Una Chiesa senza
incertezze
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Angelo Panebianco |
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Dio e la guerra: «Una Chiesa senza incertezze», di Angelo Panebianco, Corriere della Sera, 14 aprile 2004 |
Rassegnina |
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La
cronaca di questi giorni, mentre fa sospirare ancora di più la pace,
nello stesso tempo, convince dell’inevitabilità di rimanere in Iraq per
difendere la nostra civiltà, nella quale godiamo di libertà e di benessere.
Le violenze del fanatismo islamico non sono nuove: forse l’unico pregio del
libro di Oriana Fallaci (La forza della ragione), è
documentare, con dovizia di particolari, episodi di violenze perpetrate dal
fanatismo islamico nei secoli. Lungi dall’amare la guerra: se non vogliamo la sovversione del modo di vita portato dalla nostra tradizione e non vogliamo “ristrutturare” le catacombe per andare a Messa, non possiamo dubitare che quella che, purtroppo, è sempre più guerra, sia diventata anche nostra legittima difesa. «Vi faccio vedere come muore un italiano»: ha gridato il compianto Quattrocchi. Continuando a difenderci, a noi spetta soprattutto far vedere come viviamo e come desideriamo che vivano tutti. Pregando incessantemente che la violenza finisca presto e che i cristiani non diventino - come sembra - i nuovi ebrei; come già lo sono in molti Paesi, non solo islamici. |