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 Raffaele Ametrano

Sabato 17 aprile, con la testa siamo già proiettati al viaggio che ci attende per recarci a Bari per seguire la gara, ma prima ci rechiamo al "Celeste" dove incontriamo Raffaele Ametrano, reduce da una seduta di palestra, finalizzata al recupero della migliore condizione atletica in vista al prossimo rientro in squadra dopo uno sfortunato doppio infortunio.

Si respira la febbrile attesa per la gara della serata, ma vi è un cauto ottimismo che il Messina tornerà sullo Stretto con i tre punti, preziosi per consolidare la

posizione in classifica e nella convinzione che anche le altre rivali per la promozione faranno bottino pieno.

Lo spogliatoio è praticamente deserto, al lavoro vi sono solo Ametrano e Zoro, arriva capitan Campolo che nel pomeriggio scenderà in campo con la Primavera nel derby contro il Palermo al "Gepy Faranda" di Patti, sorrisi e battute, a fare il "mattatore" poteva essere solo lui Raffaele Ametrano che scherza con Marcello, uno degli addetti allo spogliatoio, e che abbiamo immortalato in un abbraccio.

Ciao Raffaele, innanzitutto come stai? e quando potremo rivederti in campo?

<< Finalmente bene, ho ripreso ad allenarmi col gruppo, ho fatto già una partitella, ma devo recuperare la migliore condizione atletica e spero che fra un paio di settimane potrei essere a disposizione del mister >>.

Un lungo infortunio il tuo, quello occorso durante il ritiro alla vigilia della trasferta di Bari, quanto hai sofferto l'assenza dai campi e dal clima agonistico tu che sei un combattente...

<< Tantissimo. Si, un brutto ricordo, rientravo dopo che mi ero rotto un dito nella gara di Livorno, e nella partitella a Bari la rottura del malleolo, una brutta tegola... ho sofferto la lontananza dal campo, il clima dello stadio, il calore del tifo che ti incita, che ti spinge a dare sempre il massimo, i momenti peggiori sono stati i primi tre mesi lontani da Messina >>.

Hai descritto quella che è una delle caratteristiche peculiari del tifo giallorosso, il calore del "Celeste", il tuo rapporto con questo stadio e con i tifosi?

<< Ricordo che quando venni qui due anni or sono con il Napoli (di DeCanio, sconfitta per 2-1) negli spogliatoi parlavamo di questo, uno stadio incredibile, una bolgia, senti l'urlo dei tifosi che ti trasmettono una carica unica, quando il Messina lottava per la salvezza non c'erano parole per rendere merito a questo stadio, il timore che incute negli avversari, figurarsi adesso che può sospingerci verso la serie A che manca da più di quaranta anni. Tifosi unici ti seguono ovunque in gran numero >>.

Invece il tuo rapporto con la città? pregi e difetti?

<< Guarda non puoi immaginare quanto mi sia mancata nei tre mesi trascorsi lontano dalla città. Io sono un uomo del Sud, ci sono i problemi purtroppo presenti in tutte le città del Meridione, mi piacerebbe una città più pulita e con meno traffico (sorride, evidente il riferimento anche al famoso "Johnny Stecchino" di Benigni). Mi piace la gente, ho trovato dei veri amici >>.

Oggi la "Gazzetta dello Sport" dedica un servizio ai "raccattapalle" dei campioni che sono diventati campioni ... sul giornale riportano il primo incontro tra Cassano e Roberto Baggio, io ricordo una foto di un ragazzino al "San Paolo" ...

<< Complimenti per la memoria ... di quella foto ne ho fatto un poster che ho a casa ... quando mi rivedo di fianco a Maradona è ancora forte il ricordo delle emozioni >>.

Lasciamo l'aspetto puramente tecnico, ci parli dello spogliatoio e del tuo ruolo di "amuleto" portafortuna a bordo campo?

<< Tutto è nato dal derby col Catania, avevo predetto chi avrebbe segnato, è un ruolo difficile ... perciò spero di poter rientrare in campo il prima possibile >>.

Le cronache ti descrivono anche come un elemento importante per gli equilibri dello spogliatoio, un giocatore esperto (un titolo di campione d'Italia nel '97, campione d'Europa nell'under 21 nel '96), uno degli anziani in un gruppo composto da tanti giovani ...

<< Hai dimenticato che ho vinto anche un Intercontinentale (Juventus-RiverPlate 1-0), questa è una squadra giovane, noi facciamo le "balie", giocatori come me o Sullo o Campolo siamo al servizio del gruppo, non è un discorso di gerarchia, semmai offriamo la nostra esperienza. Scherzare, ridere è un modo per cementare l'unità del gruppo, e noi siamo davvero un bel gruppo >>.

Dicevi la tua esperienza: come presenteresti la prossima gara coi viola?

<< Sarà probabilmente l'ostacolo più duro sul nostro cammino, io sono ottimista per natura, dobbiamo fare la nostra partita, nessun timore reverenziale, se riuscissimo a fare un risultato utile, possiamo gestirci al meglio, ci garantiremmo un discreto margine sulla sesta, dobbiamo essere convinti e decisi ... e speriamo di dare il via alle feste >>.

Con Jerry (il suo "mitico" cane) presente?

<< Jerry è a casa che cresce ... per la festa ci sarà anche lui, lo porto allo stadio ... promesso >>.

ForzaMessina.com ti ringrazia!

<< Forza Messina, sempre >>.

(Giuseppe D'Amico)

 

 

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