Napoli, giugno anno zero



Caro Sandro,
ti scrivo queste poche righe per esprimerti alcune perplessità che ho maturato dopo l'ultimo coordinamento di Milano.
Certo, il lavoro è entusiasmante, l'idea di un gruppo che si riunisce periodicamente per discutere e formulare pubblicamente delle proposte concrete su questioni tanto delicate come quelle del suicidio, e più in generale dell'emerginazione, mi sembrano fatti positivi ed importanti; eppure, sento che qualcosa di fondamentale ancora manca per una reale concretizzazione di quegli obiettivi che noi stessi abbiamo più volte definiti nei termini di un "mutamento culturale".
L'interessamento della stampa, degli studenti, di tutto il mondo accademico ed anche di qualche politico per le nostre riunioni è quanto mai sintomatico, e secondo me segnala che i tempi per un coinvolgimento di massa sono ormai maturi. Perchè limitarci a studi, ad interviste ed interventi distaccati su riviste e quotidiani, perchè non scendere fra la gente, in mezzo agli uomini ed alle donne comuni, fra i giovani, fra coloro che già sono in vario grado emarginati, che sono in procinto di compiere scelte fatali e dunque hanno più bisogno di noi?
Ti scrivo queste mie opinioni (anzi, meglio sarebbe dire "sensazioni") da Napoli, al termine di un seminario che mi ha fatto conoscere un giovane sociologo dalle idee audaci ed estremamente interessanti: si chiama Tommaso Cuomo e vorrei che tu lo incontrassi.
Cuomo ha studiato a lungo il fenomeno dei movimenti collettivi, seguendo ed approfondendo anche sul campo un filone sociologico che nel nostro Paese vanta importanti opere classiche che tu ben conosci. Proprio Cuomo mi ha suggerito l'idea di fare del nostro prossimo coordinamento il momento propositivo di un simile movimento, affinchè non solo qualche studioso, ma anche e soprattutto molta gente comune vi si possa impegnare in un lavoro di volontariato che, credo, possa ottenere alla fine più risultati di tante nostre sedute e di tanti nostri interventi sulla stampa, specializzata e non.
Confido di poterti raggiungere tra breve a Bologna, e che tu possa entro poco tempo incontrare a quattr'occhi il nostro giovane e intelligente sociologo.
Ciao, Angelo Serra.

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