VACANZE PAOLANE
di Antonio Montanaro
Trascorrere un'estate in compagnia di nove amici, dividendo i pochi metri quadrati di una casa abitata solo due mesi all'anno, è un'esperienza unica. Le lotte per una doccia, la conquista della tazza del cesso per dieci minuti di tranquillità, le dispute per decidere cosa cucinare, le cene a base di insalata. E' come vivere in un'altra dimensione. E pensare che c'è chi, in questa situazione, è costretto a vivere perché la vita non gli ha offerto di meglio. Ed ancora le amicizie, i tormenti, gli "ingrippi mentali" di una comitiva sgangherata, finita, chissà per quale scherzo del destino, in una delle cittadine più folli d'Italia. Questo è un racconto sentimentale ed ironico di una vacanza indimenticabile.
A tavola!
Ore 14.50: si mangia. "Finalmente!", esclama qualcuno. Ma l'entusiasmo dura solo pochi attimi: Sul tavolo compare un piatto di frittura mista (sofficini e bastoncini comprati al discount in offerta speciale). Per fortuna c'è il contorno di pomodori e formaggi vari.
Di fronte a me c'è Lina (zobi) che ha sputato l'acqua appena ingerita sul visino mezzo abbrustolito di Tonia.
E' normale assistere a tavola alle performance di zobi: un'autentica forza della natura.
Come fare senza di lei: i sui strilli, le sue risate, le sue canzoncine dementi, sono la colonna sonora delle vacanze. Quando sta zitta ne avverti la mancanza. Quando parla vorresti che tacesse almeno per un attimo.
Non si può stare senza di lei. Non sarebbe la stessa vacanza: le estenuanti gare di rutti che non la vedono mai sconfitta, sono un cult nelle tavolate dell'estate paolana.
Tonia, o zia Tonia, come comunemente viene chiamata in casa perché è l'unica tra le ragazze che lavora, ride.
Negli ultimi giorni è particolarmente loquace. Qualcuno fa risalire il cambio d'umore ad un giro in moto qualche sera fa, ma sono solo pettegolezzi. Che bello vederla pimpante mentre svolazza tra il Bar di Tonino - dove c'è il barista con le orecchie a sventola che la corteggia - e la fontana della piazza - dove commenta col suo sguardo tagliente e... schifato l'ultima barzelletta dell'architetto.
Le 15 e 10, Nicola ha iniziato a leggere il futuro nei tarocchi comprati a prezzo supereconomico al Tabacchi.
Nicola, come zobi, è il mattatore della casa, il re dell'ironia, il padrone dei commenti al vetriolo, il gay più sagace del mondo. Anche a Paola è diventato un personaggio: soprattutto quando l'hanno visto sfilare in spiaggia con un vestito modello Mago Telma, che lui dice essere originale tunisino, ma scambiato da un'anziana signora per la talare di un monaco tibetano.
Roberto, il ragazzo di Adelaide, la sorella di zobi, commenta soddisfatto il responso dei tarocchi.
Roberto e Adelaide: la coppialeader. Hanno a disposizione l'unica camera matrimoniale della casa. E - almeno a giudicare dalle occhiaie - sfruttano fino in fondo l'opportunità.
A volte litigano, si estraniano dal gruppo, si parlano animatamente. Ma poi li vedi la mattina, con le occhiaie di serie, aggirarsi per le stanze sprizzando piacere da tutti i pori (qualcuno ha sentito ansimare Roberto perfino mentre si radeva).
Ci sono altre due coppie in casa: Io e Gina , Antonio e Rosaria. Dormiamo tutti e quattro nell'ingresso. Un autentico forno: alle 3 di notte la temperatura oscilla tra i 30 ed i 35 gradi.
Antonio e Rosaria: che dolci. Mastro Geppetto e Archimede: l'anima pratica della casa. Non c'è problema che non riescano a risolvere: la porta del bagno che non si chiude, la lampadina fulminata, la maniglia che si blocca. Una domanda frulla, però, nella mente di tutto il gruppo: perché, ogni sera, tornano a casa mezz'ora - un'ora prima?
