Poesie dei bambini di Terezín

36. LA PAURA  

 Di nuovo l'orrore ha colpito il ghetto,

 un male crudele che ne scaccia ogni altro.

 La morte, demone folle, brandisce una gelida falce

 che decapita intorno le sue vittime.

 

 I cuori dei padri battono oggi di paura

 e le madri nascondono il viso nel grembo.

 La vipera del tifo strangola i bambini

 e preleva le sue decime dal branco.

 

 Oggi il mio sangue pulsa ancora,

 ma i miei compagni mi muoiono accanto.

 Piuttosto di vederti morire !

 Non vogliamo vuoti nelle nostre file.

 Il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore.

 Vogliamo fare qualcosa. È vietato morire !

 

 Eva Pikova  

(nata il 15. 5. 29 - morta il 18. 12. 43 ad Auschwitz)

 

37. LETTERA A PAPÀ

Mammina ha detto che oggi debbo scriverti

non ho avuto tempo, nuovi bimbi sono arrivati

dagli ultimi trasporti e giocare volevo

non mi accorgevo come fugge l'istante.

 

Mi sono sistemato, dormo sul materasso

per terra, per non cadere.

Almeno non c'è bisogno di farsi il letto

e al mattino dalla finestra vedo il cielo.

 

Ho un po' tossito, ma non voglio ammalarmi

così sono felice quando corro in cortile.

Oggi da noi una veglia si terrà

proprio come in estate al campo degli scout.

 

Canteremo canzoni conosciute

la signorina suonerà la fisarmonica.

So che ti meravigli di come stiamo bene

e che sicuramente ti rallegreresti di stare qui con me.

 

Qualcos'altro, papà: vieni qui presto

e sia più lieto il tuo volto !

Quando sei triste, mammina allora si dispiace

e dei suoi occhi mi manca lo splendore.

 

E hai promesso di portarmi i libri

che veramente da leggere non ho nulla,

per favore vieni domani prima che sia buio

del mio grazie puoi essere sicuro.

 

Ormai debbo finire. Da parte della mamma ti saluto

con impazienza aspetto il suono dei tuoi passi

nel corridoio. Prima che di nuovo con noi sarai

ti saluta e ti bacia il tuo fedele ragazzo.

 

(Hajn)

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