_dialogoviolenza.pdf



Terrorismo: «L’Arma del dialogo contro la violenza»,   Dalai Lama, la Repubblica, 11 settembre 2002

Commento:

 

Leggendo gli editoriali usciti in occasione dell’anniversario dell’11 settembre, si può notare che tutti ripetono più o meno le stesse cose di un anno fa. Leggere per credere. Tuttavia, vale la pena di riportare alcune dichiarazioni.


Lo sviluppo delle analisi dopo l’11 settembre non è granché. Le frasi riportate di uomini grandi e importanti, sono il nucleo di dichiarazioni di intenti magari “nobili” che, alla fine, nella sostanza, non cambiano nulla. Tutti, gli americani e noi, abbiamo bisogno non di discorsi che leniscano con programmi universali più o meno associati a promesse di vendetta, ma di speranza che la vita non si arresti alla tragedia. Altrimenti, tutto sa di precario, come dice Umberto Eco («Breviario dei politici su Popper e Platone», L’Espresso, 12 sett. 2002) riassumendo il pensiero di Popper: «È impossibile dimostrare che il tale dice la verità, ma sarà sempre possibile dimostrare che ha detto una bugia».


L'aria che si respira è un’aria incerta e per questo infelice. Il problema è che la verità, per essere tale, deve essere più forte della morte. Gli uomini una simile verità non la possono inventare, possono solo desiderarla e riconoscerla quando si manifesta. In Cristo si è manifestata come grande mistero del bene che vince sul male. Quello che manca di più, nelle parole e negli atti degli uomini grandi e piccoli (cioè anche tra noi), è proprio il Mistero. La speranza è molto di più dell’aritmetica: può accadere - anzi accade - di più di quello che si prevede. Ci vuole l’occhio che sappia vedere dove e come: questo è l’aiuto più grande di cui abbiamo bisogno noi, che abbiamo vissuto l’11 settembre americano e tanti altri 11 settembre.
 

   
  • Dalai Lama
    «L’Arma del dialogo contro la violenza»
    la Repubblica, 11 settembre 2002
    «Ciò che oggi ci occorre è un’educazione, tra individui e nazioni, dai bambini ai leader politici, che inculchi l’idea che la violenza è controproducente, che il dialogo e la reciproca comprensione sono l’unica via realistica per risolvere le nostre difficoltà».
     
  • Giorge W. Bush
    «Il mondo vuole un nuovo ordine»

    la Repubblica, 12 settembre 2002 (da New York Times)
    «Non è l’indigenza a trasformare i poveri in terroristi e assassini, ma povertà, corruzione e repressione producono governi deboli, incapaci di far rispettare l’ordine. L’America si trova ad affrontare la povertà globale».
     
  • Rudolph Giuliani
    «Il peggiore giorno della vita»

    La Stampa, 12 settembre 2002
    «Penso a qualcosa come una grande biblioteca o un museo che si staglia verso il cielo, magari ad un’altezza superiore di quella che avevano le Torri Gemelle, per testimoniare il prevalere del bene sul male».
     
  • Elie Wiesel
    «I terroristi e la soglia dell’odio»

    Corriere della Sera, 12 settembre 2002
    «Sottomettersi a costoro, in qualunque grado, significherebbe abdicare non soltanto alla nostra sovranità nazionale, ma anche alla nostra coscienza etica».

Click qui per tornare indietro a "galatro_home"