Dio conceda di essere liberati dal pericolo di un drammatico scontro tra le culture e le religioni
« Come agli Apostoli impauriti sul lago in tempesta, Cristo ripete
agli uomini del nostro tempo: “Coraggio, sono io, non temete!”. Se
Egli è con noi, perché avere paura? Se un vento contrario ostacola il
cammino dei popoli, se si fa burrascoso il mare della storia, nessuno
ceda allo sgomento e alla sfiducia! Cristo è risorto. O divina
presenza d’amore, o vivo memoriale di Cristo nostra Pasqua, Tu sei
viatico per chi soffre e chi muore, per tutti sei pegno sicuro di vita
eterna». |
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di Giovanni
Palo II Avvenire, 22 aprile 2003 Per leggere l'articolo fai click su: 20030422_papa_dio_conceda_liberati.pdf |
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Pasqua: «Dio conceda di essere liberati dal pericolo di un drammatico scontro tra le culture e le religioni», Giovanni Palo II, Avvenire, 22 aprile 2003 |
Rassegnina |
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Gli
eventi di questo periodo hanno ben descritto cosa sia la Croce, cosa sia
la morte. L’esperienza della Croce, del dolore, la si può descrivere, è per
tutti un’esperienza chiara. La Resurrezione è un mistero: è
un’esperienza di Mistero, perché fa risorgere, ma non toglie la Croce, che
però diventa dulce pondus, come dice un canto gregoriano che abbiamo cantato
durante la Via Crucis. Solo con qualcuno si può risorgere: qualcuno che
porti la Croce con me, che dia tutto per me, perché è proprio vero che un
eccesso di bene è più forte di un male, di un dolore eccessivo. Un bene, un
amore a me, non fa dimenticare il dolore, i guai della vita, ma è ciò che
permette di continuare a vivere, a desiderare di essere felici: a poter
veramente sentire che la morte è un passaggio per la Resurrezione sia per
coloro che sono già nelle tombe, sia per noi che guardiamo queste sepolture. La croce: il sentimento delle cose, le cose che non vanno come pensiamo; le persone, che muoiono. La Resurrezione: la contemplazione della Bellezza. La contemplazione, lo stupore per qualcuno che, amandoci, ci fa accorgere che non siamo fatti per essere sepolti: né da morti, né - tantomeno - ancora vivi |