Monica, mia sorella, si aggira sorridente per le stanze. Finalmente ha trovato qualcuno che se la fila a Paola. Ma poi a giudicare dai comportamenti, quantomeno bizzarri, di Mico (Tico, Rico, Nico, come lo chiama Nicola) si è trattato di un falso allarme (i miracoli non sempre riescono…)
E' lei che tiene i rapporti con la popolazione indigena: tra matti ci si intende...
E, dulcis in fundo, Gina. E' la prima vacanza insieme (... "e speriamo l'ultima", commenterà Nicola) e trascorriamo momenti bellissimi. E' il bersaglio preferito di Nicola e Lina, ma, in tutta sincerità, riesce ad ammortizzare bene i colpi.
Siamo in dieci. Ma potremmo essere di più. Anzi siamo di più. Perché? Ci sono Gianfranco, Mico, Fabio, Maurizio, Franco, che, pur non essendo sempre tra di noi fisicamente, aleggiano nella casa grazie ai discorsi, agli inciuci delle vacanze paolane.
Ore 16 e 30: tutti a riposare. Ci aspetta un'altra lunga notte di yogurt, granite, tequila, birra, mucche pazze.
In spiaggia.
Ore 12 (se tutto va bene). Dopo aver fatto colazione con orribili plumcake, comprati a prezzi stracciatissimi e con un succo di frutta troppo-caldo-per-essere-vero ("Perché non l'avete messo in frigo?", domandano tutti, arrivando alla spicciolata in cucina), si scende in spiaggia.
Teli in spalla, ci attendono i cinque materassini comprati col 50% di sconto al supermercato.
L'idea è stata mia e di Lina-zobi. "Un vero affare", abbiamo esclamato all'uscita, ma, nel gonfiarli, ci siamo resi conto che valevano esattamente il prezzo pagato (6mila lire). Pensate però a chi li ha comprati senza sconto... se c'è stato qualcuno che lo ha fatto.
Con il carico di bagagli e di cremine, attraversiamo il tunnel che ci conduce in spiaggia.
L'attenzione dei bagnanti è tutta rivolta all'abito tunisino di Nicola e alla sua camminatura leggermente sculettante.
Si scatena l'inciucio di spiaggia: "E' pazzo? E' gay? E' un monaco buddista? Un maniaco della moda?": sotto gli ombrelloni le ipotesi si sprecano. Ma solo in pochi hanno indovinato... .
Arrivati a riva, piazzo l'ombrellone a fiori, meglio dire l'ombrellino, pagato 15mila lire (un altro dei miei affari vacanzieri). Riesce a procurare ombra solo per i piedi di Roberto, che, per la cronaca, porta 45. .
"Ma è comodo lo stesso", mi ha incoraggiato il resto della compagnia. (per la cronaca, l'ombrellino è stato rubato dopo una settimana: ho pianto, in fondo mi ci ero affezionato). .
Il tempo di spalmarsi creme e cremine e si va in acqua. .
Nicola al sesto giorno insiste con la protezione-corazza n.12. Mentre io e Gina cerchiamo di appiccicarci sulla pelle i raggi del sole con una crema-olio dal colore arancione e con protezione - 10. .
"Prendiamo i materassini!" .
Un'impresa per salirci. Tra capitomboli, scene da circo e risate dell'intera spiaggia, si riesce a conquistare un pezzo di mare ad una ventina di metri dalla riva. .
D'altronde, dopo un po' di allenamento, riesci facilmente a domarlo quel pezzo di gomma. .
L'unica che proprio non va d'accordo con il materassino è Monica. Ma non c'è da stupirsi: non riuscirebbe a salire, senza cadere, neanche su di una bici per bambini. .
Dopo mezz'ora in un'acqua limpida un giorno si e quattro no, si passa alla fase abbronzatura… o meglio abbrustolimento, visto che intanto si è fatta l'una. .
Gli esperti del servizio meteo sostengono che non si può restare al sole più di 10 minuti. "Ma chi se ne fotte!", pensiamo. Ma dopo appena tre minuti e mezzo cerchiamo riparo nei pochi millimetri a disposizione sotto l'ombrellino. .
"Rinfreschiamoci in acqua...". .
Intanto in spiaggia siamo rimasti da soli.
E' andato via persino il vicino di ombrellone e di casa dallo sguardo maniacal-erotic-deficiente (non siamo riusciti a capire se è gay e cerca di adescare uno di noi o è semplicemente matto).
