Franco Battiato

Franco Battiato





Franco Battiato è un cantautore, regista e pittore italiano. Nasce a Jonia (CT) il 23 marzo 1945. Terminate le superiori si trasferisce a Milano nel 1965, pubblica due singoli per la rivista di enigmistica Nuova Enigmistica Tascabile, che proponeva come allegati dischi di canzoni celebri interpretati da cantanti poco conosciuti, che oggi possiedono un valore collezionistico molto alto. In queste due occasioni, l'artista appare col nome occasionale di Francesco Battiato. Nel 1968 cambia casa discografica, passa alla Philips e abbandona anche il genere di protesta per incidere dischi romantici più immediati e di facile consumo. Registra due brani che la casa discografica olandese pubblicherà soltanto nel 1971 (Vento caldo e Marciapiede) e ottiene un discreto successo con È l'amore, nel quale l'arrangiamento classicheggiante al pianoforte e una voce accorata lascia già intravedere quello che sarà il Battiato futuro. I suoi tentativi d'inserirsi nell'ambiente musicale non sortiscono esiti soddisfacenti, al punto che – dopo aver partecipato nel 1969, con ottimi risultati, al Disco per l'estate con il brano Bella ragazza (insieme a lui c'era anche un'altra cantante destinata poi alla celebrità, Fiorella Mannoia) – egli sceglie di lasciare momentaneamente il mondo discografico. Il primo, che reca in copertina la foto di Battiato, contiene un brano presentato al Festival di Sanremo 1965 da Beppe Cardile e Anita Harris, L'amore è partito. Il secondo contiene invece una canzone già portata al successo da Alain Barrière: ...e più ti amo, tradotta in italiano da Gino Paoli.Vi fa ritorno negli anni '70, quando decide di dedicarsi alla musica elettronica e sperimentale, dando vita per l'etichetta Bla Bla a LP quali "Fetus" (1972), "Pollution" (1973), "Sulle corde di Aries" (1973), "Clic" (1974) e "M.elle Le Gladiator" (1975) . Passato alla Ricordi, egli dà alle stampe album come "Battiato" (1976), "Juke Box" (1977) e "L'Egitto prima delle sabbie" (1978). In questo periodo, inoltre, si vota ad approfonditi studi musicali e comincia una lunga collaborazione con Giusto Pio, suo maestro di violino: nel frattempo, continua la sua iniziazione spirituale, che lo vede sempre più attratto dalle dottrine orientali. Il ritorno alla canzone avviene nel 1978 con un 45 giri pubblicato usando lo pseudonimo Astra: i due brani, scritti con Pio (ma Battiato utilizzerà lo pseudonimo "Albert Kui"), si intitolano Adieu e San Marco (entrambi con un testo in francese); l'anno dopo Battiato utilizzerà la stessa musica di Adieu per Canterai se canterò incisa da Catherine Spaak (come retro di "Pasticcio"), e nel 1989 per la canzone Una storia inventata (contenuta nel disco Svegliando l'amante che dorme di Milva).Il giovane seduto con in braccio una custodia di violino nella copertina del disco è Stefano, il figlio di Giusto Pio. La conversione alla forma-canzone avviene con il celebrato "L'era del cinghiale bianco" (1979), che inaugura la sua felice stagione per l'etichetta EMI; "Patriots" (1980) testimonia del suo nuovo interesse per il motivo colto ed ironico; ed il grande, meritato successo di pubblico arriva infine con "La voce del padrone" (1981), che s'insedia ai primi posti delle classifiche di vendita e vi resta per parecchie settimane. I successivi "L'arca di Noè" (1982), "Orizzonti perduti" (1983), "Mondi lontanissimi" (1985) si muovono tra suoni campionati e violini ed ottoni orchestrali: molti i pezzi memorabili, da "Voglio vederti danzare" a "La stagione dell'amore" sino alla splendida "I treni di Tozeur", presentata all'Eurofestival con Alice."Genesi" (1987) segna il suo esordio nella composizione d'un opera lirica; la più matura "Gilgamesh" seguirà nel 1992. Altri suoi lavori importanti, tra la fine degli anni ‘80 e l'inizio del decennio successivo, sono "Fisiognomica" (1988, con le superbe "E ti vengo a cercare" e "L'oceano di silenzio"), il live"Giubbe rosse" (1989, dove esegue "Alexander Platz", "Lettera a un governatore della Libia" e "Mesopotamia", da lui mai incise in precedenza) e "Come un cammello in una grondaia" (con la sferzante "Povera patria" e l'intensa "Plaisir d'amour", assieme ad altri lieder di Wagner, Beethoven e Brahms). Dopo aver licenziato "Caffè de la Paix" (1993) e "Messa arcaica" (1994) inizia, nel 1995, il suo sodalizio culturale con il filosofo Manlio Sgalambro, i cui primi frutti sono un libretto d'opera teatrale ("Il cavaliere dell'intelletto") ed il CD "L'ombrello e la macchina da cucire"(1995); a quest'ultimo, fanno seguito nel 1996 "L'imboscata" (con le bellissime "Strani giorni" e "La cura") e, due anni più tardi, il superlativo "Gommalacca" (1998), dove spiccano l'elegante "La preda" e la trascinante "Il mantello e la spiga". Con "Fleurs" (1999) principia un progetto – proseguito con "Fleurs 3" (2002) – incentrato sulla rilettura di canzoni d'altri autori, tra cui Aznavour, Brel, De André, Endrigo e Trenet. Nel 2001 realizza Ferro Battuto, disco d'inediti dove spicca una sorprendente versione di quella "Hey, Joe" portata, a suo tempo, al successo da Jimi Hendrix; è del 2003 il doppio dal vivo "Last Summer Dance" con una bella versione della cover di "Impressioni di settembre". Da segnalare, ancora, il debutto del Nostro nella regia cinematografica con "PERDUTOAMOR" (2003), fantasticheria autobiografica ambientata tra gli anni '50 ed i '60, con un'ammaliante colonna sonora di brani d'epoca. Nell'ottobre 2004 esce l'album "Dieci Stratagemmi".





"Personalità fra le più eclettiche ed originali del panorama artistico/musicale italiano. Ha attraversato molteplici stili musicali: gli inizi romantici, la musica sperimentale, l'avanguardia colta, l'opera lirica, la musica etnica, il rock progressivo e la musica leggera, attuando frequenti contaminazioni tra questi e con altri ancora fra generi musicali, riuscendo sempre a cogliere un grande successo di pubblico e di critica, avvalendosi sovente di collaboratori d'eccezione come il violinista Giusto Pio e il filosofo Manlio Sgalambro e costruendo una carriera artistica senza eguali che lo ha visto recentemente cimentarsi anche nella regia cinematografica. Non solo la musica, ma anche i testi di Battiato riflettono i suoi molteplici interessi, tra i quali l'esoterismo, la filosofia e la meditazione orientale."

"Sin dall'inizio della sua carriera l'artista siciliano ha utilizzato diversi pseudonimi, tra cui, in ordine cronologico, Ed De Joy (con Osage Tribe e IXO), Franc Jonia (con Eugenio Finardi), Astra (da solista), Martin Kleist (con Giusto Pio e Manlio Sgalambro), Albert Kui (con Alice, Giusto Pio, Catherine Spaak, Ombretta Colli, Farida), Kilim (A' Sciara), Süphan Barzani (con Gloria Mundi ed Elisabetta Sgarbi). Quest'ultimo nome è anche la sua firma nei quadri."

da: wikipedia