Per ricordare le organizzazioni umanitarie attive in Afghanistan

NON DIMENTICHIAMO I VOLTI DI CHI SOFFRE

 

LA GUERRA DELLE PERSONE COME NOI

di Davide Toffoli

     L'emergenza umanitaria in Afghanistan è ormai gravissima. Centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini fuggono dal paese e si accalcano alle frontiere. Ed il peggio è che vanno ad aggiungersi agli altri milioni di profughi già in fuga dalla guerra civile e dal regime dei talebani negli anni scorsi. Una "bomba profughi" (come l'ha definita il portavoce dell'Onu) che minaccia soprattutto i paesi limitrofi, tanto che tutti questi poveracci si trovano ad andare a sbattere contro confini chiusi: le guardie di frontiera pakistane, per esempio, hanno l'ordine di non far passare nessuno. Nessuno di noi si stracci le vesti: in fondo è sufficiente pensare a cosa accadeva nel nostro paese ai tempi del Kosovo sulle coste dell’Adriatico. Per fortuna alcune fonti giornalistiche rivelano che il passaggio di donne e bambini viene tollerato in alcuni posti di frontiera tra Afghanistan e Pakistan.

Purtroppo non basta, anche perché oltre confine i profughi sono destinati a trovare una situazione di povertà e miseria che rende molto difficile un'assistenza quantomeno decorosa.   Ed è qui che intervengono le istituzioni internazionali legate alle Nazioni Unite,  le organizzazioni umanitarie e quelle non governative, costrette a riparare le falle aperte da un sistema di controllo dell’equilibrio politico mondiale a dir poco discutibile.  Che razza di persone siamo se per fermarci a riflettere su drammi ed orrori della guerra abbiamo bisogno ancora di combattere? Se per comprendere l’atrocità e la ferocia delle mine anti-uomo abbiamo bisogno di vederne gli strazianti effetti sulla popolazione civile? Se per arrivare a prestare ascolto al muto grido di chi quotidianamente muore nell’indifferenza dell’opinione pubblica mondiale dobbiamo prima assistere impauriti ed inermi ad eventi plateali e apocalittici come quello dell’11 settembre?

    E’ evidente che siamo un mondo che ha bisogno di aiuto per continuare ad esistere.  E non ci aiuterà di certo chi divide il mondo in abitanti di “serie A”  e di “serie B”, in morti che è dovere di tutti piangere e morti (da noi spesso autorizzate) che passano sotto un “doveroso” e poco cristiano silenzio, né tantomeno chi pensa di risolvere con le bombe i mali di questo nostro mondo malato. Il mio GRAZIE va a tutti coloro che, nonostante tutto e al di là di ogni interesse o bandiera, continuano a proporre la Pace non come vuota parola ma come propria testimonianza di vita. Una testimonianza fatta di poche puntuali parole e di una miriade di concreti gesti quotidiani che riesce a farsi riconoscere ed apprezzare oltre ogni differenza di nazionalità e di lingua. Grazie a chi, parlando di guerra, riesce ancora a vedere o a immaginare i volti delle persone che la subiscono. Volti impauriti che soffrono, fuggono, urlano e sopportano ogni conflitto (da loro non voluto!), volti nei quali inviterei tutti per un attimo a riconoscersi. Grazie a chi, iniziata la guerra, sceglie di colmare le falle del nostro assurdo sistema mondiale (parlo di Emergency e di tutte le altre organizzazioni  che  ad essa si aggiungono ad operare in questo delicatissimo campo). E grazie infine a tutti coloro che, inascoltati e spesso addirittura accusati o derisi, continuano a scegliere di dimostrarsi contrari alla “via della guerra” .

Grazie di cuore! Il mondo,oggi più che mai,  ha bisogno di voi e della vostra testimonianza.

mappa della solidarietà  per scegliere a chi dare il vostro contributo per la gente dell'Afghanistan vittima del regime dei talebani e di questa guerra.

EMERGENCY:   un'organizzazione umanitaria, fondata dal chirurgo Gino Strada.

Cosa fa: in Afghanistan gestisce due ospedali e si è specializzata nell'assistenza alle vittime delle mine anti-uomo.

Come contribuire: c.c.p. n. 28426203 intestato a Emergency onlus, indicando nella causale del versamento "Emergenza farmaci Afghanistan".

ACNUR:   è l'Alto commissariato Onu per i rifugiati. 

Cosa fa: gestisce i campi profughi afgani già esistenti in Pakistan e in altri paesi limitrofi.

Come contribuire: con versamento sul c.c.p. n. 298000, oppure via carta di credito telefonando al numero verde 800-298000

CARITAS:    un'organizzazione umanitaria cattolica.

Cosa fa: in Afganistan si occupa soprattutto dell'assistenza ai profughi. Ha lanciato una campagna di aiuti insieme a Emergency.

Come contribuire: c.c.p. n.13576228 intestato a Caritas Ambrosiana onlus, indicando nella causale del versamento "Emergenza farmaci Afghanistan".

 TERRE DES HOMMES:    un' o.n.g. di cooperazione internazionale allo sviluppo. Si occupa di aiuti all'infanzia.

Cosa fa: in Afghanistan è attiva con 105 operatori locali. A Kabul fornisce assistenza ostetrica alle partorienti e ai neonati.

Come contribuire: con versamento sul c.c.p. n.321208.

M.S.F.: (Medici Senza Frontiere)    un'associazione che fornisce assistenza medica alle popolazioni in difficoltà.

Cosa fa: in Afghanistan invia farmaci, kit medi-cinali e cliniche mobili con relativo staff.

Come contribuire: donazione tramite c.c.p. n.87486007 causale “Afghanistan”.

 

 

 

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