Sono le 14 e 15: comincio a reclamare qualcosa da mangiare.
Parte allora il toto-cucina. Che si prepara oggi? La carbonara? Il sugo? No, la pasta non mi va. E si finisce con la solita insalata di pomodori, formaggio e salame.
Le 14 e 30: prendiamo i materassini, si ritorna a casa.
Il sole picchia, la stanchezza si fa sentire. "Al bagno vado prima io", grida qualcuno... e scoppia la lotta pomeridiana per garantirsi 10 minuti di pace sulla tazza del cesso.
Che fatica lavarsi!
Ore 21 e 30: operazione doccia. E' la parte più incasinata della giornata. .
Mezzi nudi, ci aggiriamo tra le 3 stanze (solo la cucina, per fortuna, viene risparmiata) in cerca dell'attimo giusto per riuscire a varcare la fatidica soglia del cesso. .
"Nicola vai tu... No, vado io... Tonia e Lina vanno insieme..." .
E pensare che la doccia non funziona neanche bene: dieci minuti per regolare la temperatura: troppo calda, troppo fredda, ahi! mi sono scottato... toc, toc, toc, bum, bum, badabum... cazzo, è già scaduto il tempo. .
Alla porta c'è qualcuno che aspetta. Che ingaggerà un'altra lotta con quella maledetta doccia.
Quella vecchia arpia della padrona di casa (la signora Angelina) ci ha persino pregato di fare meno docce. "Si intasano le fogne", ha tuonato.
Ma è matta? Vuole toglierci, dopo i pochissimi risparmi, anche la parte più bella della giornata?
Una volta usciti dal bagno-sauna, non si riesce mai a trovare una stanza libera per vestirsi.
Così, per la gioia di Nicola, è possibile imbattersi in qualche pene sciolto e libero o in qualche seno volante.
Anche in questa parte della giornata Lina-zobi è la mattatrice: si aggira per le stanze saltellando, in cerca di abiti da fregare al guardaroba di Tonia, Monica, Rosaria.
Se poi non si trovano mutandine e reggiseni scoppia la baraonda.
Si rovista tra le lenzuola ed è dura: toh, una crema protettiva sotto il materasso, un libro di favole, una scarpa... guarda c'è il ferro da stiro sotto il cuscino. .
Dopo estenuanti ricerche, ecco le mutandine: erano tra i teli da spiaggia, nel costume di Nicola... come ci saranno finite? .
I più vanitosi? Tra le donne Tonia e Gina, tra gli uomini Roberto... e Nicola dove lo mettiamo? .
I più veloci a vestirsi? Io e Lina. .
I più precisi? Manco a dirlo, Antonio e Rosaria. .
Guai, poi, ad accendere il ferro da stiro. Se c'è qualcosa da stirare, bisogna farlo di nascosto (...come se poi fosse semplice). .
Si corre il rischio di essere letteralmente sommersi dai vestitini alla moda di Tonia, che hanno solo una piega ma-così-non-li-metto o le camicie supercolorate di Antonio. .
Le 23, siamo pronti... o quasi: c'è sempre qualcuna che non è contenta. .
E' Monica, che, prima di uscire, cambia abito dalle 3 alle 7 volte. .
Alle 23 e 30 si accendono i motori: io, Lina, Tonia, Nicola e Gina nella Y10; il resto nella Punto: destinazione Piazza. .
.
Al Bar di Tonino.
Mezzanotte in punto. E' l'ora della sosta in piazza, al Bar di Tonino, un brasiliano-calabrese mezzo schizzato, che solo se lo vedi ispira simpatia.
Ai tavolini, tra un pettegolezzo ed una granita, c'è la Paola bene-male (a seconda dei punti di vista).
E' come sfilare dinnanzi ad una giuria di un concorso di bellezza-bruttezza (anche qui dipende dai punti di vista).
Ci mettiamo in fila e salutiamo i presenti, fermandoci a parlare per pochi fugaci attimi. .
L'espressione sul volto dei paolani del Bar di Tonino (una vera e propria corporazione, allevata con granite al limone e gelati alla nocciola) è palese: "Di nuovo loro... non sono ancora partiti... anche stasera abbiamo perso la pace"..
