Voci dalla Scuola Media: i ragazzi commentano le proprie esperienze

MEDIE: ANALISI DI UN DELICATO PASSAGGIO 

 

 

L’INTERVISTA

2 ragazzi della III F dell’Istituto Comprensivo di Via Appiano

 si raccontano in un essenziale botta e risposta.

 

Flavio D'Antoni INTERVISTA Claudia Poligioni

 

Secondo te, la scuola media in questi tre anni cosa ti ha dato?

Mi ha insegnato molte cose: dal punto di vista scolastico, notizie nuove su tutte le materie (cosa scontata!) e soprattutto l’amicizia, un sentimento di estrema importanza con il quale si possono conoscere molte persone sia con i loro lati negativi che con i loro lati positivi. Un’altra cosa che ho imparato dalla scuola è il rispetto verso gli altri. E anche ad aiutare una persona che è nei guai.

 

Ci sono state persone o cose che ti hanno dato dispiaceri durante questo triennio?

Persone che mi hanno dato dispiaceri ci sono state, ma è naturale: nell’ambito scolastico è difficilissimo evitare scontri con i tuoi compagni soprattutto perché passi con loro davvero molto tempo.

 

Rappresenta un problema, per te, l’esame di terza media?

Potrebbe essere un problema perché di Inglese non so nulla. Comunque sono preoccupazioni che se studi passano. Paura degli esami, in generale, non ne ho.

 

Ci sono stati degli atteggiamenti da parte dei professori che non ti sono piaciuti?

Si in particolare quelli di una professoressa di tecnica: il primo giorno di scuola si è un po’ sbilanciata nelle parole, ma soprattutto ci ha accusato di cose per le quali non avevamo colpa.

 

Ci sono stati dei compagni con i quali, a differenza di altri, hai legato di più?

Si, ci sono state persone con le quali ho legato di più, in particolare con due ragazze: Karolina e Francesca. Mentre per quanto riguarda i ragazzi ho legato con Alessio e Flavio. Ma questo non vuole assolutamente dire che di tutti gli altri non mi importa nulla.

 

 

IL COLLAGE DELLA III F

 

 

Cosa ti hanno dato questi 3 anni di scuola media?    (F. Bussoli)

Mi hanno fatto imparare a stare e a comunicare con tutti quelli della mia età. Sono riuscita ad arricchire le mie conoscenze grazie ai miei professori.    (G.Penna)

 

Cosa hai notato di diverso rispetto alle elementari?    (C.Tempesta)

Io mi aspettavo le Medie molto meglio di quello che sono in realtà, perché alla fine, parlo per esperienza personale, i professori fanno la differenza tra quelli che vanno bene a scuola e quelli che vanno male. Di migliore rispetto alle elementari c’è il fatto che vieni trattato da più grande anche se con questo devi accettare molte responsabilità.    (G.Di Fabio)

 

Qual è stato l’anno più difficile?    (S.Miele)

Secondo me, la II  media perché abbiamo cambiato molti professori e abbiamo studiato molti argomenti nuovi.    (E.Tomassi)

 

Ti piace l’ambito scolastico in cui sei adesso? Come sono professori e compagni?    (R.Rispoli)

I professori credo che siano molto bravi a parte qualcuno che a volte non spiega abbastanza bene e qualcuno che al posto di insegnare la buona educazione fa l’esatto contrario, esprimendosi in maniera volgare; per quanto riguarda i compagni devo dire che molti non si comportano bene.    (S.Manna)

 

Le tue critiche?    (A.Russano)

La classe in cui mi trovo è vivace, le femmine e i maschi non hanno un gran rapporto, ma se dovessi criticare la classe criticherei i maschi: raramente siamo calmi e buoni e ci sono due compagni fantomatici che superano ogni barriera del civile.    (C.Lucchesi)

 

Sei teso per gli esami che farai quest’anno?    (K.Jostsrelska)             

Si, anche molto, per via dei prof. che per invitarci a studiare aumentano le nostre paure, ma lo fanno per il nostro bene perché vogliono che entriamo al liceo con una buona preparazione.    (F.Salciccia)

 

Pensi che ti mancheranno le medie quando te ne andrai?    (E.Pio)

Non credo. Forse mi mancherà qualche compagno che non rivedrò più.    (A.Timmoneri)

 

 

 

2002: la mia III media verso una nuova realtà

di Giacomo Agosta (Scuola Media Bramante)

 

Ci sono modi diversi per definire questo inizio d’anno, ma forse per me quello per esprimerlo meglio è pensare che sia soltanto un passaggio, un transito che porterà a scoprire delle verità e che ci invita a lasciarci dietro le cose spiacevoli portando con sè solo le gioie più belle. In questo passaggio, di cose indietro ne ho lasciate molte, a partire dal ricordo della morte di mia zia: io preferisco pensare che sia ancora in mezzo a noi a proteggerci dagli errori che possiamo commettere nel nostro proseguimento di vita.  Per quanto riguarda la scuola, le cose da buttare non sono più di tante; quella che spero proprio di non essermi trascinato dietro è la consuetudine dei brutti temi che scrivo, sempre pieni di errori e di frasi insensate che mi garantiscono un bel voto col debito: 5.  Le cose che di quest’anno scolastico, ormai alla metà,  invece terrei più strette sono i miei amici, con i quali ho passato molte e varie esperienze che ricordo con grande felicità. Ogni giorno in più che passiamo insieme è speciale e la nostra amicizia non fa altro che aumentare; mi basta solo pensare che quando passerò al liceo non li vedrò più come prima per farmi venire le lacrime agli occhi. Del nuovo anno scolastico che arriverà (dopo le medie) non ho ancora un’idea chiara e precisa, ma lo immagino come un nuovo mondo tutto da scoprire, che nasconderà molte sorprese che, belle o brutte che siano, andranno tutte accettate perché in fondo la vita stessa è una continua novità da esplorare.  Per il momento questo 2002 non mi ha riservato molte sorprese e visto che ci troviamo solo all’inizio io spero che i giorni che seguiranno saranno felici. Comunque, se devo essere sincero, ho un po’ di paura per gli esami che dovrò affrontare a giugno. Ed ho anche  timore per una vita nuova della quale non conosco niente o quasi; non lo so, so solo che dovrò stringere i denti e guardare avanti sperando ad un futuro che mi porterà a tagliare traguardi che per il momento vedo tanto lontani.  Spero che con un po’ di impegno in più quello che oggi mi sembra così lontano e irraggiungibile potrà essere presto una bella realtà. 

 

 

 

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