Tornavamo dal mare

di

Luca Doninelli

 

 

 

 

 

 

“Uno degli scrittori migliori, anzi forse il migliore, della sua generazione.”
(Giorgio Montefoschi)
 

 

Irene ha vent’anni, è una ragazza di città come tante, frequenta l’università ma fatica a trovare la voglia di studiare. Sua madre Ester è una donna taciturna e riservata, dallo sguardo duro; dirige una scuola elementare e va al lavoro in bicicletta, un basco sui capelli crespi. Vivono sole. Tra loro ogni tanto esplodono gli immancabili battibecchi familiari, ma più spesso a dividerle è un silenzio che rimanda ogni volta a una spiegazione che sembra non dover arrivare mai.

Finché un’estate, per questa donna cresciuta negli anni della lotta armata e per questa figlia che sta crescendo nel vuoto di questi anni, tacere non è più possibile. Diventa necessario fare i conti con la propria storia e la propria verità. Ma non è facile, specialmente quando ci si accorge che anche i fatti più atroci non hanno prodotto nulla, né per noi né per il mondo. Il passato è cenere. Eppure cercare si deve, e poi succede da sé, succede comunque. E la ricerca non coinvolge solo le due protagoniste, ma fatalmente si allarga, come in un contagio, fino ad assumere una dimensione corale, fino a togliere dalla cenere le ombre, i silenzi, e, peggio, le mezze verità di un’epoca morta ma ancora terribilmente fastidiosa. Tanto più che, dalle pieghe della morte, può uscire in ogni istante la vita, quella vita che cerchiamo, quell’abbraccio caldo di cui sopra ogni altra cosa abbiamo bisogno qui e ora.

Attraverso i suoi personaggi, in romanzi di forte tensione narrativa, Luca Doninelli sta tracciando una sofferta geografia morale del nostro tempo. In Tornavamo dal mare, questa riflessione si scontra con alcune delle pieghe più torbide della nostra storia recente. La posta in gioco è il presente. Quello di Irene e di Ester, dunque, non è solo un tentativo di fare i conti col passato: madre e figlia, in due modi così diversi eppure insieme, ci raccontano prima di tutto quanto sia necessario dare voce al nostro bisogno vero, al nostro grido.

 

Recensioni

 

«Ester e Irene. Una storia dentro la storia», Davide Rondoni, Tracce Marzo 2004

«La realtà torna testardamente a farsi sentire, sotto forma di imprevisto», Pietro Vernizzi, 12 febbraio 2004

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