Un grido di disperazione dai tragici fatti di Betlemme

BETLEMME, 1 Aprile 2002

 

 

Cari amici e amiche,

noi tutti e tutte siamo stati condannati alla pena capitale da Israele.

Siamo colpevoli di essere Paelstinesi. Siamo colpevoli di difendere le nostre case, i nostri bambini, le nostre scuole, le nostre vite e il nostro presidente. Siamo stati tutti e tutte condannati alla pena capitale da Sharon e dal suo governo. Senza processo, senza difesa, senza neppure un'ultima confessione o un ultimo desiderio.

Saremo giustiziati con un colpo alla testa. Non fa differenza il sesso o l'età. Vecchi o giovani, uomini o donne, siete tutti colpevoli. E se non morirete subito, i soldati israeliani si assicureranno che moriate dissanguati. A nessuna ambulanza è permesso aiutare chi è stato giustiziato.

A Ramallah, i soldati israeliani hanno già giustiziato trenta o più Palestinesi. Li hanno colpiti alla testa o al cuore, poco importa. E' difficile sbagliare: in quanto giustizieri, dovete stare solo a un paio di metri di distanza. Più ne giustiziate, più lunga sarà la vostra licenza. Dovete tenere a mente quanti ne avete giustiziati, se non volete perdere il premio finale. Potete anche scattare una foto alla vostra vittima, per essere sicuri di ricordare.

Molti soldati israeliani portano con sé le loro cineprese e riprendono le loro vittime palestinesi. I bei ricordi meritano di essere ripresi e conservati, non vi pare?

L'esercito israeliano ha bisogno di tutto l'aiuto possibile perché in Cisgiordania e nella striscia di Gaza restano ancora 3.499.070 palestinesi, che sono anch'essi colpevoli.

 

Marina Barham, anch' essa colpevole - Inad Theatre - Beit Jala

 

 

Una tenue speranza di giustizia

Middle East, 20 Apr 2002 (12:33) (M.IS.N.A.)

 

ONU APPROVA COMMISSIONE DI INCHIESTA PER INDAGARE SUI MASSACRI DI JENIN

 

Le Nazioni Unite invieranno a Jenin, in Cisgiordania, una commissione d’inchiesta per far luce su quanto è accaduto nel campo profughi durante le durissime incursioni militari degli israeliani la scorsa settimana. La risoluzione è stata approvata la notte scorsa dal Consiglio di Sicurezza e ha ricevuto anche il consenso di Israele. 

Toccherà al Segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, in collaborazione con le autorità di Tel Aviv, mandare una missione definita di “fact finding”, per "raccogliere informazioni" su quanto accaduto. Il voto favorevole finale ha allontanato definitivamente i timori che gli Stati Uniti facessero ricorso al diritto di veto per bloccare una risoluzione proposta dagli arabi sul massacro di Jenin. Il testo approvato è stato comunque “mediato” dagli Usa, che ne hanno “mitigato” il contenuto. Lo stesso presidente George W. Bush, tuttavia, aveva chiesto apertamente che si facesse chiarezza sui drammatici avvenimenti nel campo profughi della città cisgiordana, teatro di violentissimi scontri tra i militari israeliani e la resistenza palestinese. 

Centinaia di abitazioni civili sono state distrutte dai missili degli elicotteri e dai colpi di cannone di Israele. A distanza di giorni dalla fine dell’assalto si scava ancora tra le macerie degli edifici nel disperato tentativo di recuperare eventuali superstiti. Da giorni organizzazioni umanitarie, agenzie delle Nazioni Unite e alcuni governi hanno chiesto di stabilire la verità, dopo che l’esercito di Sharon ha impedito l’accesso a chiunque per due settimane. 

Dai primi resoconti dei pochi giornalisti ammessi al campo profughi e di alcuni osservatori internazionali, la situazione umanitaria è catastrofica. Il ministro della difesa Benyamin Ben Eliezer ha ammesso che l’esercito israeliano ha recuperato fino ad ora i corpi di 48 palestinesi uccisi nel campo di Jenin. 

Da parte sua, Israele “non ha nulla da nascondere”, secondo quanto dichiarato da fonti politiche citate stamattina dalla radio israeliana. Il governo di Sharon avrebbe deciso di collaborare con la missione dell’Onu dal momento che ha sempre negato ogni massacro.

Nei giorni scorsi, l’inviato delle Nazioni Unite Terje Roed-Larsen aveva scagliato durissime contro l’esercito israeliano. Dopo essersi recato tra le rovine delle case distrutte di Jenin, Larsen aveva bollato come “moralmente ripugnante” il comportamento dei soldati con la stella di David, rei di aver contribuito a scrivere “uno dei capitoli più vergognosi” della storia di Israele. 

Secondo il quotidiano Ha'aretz, il ministro dell'informazione palestinese Abed Rabbo avrebbe chiesto che il premier israeliano Sharom, il ministro della difesa Ben-Eliezer e il capo di stato maggiore Mofaz siano processati per crimini di guerra in relazione ai fatti accaduti nel campo  di Jenin.

 (EB)

 

 

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