Uno scritto di don Primo Mazzolari

e un prezioso testo per comprendere gli esempi di Pace

RICORDARE PER AVERE LE IDEE PIU' CHIARE 

 

 

VERSO UN DELITTUOSO CONFORMISMO?

RICORDANDO LA POSIZIONE DI DON PRIMO MAZZOLARI

a cura di Dario Scorza

 

Il cristiano che non si scopre in contraddizione col Vangelo di pace, o non si è mai guardato in Colui che - essendo “segno di contraddizione” - svela i pensieri degli uomini, oppure ama ingannare se stesso. La misura della nostra elevazione spirituale viene fornita dalla maggiore o minore consapevolezza delle nostre contraddizioni, la quale ci distoglie dal sentirci soddisfatti e dal legare lo Spirito al nostro corto passo e ai nostri brevi traguardi.

Non è forse una contraddizione che dopo venti secoli di Vangelo gli anni di guerra siano più frequenti degli anni di pace?

Che sia tuttora valida la regola pagana: “si vis pacem, para bellum”?

Che l'omicida comune sia al bando come assassino, mentre chi, guerreggiando, stermina genti e città sia in onore come un eroe?

Che nel figlio dell'uomo, riscattato a caro prezzo dal Figlio di Dio, si scorga unicamente e si colpisca senza pietà il concetto di nemico per motivi di nazione, di razza, di religione, di classe?

Che l'orrore cristiano del sangue fraterno si fermi davanti a una legittima dichiarazione di guerra da parte di una legittima autorità?

Che una guerra possa portare il nome di “giusta” o di “santa”, e che tale nome convenga alla stessa guerra combattuta dall' un campo o dall' altro per opposte ragioni?

Che si invochi il nome di Dio per conseguire una vittoria pagata con la vita di milioni di figli di Dio?

Che venga bollato come disertore e punito come traditore chi, ripugnandogli in coscienza il mestiere delle armi, che è mestiere dell'uccidere, si rifiuta al “dovere”?

Che sia fatto tacere colui, che per sé soltanto, senza la pretesa di coniare una regola per gli altri, dichiara di sentire come peccato anche l'uccidere in guerra?

Che si dica di volere la pace, e poi non ci si accordi sul modo, appena sopraggiunge il dubbio che ne scapiti la potenza, l'orgoglio, l'onore, gli interessi della nazione?

Che si predichi di porre la vita eterna al disopra di ogni cosa, e poi ci si dimentichi che il cristiano è l'uomo che non ha bisogno di riuscire quaggiù?

Crediamo che questi pochi accenni bastino per dar rilievo alla nostra sostanziale contraddizione, per metterci in vergogna davanti a noi stessi, e per sentirci meno sicuri in un argomento ove la nostra troppa sicurezza potrebbe degenerare in temerarietà o in un delittuoso conformismo alle opinioni dominanti.

 

Tratto da: Primo Mazzolari, Tu non uccidere, 1955        

 

Questo brano è parte integrante del dossier Dio e la guerra

disponibile all’indirizzo www.reteblu.org .

Reteblu si occupa di dialogo interreligioso, di dibattiti culturali,

di problemi sociali ed è aperto al contributo di tutti.

 

 

Reinhard Schmoeckel: “Più forti delle armi”

 

di Davide Toffoli

 

Un libro che ci racconta otto uomini: Enrico Dunant, Alfredo Nobèl, Fridtjof Nansen, Mahatma Gandhi, Alberto Schwetzer, il Cardinale Von Galen, Victor Gollancz, il Conte Folke Ber-nadotte. Ma cosa possono avere in comune un re degli esplosivi e fondatore del premio Nobèl, un cardinale, un esploratore polare, un rivoluzionario indiano, un medico della foresta vergine, uno scrittore e un oratore? La loro stessa vita ci suggerisce la risposta: ciò che li unisce è il loro cuore, è “l’amore che non finisce mai. Esistono da sempre uomini e donne il cui eroismo si realizza nel servizio dei meno fortunati, uomini in grado di sconfiggere con un solo colpo l’odio e il bisogno” ; anche il nostro tempo ha avuto la fortuna di conoscere grandi benefattori, veri e propri eroi della pace. L’ unica arma che questi uomini hanno usato nelle loro battaglie è più potente e più forte di ogni altro strumento: è l’amore per il prossimo. Reinhard Schmoeckel ha tracciato una veloce biografia per ognuno di questi personaggi che hanno lasciato una traccia profonda nel loro tempo, una traccia fatta di bontà, di amore, di fermezza, di coraggio… Non siamo di fronte ad eroi tradizionali o da leggenda, bensì ad eroi che hanno saputo vincere le battaglie più dure e disperate, armati solo del loro altissimo senso di umanità. Una lettura alla portata di tutti, facile e toccante, particolarmente consigliata per i ragazzi. Lo stile quasi scolastico è, in questo caso, un punto di forza ed uno stimolo all’approfondimento.

 

 

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