ATTIVITA' DEL MESE DI MARZO
Con l'arrivo del mese di Marzo abbiamo intensificato il lavoro di preparazione al viaggio di istruzione ad Auschwitz; abbiamo quindi iniziato a leggere, e poi a studiare, un opuscolo a cura del Comune di Moncalieri intitolato "Il 900. I giovani e la memoria"; in questo scritto vengono spiegati, anche grazie all'ausilio di cartine molto curate, vari argomenti tra cui le leggi razziali, la storia della Polonia, i ghetti di Varsavia e di Cracovia e la storia dei tre lager principali del complesso concentrazionario di Auschwitz (Auschwitz I, Auschwitz II Birkenau e Auschhwitz III o Buna Monowitz).
Siamo poi passati alla lettura del saggio di Franco Francavilla e I lager nazisti fra repressione, sterminio e sfruttamento economico(1933-1945) , pubblicato a cura del Consiglio Regionale e dell'Istituto storico della resistenza in Piemonte, dove con date fatti e nomi vengono narrate sia la storia dal '39 al '45 sia la storia dei Lager e la loro trasformazione da campi di lavoro a campi di sterminio.
Infine, il 19 pomeriggio siamo andati alla presentazione del libro di Pio Bigo Il triangolo di Gliwice. A questa conferenza nella sede dell'I.T.I.S. "Avogadro", erano presenti oltre all'autore, anche Lucio Monaco, il curatore del libro, lo storico Bruno Maida e la prof. Massera del liceo di Caluso. La conferenza è stata aperta da Bruno Maida, che nel suo intervento ha sottolineato la necessità del rapporto storia-memoria per cogliere le differenze fra ieri e oggi. Poi, commentando il libro di Bigo, ha rilevato delle caratteristiche che anche noi, leggendolo, avevamo notato: la precisione minuziosa nell'elencare luoghi, nomi, oggetti; la scelta di raccontare la storia della sua vita prima, durante e dopo il Lager, con tutte le difficoltà del reinserimento nella normalità; la ricerca disperata di umanità in tutti, persino nei nazisti; il senso di colpa del protagonista che a Gliwice, dopo la sua odissea attraverso sette Lager e dopo la "marcia della morte", si salva per caso mentre altri sono avviati alla selezione. E' poi intervenuta la prof. Massera, che con commozione ha espresso la frustrazione per non aver saputo evitare che tutto ciò accadesse e ha fatto un' interessante riflessione sul rapporto scienza - sterminio che proprio nel secondo conflitto bellico ebbe uno dei picchi massimi.
Quindi ha ripreso la parola il prof. Monaco, che ha evidenziato come il racconto autobiografico di Bigo sia molto importante perché ha descritto con accuratezza alcuni campi, come Linz I, di cui pochissimo si sapeva e ha portato alla luce, oltre alla sua storia, anche quella di altri internati che non hanno voluto o potuto lasciare la loro testimonianza.
In seguito è intervenuto il consigliere Nunzio, che ha voluto precisare che suo padre era partigiano, amico degli ebrei e che questa figura lo ha aiutato molto. Infine ha parlato il protagonista - narratore che, dopo aver ringraziato Mercedes Bresso e Monaco per l'aiuto morale, ha ringraziato Maida, conosciuto nel 1997 ad Auschwitz; entrando nel discorso del libro, ha ribadito a voce ciò che ha scritto in alcune pagine, in particolare come nei campi di concentramento i prigionieri venissero trattati come pezzi. Infine ha sottolineato come l'unico aiuto morale che abbia avuto in quegli anni sia stato il ricordo della madre morta quando lui aveva solo 11 anni.
Quando si è aperto il dibattito, molti dei presenti hanno posto delle domande a Pio Bigo, tra i quali anche i nostri compagni Laterza e Tiozzo.
VERBALIZZAZIONE A CURA DI CARENA E OPERTI