Ma, per comprendere ciò che stiamo dicendo,
occorre delineare un brevissimo profilo
biografico. Aldino De Vittorio è nato a Gallipoli
nel 1924 ed ha sempre operato nel campo della
scultura, della pittura e della poesia nella sua
città natale, salvo brevi parentesi lavorative in
Abruzzo, rimanendo legato alla cultura, alle
tradizioni, alle magie mediterranee. Mediterranea,
infatti, può definirsi la sua arte sin dalle prime
opere legate all'impressionismo.
Compaiono gli elementi di una civiltà marinara:
il mare con il suo sguardo fascinoso e minaccioso;
le paranze; i pescatori che ritornano dal lavoro
con i "conzi" sulle spalle o che riparano le reti
smagliate, coi volti rugosi, segnati dalle
intemperie della vita; le donne che consumano i
loro anni in preghiere e in attese o che lavorano
per contribuire al sostentamento della famiglia
come le "scapeciare" o le lavoratrici del tabacco;
i bambini già grandi che accompagnano il padre al
lavoro e condividono con lui i pericoli della
pesca. E poi i colori mediterranei che sono i
colori dell'anima salentina e gallipolina in
particolare: l'azzurro infinito del cielo e del
mare, il bianco virgineo delle nubi e delle spume,
il giallo raggiante del sole o l'arancio
malinconico dei crepuscoli, l'ocra faticoso della
terra, il verde ieratico degli ulivi. I colori
sono caldi e si stemperano man mano nel sogno di
una terra conquistata dall'artista giorno dopo
giorno con l'anima.