Il nazismo e i campi di concentramento |
«Plus jamais ça» |
mostra fotografica e documentale |
Album Auschwitz - testi
da «Album Auschwitz» a cura di Israel Gutman, Bella Gutterman e Marcello Pezzetti - G. Einaudi Editore - 2008
Introduzione
di Avner Shalev
Presidente dello Yad Vashem
Donne vecchie e giovani sono lì in piedi sulla rampa con i neonati in braccio e i bambini più grandi per mano) o aggrappati ai vestiti spaventati. Accanto ci sono gli uomini) vecchi e giovani. Di lì a poco saranno sottoposti a un «processo; di selezione che ne manderà a morire la maggior parte in un modo orribile nel giro di qualche ora. Questo è uno dei tanti gruppi di ebrei ungheresi che furono deportati dalla Rutenia carpatica ad Auschwitz-Birkenau nel giugno del I944. La «stella gialla;; cucita sui loro abiti sembra sproporzionata tanto è grande ci fissano con occhi stanchi spaventati, indagatori, intimoriti, dolci, ma anche coraggiosi occhi che ci pregano di dare loro una risposta… Questo volume, conosciuto come Album Auschwitz, contiene una sorta di servizio fotografico realizzato dalle SS e organizzato sotto forma di album. Nascosto e sopravvissuto in qualche modo alla furia della guerra, è arrivato fino a noi. La raccolta fotografica, oggi restaurata e ricostituita nella sua interezza, documenta con una forza straordinaria, sotto l'aspetto sia storico sia umano, una giornata fra le tante - vista attraverso gli occhi degli assassini - dello sterminio sistematico degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. La macchina ha fotografato esseri umani anonimi, ma noi abbiamo fatto tutto il possibile per dare a ognuno il suo nome, restituendogli l'identità perduta e la sua unicità di persona. Perché al centro della tragedia c’è l'individuo che lotta disperatamente per salvaguardare la propria esistenza fisica e spirituale in una situazione di dolore e distruzione indicibili. La nostra empatia con ogni singola persona e il nostro desiderio di saperne di più sulla vita di ciascuno sono un modo per elaborare dentro noi stessi il fenomeno abnorme della Shoah, in tutta la sua ferocia. La forza straordinaria di questo documento sta nella sua capacità di avvicinarci a queste creature sofferenti facendoci immedesimare nella loro agonia. Ed è cosi che sentiamo il bisogno di approfondire il fenomeno, arrivando a interrogarci sul significato stesso della nostra esistenza e su quale sia il nostro dovere per il futuro. Le foto assumono pertanto nel loro insieme un significato umano di portata universale. Questo album fotografico è una sorta di moderno «marchio di Caino», che l’umanità porta su di sé e ci accompagnerà come documento essenziale nel corso della storia, come testimonianza visiva dell’annientamento del popolo ebraico attraverso un omicidio di massa senza precedenti. Organizzato e perpetrato dalla Germania nazista, da persone che svolgevano le loro funzioni nel contesto di un sistema ideologico ideato e messo in pratica da una nazione moderna nel cuore dell’Europa, lo sterminio è stato forse un ennesimo tentativo, mostruoso nelle sue proporzioni, di estirpare valori e moralità, insieme a quei concetti di libertà e di giustizia che l’umanità ha fatto propri nel corso dei secoli? Mostra forse le nuove frontiere del male tracciate dal genere umano? Non resta che una sola cosa da dire: il futuro degli ebrei e dell’umanità tutta dovrà essere diverso e recare con sé la promessa di un mondo migliore. Abbiamo compiuto la scelta consapevole di ricordare. È una scelta che nasce da un impegno verso il popolo ebraico, perché possa continuare a esistere, malgrado il tentativo di annientarlo, insieme alla sua cultura e ai suoi valori. Ogni essere umano che sceglie di ricordare questo capitolo della storia caricando lo di significato sceglie quindi di lottare per preservare i valori morali fondanti senza i quali non può esistere una società ordinata degna di tale nome. Si tratta di un impegno per la difesa dei diritti dell’uomo, e soprattutto della libertà e della sacralità della vita, affinché gli uomini possano vivere in armonia gli uni accanto agli altri. La pubblicazione di questo impressionante documento in una nuova edizione riveduta e ampliata dell’Album Auschwitz è stata realizzata grazie alla collaborazione fra il Museo di Stato di Auschwitz- Birkenau, sorto dove una volta si trovava il campo, e lo Yad Vashem, Istituto Nazionale per la Memoria dei Martiri e degli Eroi dell'Olocausto, con sede a Gerusalemme. A nome dei miei colleghi dello Yad Vashem, desidero esprimere gratitudine a tutte le persone straordinarie che hanno lavorato a questo libro con grandissima professionalità e dedizione. L'immagine dell'anziana donna ricurva che vediamo di spalle mentre si incammina verso la morte - sarà forse la nonna di quei bambini che le sono accanto? - rimarrà dentro di noi per sempre, ma preghiamo e speriamo che quei suoi ultimi passi non rappresentino la caduta dei valori in un mondo senza futuro; al contrario, possa questa immagine diventare il segnale e il simbolo di un amore in grado di rafforzare quanto c’è di umano dentro di noi e di trasmettere speranza, persino negli ultimi momenti prima della morte. È fra queste due immagini - gli occhi silenziosi e imploranti e i passi mesti di chi va incontro al proprio destino - che si dipana tutta la storia.