Dio
e la religione |
«Le guerre da combattere»
«Costruire un mondo dove
tutti possano scegliere in piena libertà il valore, il Dio, in nome
del quale vivere la vita o anche sacrificarla potrebbe essere davvero
l’ideale in nome del quale sfuggire alla vita e alla morte stupida a
cui rischiamo di essere condannati». |
di Gianni Vattimo, La Stampa, 31 ottobre 2002 Per leggere l'articolo fai click su: 20021031_vattimo_guerre_combattere.pdf |
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Dio e la
religione: «Le
guerre da combattere», di Gianni Vattimo, La Stampa, 31 ottobre 2002 |
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Ci
ripetiamo, ma mettendo insieme le letture degli editorialisti più noti,
la sensazione di confusione a riguardo della realtà che viviamo, invece che
diminuire, aumenta. Diminuisce certamente la passione, perché non si capisce che cosa vale nella vita e non si sa dove collocarne l’origine. Che cos’è infatti la passione? La rabbia e l’orgoglio; la reazione; la ragion di Stato, per cui dopo aver sacrificato 100 ostaggi si piange? Anche, ma tutte queste cose non bastano: non hanno né durata, né intelligenza, come vediamo. Infatti, il sogno della società in cui tutti gli ideali convivono pacificamente è già stato realizzato: si chiama Onu. E noi possiamo osservare quanti problemi ha e quanta efficacia non ha l’Onu. Ciò cui l’Occidente ha rinunciato non è tanto la passione, ma la verità che è fondamento della passione e questa verità - come dice anche la Fallaci - è cristiana, ma non nel senso di un fatto simbolico e del passato (come pensa lei), ma nel senso di un amore presente. La passione infatti, si genera in un incontro, che si sperimenta come una risposta personale, carica di affezione per la nostra vita. Così, nella nostra vita - per quanto provati, tormentati e apparentemente sconfitti - noi non perdiamo quella speranza che ci spinge a condividere “con passione” anche le situazioni di bisogno più drammatiche, come quelle che emergono in questi giorni. |
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