Il nonno me lo
ricordo così, in cucina coi suoi colori e le sue tele, che
dipinge il paese in cui era nato. Ormai era un po’ che non ci
tornava. Quello che so è che è nato a Deliceto, un piccolo
paese in cima ad una collina, nella provincia di Foggia, a due passi
dalla Campania, l’11 giugno del 1915. L'ultimo
di sei figli, quattro sorelle e un fratello. Suo padre faceva il potatore,
veniva da Capurso in provincia di Bari. Avevano anche delle terre
vicino al paese. Fin da piccolo mio nonno si faceva chiamare Paolo,
anche se il suo primo nome era Francesco. Quando partì per
il militare non immaginava che avrebbe passato lontano da casa tutti
quegli anni. Appena finito il servizio militare venne subito richiamato
nell'esercito per la guerra. Durante la Seconda Guerra Mondiale ha
combattuto in Albania e in Jugoslavia, nella Divisione Macerata, 122°
Reggimento, Fanteria.
Terminata la guerra si è sposato con una ragazza del suo paese.
Insieme alla moglie e al suo primo figlio nel 1946 si trasferisce
nella periferia di Foggia, dove nascono le altre due sue figlie. All’epoca
lavorava in campagna, sia nelle sue terre sia per altri. Ha lavorato
anche come venditore ambulante al mercato e ha fatto il manovale.
Gli anni ’60 sono quelli del boom economico e dell’emigrazione.
Quando nel 1964 arriva nella provincia milanese suo figlio era già
da un anno alla Pirelli. Lui trova lavoro prima come manovale poi
come montatore di ponteggi per la Dalmine. Tra le altre cose partecipa
anche ai restauri della facciata del Duomo di Milano. Quando a metà
degli anni settanta va in pensione riprende la sua vecchia passione
per la pittura e comincia a produrre un numero incredibile di quadri.
Fa tutto da solo. Prima di allora non aveva mai preso in mano un pennello... |
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