Fede

La “martiriomania”
malattia del XXI secolo

Il premio nobel Rita Levi Montalcini dice che oltre alle epidemie da agenti infettivi, ce ne è un’altra: la “martiriomania”, che deriva non «da un eccesso di aggressività per autodifesa ma da un eccesso di devozione trascendentale» (caratteristica questa, tipica dell’uomo e non degli animali). «Rivolgo un appello ai più alti esponenti della società umana perché siano attuate iniziative urgenti, a livello internazionale, e si creino con estrema urgenza radicali cambiamenti sociali e culturali (...). Rivolgo un appello a tutti gli appartenenti al genere umano (...)». Eccetera.

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di Rita Levi Montalcini
La Repubblica, 7 maggio
2002


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Commento:

 

Sembra a Rita Levi Montalcini (e non solo a lei) che l’unica idea di Dio esistente sia quella dell’estremismo islamico.


IIl commento di Ratzinger a riguardo della confessione è una risposta più che sufficiente alle affermazioni un po’ allarmanti del premio nobel: la fede nel Dio di Cristo è l’esatto contrario del delirio trascendentale e nello stesso tempo è l’esatto contrario di quello che può essere delirio della conoscenza. La conoscenza infatti, non salva l’uomo per due motivi: primo, perché è sempre insufficiente; secondo, perché l’uomo è terribilmente incoerente e la sua prima incoerenza è proprio quella conoscitiva, ovvero quella per cui l’uomo, essere limitato, si pretende arbitro del mondo e del destino degli altri. Basti pensare al nazismo o al comunismo, e a tutte le tragedie che hanno gravato sul ventesimo secolo e che purtroppo gravano anche sui primi anni di questo.


Ancora, ci sono due modi fondamentali attraverso cui l’uomo pensa di essere Dio: uno è quello di ritenere che Dio sia d’accordo con lui; l’altro è quello di ritenere che Dio non esista, per cui l’uomo diventa giudice di tutto. Mentre la “verità vera” è che Dio esiste, che l’uomo è peccatore e che Dio ha voluto farsi uomo per salvarlo. «Donna non piangere», ha detto Gesù alla vedova di Nain, cui era morto il figlio. «Uomo, ragazzo, non piangere», ha detto don Giussani agli ultimi Esercizi spirituali di Comunione e Liberazione. All’uomo, alla donna, al ragazzo, che non cadono nel delirio trascendentale né in quello della conoscenza; che sono realisti; che riconoscono la propria condizione - com’è, piena di limiti - è offerta la possibilità di salvarsi, cioè la speranza che la felicità si ricostituisca, cioè tutto.
   
  • Rita Levi Montalcini
    La “martiriomania” malattia del XXI secolo
    La Repubblica, 7 maggio
    Il premio nobel Rita Levi Montalcini dice che oltre alle epidemie da agenti infettivi, ce ne è un’altra: la “martiriomania”, che deriva non «da un eccesso di aggressività per autodifesa ma da un eccesso di devozione trascendentale» (caratteristica questa, tipica dell’uomo e non degli animali). «Rivolgo un appello ai più alti esponenti della società umana perché siano attuate iniziative urgenti, a livello internazionale, e si creino con estrema urgenza radicali cambiamenti sociali e culturali (...). Rivolgo un appello a tutti gli appartenenti al genere umano (...)». Eccetera.
  • Joseph Ratzinger
    Commento del cardinale Ratzinger alla Lettera apostolica di Giovanni Paolo II sul sacramento della Penitenza
    L’Osservatore Romano, 2 maggio
    «La confessione della propria colpa può apparire pesante alla persona perché umilia il suo orgoglio e lo confronta con la sua povertà. Ma proprio di questo abbiamo bisogno; proprio di questo soffriamo, che ci rinchiudiamo nel nostro delirio di incolpevolezza e così ci chiudiamo anche davanti agli altri e nei confronti degli altri».

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