Ma dopo la diffidenza iniziale, anche noi siamo trascinati nel vortice chiacchiericcio della serata. .
Prima però bisogna rinfrescarsi la bocca con una granita. .
Il barista con le orecchie a sventola lancia sguardi dolci a Tonia, ma non si decide a farsi avanti. Non che la cosa interessi più di tanto a zia Tonia ma, ci domandiamo, il barista ci fa o ci è? .
"Stasera pago io... no, lascia stare, tocca a me... vabbé se insisti". C'è sempre qualcuno che è pronto ad offrirti qualcosa. .
Intanto, riusciamo a sederci ad un tavolino. Che fortuna: è la serata giusta. .
Toh, c'è Franco Malanga e Sara, la moglie con la sigaretta appoggiata sulle labbra (non l'ho mai vista senza…): dopo il quotidiano carico di contumelie ad indirizzo di Lina-zobi, ci invitano alla prossima sfilata storica.
"Questa volta voglio fare la dama", chiede quasi in ginocchio zobi. .
"Certamente", risponde Franco con un tono tra l'ironico ed il rassicurante. .
Tanto lo sappiamo già che finiremo tutti a fare i paggi (in pratica i tappabuchi del corteo storico). .
L'architetto ci guarda dall'altro lato della strada con lo sguardo della trota morta da 15 giorni. Che personaggio: insegna all'Università di Napoli, ma lo si può tranquillamente scambiare per uno di quei presentatori tipo Luca Giurato di una tivvù privata del profondo sud: con le sue barzellette riesce a far sorridere solo le nonne ultraottantenni e mezze rincoglionite. .
Arriva Gianfranco, con i suoi tormenti da ferroviere ultraquarantenne in crisi d'identità. .
"Aiuto!", grida zia Tonia. .
"Andiamo al Castello... No, da Zucchero... alla Vecchia Fattoria... all'Oasi... e se andassimo alla Mucca Pazza?".
"Oramai delira", commentiamo.
Ma che gioia ci dà quando passa, strombazzando, alla guida del treno di turno, che passa proprio sotto casa nostra.
A fianco c'è Maurizio, con superHanz, una montagna austriaca di 2 metri per oltre 100 chili con figli sparsi per tutto il mondo, Elda e rispettivi pargoli.
Maurizio è il più tranquillo (almeno in apparenza) della compagnia: con lui i discorsi hanno un senso. .
Ma ecco arrivare i rampolli della Paola bene-male: Fabio, Mico (Tico, Rico, Nico), Renato faccia di bronzo e via dicendo (è impossibile ricordare tutti i nomi). .
Hanno ancora molto da imparare dai genitori-nonni, ma sono sulla buona strada. Anche loro si danno un tono, come dire, radical-chic. .
Ed ancora, Ferro da stiro, il mago, Pagliaro, Pino Mainieri... tutti pezzetti del puzzle della Paola bene-male.
In fondo c'è un sottile filo rosso di follia che unisce noi e loro. .
Per fortuna l'estate è quasi finita. Tra qualche giorno si ritorna alla normalità... ma non è che cambi poi molto!
Le love-story della vacanza.
In ogni vacanza che si rispetti c'è da ricordare una storia d'amore, un bacio in spiaggia, un arrivederci. .
Tralasciando gli scontati scambi di effusioni delle 3 coppie della casa, le voglie insoddisfatte di Nicola, la storia più incasinata che mai tra Monica e Mico (Tico, Rico, Nico), gli scambi affettuosi di regalini e di cene a lume di candela tra Tonia e Maurizio, uno spazio a sé spetta alla love story che vede protagonista Lina-zobi. .
E già, vecchia cara zobi (nel senso confidenziale ed affettuoso dell'espressione) Paola ha riservato una sorpresa anche a te: Fabiuzzo. .
Un incrocio tra Branduardi ed Einstein, tra un cucciolotto di leone ed il nonno multimediale. .
Sembrate i protagonisti di un cartone animato. O di un telefilm per ragazzi, tipo Primi Baci. .
Tu così brillante, così scheggia impazzita, così adrenalitica. Lui così flemmatico, rassicurante, quasi camomillico.
Cara vecchia zobi tocca a te. .
E tocca, tocca tutto quello che c'è da toccare... .