Una brevissima scelta di brani per riflettere

sul senso profondo di una parola

PACE: SCEGLIERE LA "PORTA STRETTA"

 

 

"IL PACIFISMO DEI POPOLI"

 

Il pacifismo dei popoli, che oggi vogliono la pace e hanno un diritto di pronunciare questa parola, si fonda, sulla comprensione che la guerra non è più ammissibile, che lo spirito umano è giunto ad un grado di moralità sociale, in cui la guerra come mezzo politico è diventata impossibile; che tocca alla pace porre oggi agli uomini i loro compiti e che questi sono già abbastanza grandi ed urgenti; che ogni energia, intelligenza, spirito di sacrificio, eroismo umano è da essi completamente assorbito e in essi trova occasione di affermarsi. La guerra non è altro che una comoda elusione dei compiti della pace. In quanto sostituisce l’avventura esterna al lavoro e al miglioramento interno, essa si è moralmente così screditata, che si può ben pensare non sia mai stata altro che un mezzo di oppressione interna e di assoggettamento dei popoli, il grande mezzo ingannatore d’indurli a gridare evviva alla propria sconfitta di fronte al governo vittorioso.

Thomas Mann        

 

"LA PACE"

 

Rimane da chiedersi come il singolo possa contribuire alla pace. La questione è tanto più urgente giacché il singolo tende a sottovalutare l’importanza che gli è conferita. La furia degli elementi fa sì che egli disperi della sua forza; di fronte all’immane rogo lascia cadere le braccia. Rinunciando alla propria volontà rende se stesso inerme e perciò succube di demoni potenti, la cui forza si fonda sull’alternanza di odio e terrore. Pensano di fare dell’uomo il loro strumento e si attendono che egli rinunci alla propria responsabilità con una sorta di giubilo selvaggio. Con ciò egli finisce per perdere il senso della differenza tra giusto e ingiusto, e diviene strumento inconsapevole del gioco delle passioni. A questo bisogna controbattere: il singolo è investito di una realtà enorme e nessuno può sottrargliela. Il mondo deve comparire dinanzi al foro della sua persona ed egli è giudice delle azioni giuste e ingiuste. Oggi, dunque, egli è in grado più che mai di operare per il bene. Il mondo è colmo di violenza, di perseguitati, prigionieri e sofferenti. E’ facile confortare, lenire, offrire protezione, e bastano pochi mezzi. Anche la persona più semplice ne ha l’opportunità, e il merito cresce in rapporto all’autorità accordatagli dalla propria posizione. Il vero potere lo si riconosce dalla facoltà di proteggere che conferisce. (…) Per mantenere la pace non basta non volere la guerra. La vera pace presuppone un coraggio superiore a quello necessario per la guerra; è una manifestazione di travaglio spirituale, di forza spirituale. Verrà conquistata quando saremo capaci di estinguere il rosso fuoco che arde in noi stessi e sapremo affrancarci dall’odio e dalle sue scissioni. Il singolo è simile alla luce che, divampando, costringe le tenebre ad arretrare. Una fievole luce è più grande, più coercitiva di molto buio. Ciò vale anche per chi è destinato a cadere. Incede verso l’eternità con portamento fiero. La vera lotta che ci troviamo a combattere si rivela sempre più in conflitto tra le forze della distruzione e le forze della vita. In questa lotta i guerrieri di retto sentire stanno fianco a fianco, come gli antichi cavalieri. Quando ciò accadrà, la pace diverrà duratura.

Ernst Junger        

 

"RAGIONE NON PUO' MORIRE"

 

(ottobre 1981, frammenti di canto, 

in occasione delle marce di pace 

per le capitali d’Europa)

 

                   II

- Il Potere è la fondazione

di ogni valore,

la Guerra è la sola

Provvidenza in azione,

scienza, la Scienza 

è la nuova Deità! -

 

Nessuna marcia di pace

Fermerà, Europa,

la nera cupidigia del Potere?

 

 

             VI

Poi ancora silenzi

e voci e parole rimbalzano,

intrecciando arcobaleni

a ricomporsi compatti

almeno un istante

 

Questa la calma,

la provvisoria calma,

l’armonia di un giorno.

 

Segno di edeniche paci perdute:

- Godi, Papa Giovanni

e chiunque tu sia,

uomo della strada,

la “pace soave”

almeno di un giorno - …

 

David Maria Turoldo                                            

 

"OGNI GUERRA, ANCHE LA PIU' MITE ..."

 

Ogni guerra, anche la più mite, con tutte le consuete conseguenze, la distruzione, le rivolte, i saccheggi, le rapine, gli stravizi, le uccisioni, con le scuse della necessità e della legittimità, con l’esaltazione delle gesta militari, con l’amor della bandiera e della patria, con le finte premure pei feriti, perverte in un sol anno più gente che non migliaia di saccheggi, d’incendi, di omicidi commessi durante un secolo da persone isolate spinte dalle passioni.

Lev Tolstoj        

 

"MARCIA VERSO LA LIBERTA'"

 

Il non violento afferma che, nella lotta per la difesa della dignità umana,gli oppressi non devono lasciarsi vincere dalla tentazione di provare rancore e di abbandonarsi all’odio. Rispondere alle offese con le offese non farebbe altro che accrescere l’esistenza dell’odio nel mondo. E’ necessario nella vita trovare qualcuno che sia dotato di buon senso e di sufficiente moralità per spezzare la catena dell’odio; e questo si può ottenere soltanto col proiettare l’etica dell’amore al centro della nostra vita.

Martin Luther King        

 

 

 

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