Un ragazzo parla del mondo degli adulti,

un adulto si interroga sul mondo dei bambini

OSSERVANDO CON OCCHI DIVERSI...

 

 

UN MONDO LONTANO ?

di Giacomo Agosta

 

Io il mondo degli adulti lo vedo molto lontano rispetto a come si presenta la vita di noi adolescenti. A me quasi spaventa quel mondo che prima o poi farà parte della mia vita, un modo di fare così differente nel quale non mi troverei affatto a mio agio, essendo abituato a dover dipendere dai miei genitori; per questo non saprei fare scelte adeguate ai vari problemi che devono affrontare.

Anche se non sembra, la vita adulta è piena di problemi formati da un “corri corri” generale così stancante che ci si ritrova alla fine della giornata esauriti con la forza disponibile solo per infilarsi dentro il letto e farsi una bella dormita per recuperare le energie perse per poi esser pronti di nuovo a passare un’altra giornata di esasperazioni.

Molti pensano che per gli adulti sia tutto facile perché credono che possano fare quello che gli pare; io penso che questi si sbagliano, poiché sono proprio poche le persone che si possono comportare in quel modo. Per un adulto, non si può immaginare quanto è difficile mandare avanti con diligenza una famiglia, seguirla passo passo per evitare che si commettano passi falsi nel suo ambito.

Noi ragazzi ci lamentiamo frequentemente e vogliamo crescere subito perché pensiamo chissà che cosa potremo fare da grandi, ma io penso che la vera felicità e la gioia di vivere la possiamo solo trovare nell’età che stiamo percorrendo così spensierata e in grado di darti diverse libertà da usare a proprio piacimento che ci permettono di fare ciò che preferiamo senza incappare in qualche sbaglio. A proposito di sbagli, penso che ogni tanto è bene commetterne qualcuno perché anche queste sono esperienze di vita che serviranno senz’altro in futuro per non commettere nuovamente lo stesso errore.

Penso che dobbiamo godere il tempo che ci rimane prima che entriamo nell’età adulta: credo che dovremmo assaporare la nostra età “fino al midollo della vita stessa”. Questo mondo degli adulti che a noi pare così diverso e insensato presto farà parte di noi e spero di arrivarci adeguatamente preparato in modo da sapermi gestire bene in quel mondo così pieno di problemi e in modo da non dover arrivare alla fine di ogni giornata con la sola voglia di infilarmi sotto le coperte.

 

 

 

E' ANCHE COLPA NOSTRA

(Estratto dal Primo Piano di "Segno del Mondo" n. 9,

quindicinale dell' Azione Cattolica Italiana, sul Vertice ONU sull' infanzia)

 

 

Si, è anche colpa degli adulti. Sì, queste cifre disastrose che ci cascano addosso dalla sessione speciale dell’ONU sui bambini servono solo a riempire di belle parole le pagine dei quotidiani, è anche colpa nostra. Che non riusciamo più ad avere un sussulto di memoria personale, persi come siamo nei nostri mille impegni, nei nostri ritmi lavorativi che ci tolgono dialogo, amicizia, complicità, sorriso. Loro, i più piccoli, stanno lì. Ci aspettano. Guardano con speranza il loro futuro, che per noi è il “loro” oggi. Ma spesso vengono dimenticati davanti alle tv occidentali, alle play-station, a computer e baby-sitter che non parlano mai. I più fortunati, almeno. Perché quelli nati “dall’altra parte del mondo” forse neanche sanno cos’è un pc, ma sanno cos’è un mitra e cosa devono inventarsi per tirare a campare.

Sì, è anche colpa nostra se abbiamo perso il tempo dei bambini. E se i bambini hanno perso noi. Scrive Pietro Citati: “I padri e le madri non si divertono più. Non comprendono che passare il tempo con un bambino dai tre ai dieci anni è la cosa più divertente della vita. Il bambino non ha il senso del tempo, mentre noi vi siamo immersi… adora il comico, il paradosso, l’assurdo, l’insensato, ai quali noi voltiamo le spalle: ride; e poi ha il dono: lo sguardo di altri mondi, l’appartenenza ad altri mondi, che noi abbiamo dimenticato e soffocato”. Ecco, ci basterebbe questo: sorridere di nuovo con loro. E darsi da fare, oggi.

 

 

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