Scheda bibliografica:

Argomenti filosofici sul
POTERE

Quello che segue è un elenco parziale di libri e testi che ritengo di segnalare alla lettura e che mi propongo di integrare via via con altri titoli, evidenziando per ciascuno i concetti secondo me piu' rilevanti. Altri riferimenti sono presenti nelle schede bibliografiche in questo stesso sito.


1.
Norberto Bobbio osserva (in Crisi della democrazia e neocontrattualismo) come secondo i classici (Machiavelli, Hobbes, Marx), il potere politico si fondi in ultima istanza sull'uso della forza fisica (Norberto Bobbio in Crisi della democrazia e neocontrattualismo, pag.11): lo stato di diritto prevede norme generali e astratte che stabiliscono chi, quando, come (con quali procedure), in quale misura (proporzione fra delitto e castigo) utilizzare la forza, che e' legittima e legale (pag.16). Col metodo democratico conta invece la forza di persuasione, e non piu' la forza fisica (dibattito e voto, pag.18).
L'ingovernabilita', osserva Bobbio, e' difetto di potere, ed e' il problema opposto a quello dell'abuso (pag.22). Vi sono rapporti privati che si sono estesi a quello pubblico: dal contratto (che richiede una transazione fra interessi diversi) al rapporto di clientela (pagg.24 e seguenti).
Il potere occulto e' tipico delle ideologie, e va sconfitto dalla critica pubblica (demistificazione, pag.31). La crisi della democrazia comporta ingovernabilita', privatizzazione del pubblico, potere invisibile; la crisi dello stato di diritto comporta scandali e sottogoverno (pag.32). Si vedano altre considerazioni degli Autori del volume (Bobbio, Pontara, Veca) negli argomenti filosofici sui diritti, sull'utopia e sull'uguaglianza in questo sito.

2.
John Kenneth Galbraith osserva (in Anatomia del potere) come anche per l'analisi economica sia fondamentale sapere chi esercita il potere (Premessa, pag.3). Galbraith distingue:
A) tre strumenti di esercizio del potere (pagg.10-11; pag.21 e seguenti):
- la punizione (sottomissione per coazione, compenso negativo);
- la remunerazione (sottomissione per incentivo o ricompensa, compenso positivo);
- il condizionamento (persuasione, educazione, pubblicita': la sottomissione non e' avvertita come tale, pag.33 e seguenti);
B) tre fonti (pag.13):
- personalita', correlata al potere condizionatorio (leadership, pag.51 e seguenti);
- proprieta', correlata al potere remunerativo (patrimonio ma anche reddito, unica fonte di potere per i teorici socialisti, pag.59 e seguenti);
- organizzazione, che e' correlata a tutti gli strumenti di esercizio del potere.
Strumenti e fonti sono combinati in varie proporzioni, le loro diverse interrelazioni (pag.49) danno origine al potere politico, religioso (pag.199 e seguenti), economico, militare (pag.187 e seguenti), della stampa (pag.203 e seguenti).
Il potere viene ricercato per se stesso (autorealizzazione, celebrazioni rituali, pag.16) ma anche come mezzo per fini che riguardano l'estensione di interessi (economici) e di valori (religiosi, sociali, personali), e che sono spesso mascherati, nascosti, generando cosi' sentimenti di indignazione che pero', secondo l'Autore, vanno sempre confinati a giudizi specifici, in quanto non si puo' valutare in negativo "il potere" in generale, perche' questo e' essenziale alla vita collettiva (pag.19).
La giusta graduazione di pene e compensi e' una delle questioni piu' dibattute (pag.23); assistiamo storicamente ad una progressiva trasformazione del potere punitivo in potere remunerativo (pag.27): le moderne politiche pubbliche (fiscale, monetaria, agricola, del lavoro) sono incentrate sull'effetto incentivante di ogni provvedimento (pag.28). Ma e' il potere condizionatorio che caratterizza le democrazie del XX secolo (pag.37); il condizionamento scolastico influenza anche il sistema socio-economico (virtu' del libero mercato, virtu' del socialismo, ecc., pag.42).
Differenze di genere nell'esercizio del potere sono in realta', secondo l'Autore, differenze di grado (regimi totalitari, pagg.45-46; pag.79 e seguenti).
Nella grande impresa moderna l'organizzaizone ha sostituito (in proporzione) sia la proprieta' che la personalita' (pag.64 e pag.157); come fonte di potere, l'organizzazione per essere efficace deve presentare tre caratteristiche:
- simmetria biunivoca (la forza del suo potere esterno dipende dal grado di sottomissione interna, pag.69; lotta all'eresia, pag.73 e seguenti, pag.110 e seguenti);
- accesso a tutti gli strumenti di esercizio de potere (punizione, remunerazione, condizionamento);
- limitato numero di fini da raggiungere.
La squadra sportiva e' un esempio concreto di fonti e di strumenti di potere in vista di un fine, che e' la sottomissione della squadra avversaria (pagg.77-78, nota). Ma molto potere politico (e della stampa) e' in realta' solo illusione del potere, pura persuasione; e talvolta l'organizzazione diventa il surrogato all'esercizio del potere stesso (pagg.84-85).
Esercizio del potere e resistenza al potere sono fenomeni tra loro correlati, simmetrici; vi e' un equilibrio fra chi esercita il potere e chi vi si oppone (contropotere, pagg.87-89). Gandhi fu un esempio di contropotere efficace grazie proprio alla sua asimmetria (pag.94 e seguenti).
Il livello di civilta' di un paese, secondo Galbraith, e' dato dal grado di efficacia con cui viene disciplinato il potere punitivo (pag.99), che peraltro e' interdetto al singolo individuo in ogni societa' ordinata. Quando invece tutte le fonti di potere sono deboli o assenti, si determina un vuoto di potere (pag. 124 e seguenti); che fu fondamentale, secondo l'Autore, per il sopravvento della rivoluzione industriale: il bene pubblico si identifico' con la ricerca dell'interesse personale (mano invisibile, pag.133), il capitalismo si fondo' sul meccanismo regolatore della sopravvivenza del piu' adatto (darwinismo sociale, pag.137), il potere della grande impresa non esisteva perche' affidato al mercato (pag.139).
Il contropotere marxista utilizzo' come strumento prevalente il potere condizionatorio (pag.144 e seguenti); il potere condizionatorio e' piu' accessibile del potere remunerativo, in quanto necessita di un'organizzazione ma non di proprieta' (pag.163), e talvolta si caratterizza per la sua diffusione e dispersione, creando cosi' l'illusione individuale di avere potere (pag. 215 e seguenti).
L'economia reale e' costituita invece da grandi organizzazioni che interagiscono, mentre secondo Galbraith l'insegnamento dell'economia utilizza "strumenti ideologici superati" (pag.164); anche lo Stato moderno si identifica con la burocrazia, una grande organizzazione che fa dello Stato stesso uno strumento per propri fini che non sono quelli insegnati agli studenti (democrazia come potere al popolo, pag.8; pag.167).

Argomenti filosofici

Schede bibliografiche

Menu' principale