Torna la
religione, non buttiamola tutta in sociologia
Afferma Alain Finkielkraut: «Nel momento stesso in cui tutti
raccomandano l'insegnamento della religione, ci si oppone con forza
all'iscrizione dell'eredità cristiana nella definizione dell'Europa.
La nostra eredità dunque non è cristiana, ma si deve insegnare la
religione. Spieghiamo: non si studia la religione per riprendere
contatto con la nostra eredità, ma, una volta di più, è un affare di
ospitalità, intesa nel senso moderno: non dare agli altri quello che
abbiamo, ma aprirsi al massimo a ciò che altri già sono. Questo modo
di fare e vedere mi preoccupa. Molto». |
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Francesca
Pierantozzi Il Foglio, 18 novembre 2004 Per leggere l'articolo fai click su: 20041118_pierantozzi_torna_religione.pdf |
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Crocifisso: «Torna la religione, non buttiamola tutta in sociologia», Francesca Pierantozzi, Il Foglio, 18 novembre 2004 |
Rassegnina |
Il Crocifisso
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In questi
giorni la Corte Costituzionale sta discutendo se sia lecito o meno
esibire il crocifisso nei luoghi pubblici. Secondo Francesco Merlo sì,
depurandolo dalle brutture e dagli errori di quelli che l’hanno seguito e
attribuendogli i suoi buoni sentimenti. Finkielkraut nota acutamente che questa religione disincarnata, privata degli uomini, è il preambolo di un buonismo che sa dare agli altri solo la propria coerenza e moralità, le quali alla fine risultano ben poca cosa. Gli esempi citati della vedova Coletta, della mamme del Movimento per la Vita e di Lorenzo Crosta riguardano non la donazione di idee, ma la donazione di sé; non la presunzione di essere a posto, ma la consapevolezza di non esserlo, tant’è che si ha bisogno di qualcuno che ci salvi dando, a sua volta, la sua vita per noi. Il Crocifisso, appunto. Questa consapevolezza è il cristianesimo: non idea morta, ma tradizione viva dell’Occidente. |