La
porta di Giaffa è uno dei sette varchi nelle mura di
Gerusalemme che Solimano fece costruire nel 1534 e per i quali, si
accede ai quartieri antichi del Santo Sepolcro, della Moschea di Omar e
d'altri luoghi di culto.
L'11 dicembre del 1917 attraverso quella porta
faceva il suo ingresso in città il generale inglese E. H. Allenby,
comandante delle forze dell'Intesa operanti in Palestina, uno dei tanti fronti della
I guerra mondiale. Ai lati del suggestivo monumento erano schierati due
plotoni di formazione, uno di bersaglieri e carabinieri, e uno di fanti
francesi. Le truppe impegnate in quello scacchiere erano
però in assoluta
prevalenza britanniche. Il distaccamento Italo-francese stava a
significare l'unità di intenti cui le potenze dell'intesa volevano
ispirarsi su ogni fronte. La Turchia, o sublime porta o impero Ottomano, schierata in guerra a fianco degli imperi centrali
(Triplice, l'uscita dell'Italia era stata integrata da loro e dai
Bulgari), aveva predisposto, una
massiccia offensiva contro l'Egitto a protezione britannica, facendo partire attacchi anche dal
formale deserto
libico ora Italico, per riprendersi quelle terre che
erano state parte integrante del suo impero ma principalmente per il
Canale di Suez, di vitale importanza strategica. Nel 1882, per
proteggere la monarchia egiziana minacciata da un moto insurrezionale
nazionalista, gli inglesi stanziarono via via ingenti forze fino a
proclamare un protettorato sul paese (vedi capitolo Eritrea)
estromettendo i turchi. Respinto
il tentativo anglo-francese d'occupare i Dardanelli a Gallipoli nel 1915, la Turchia poté
dar corso alle operazioni contro l'Egitto. Le truppe del pascià Jamal
agli ordini del generale tedesco Von Kressenstein, dalla Palestina raggiunsero il canale
con l'intenzione di attaccare gli inglesi in casa. Anche da Ovest, nonostante i
ripetuti avvisi al comando inglese, dalla incontrollata Cirenaica libica si muovevano attacchi verso l'Egitto
inglese. Questi non si fecero
sorprendere. Il loro comandante Murray, dopo averli respinti due volte
il 3 e 4 febbraio 1916, lanciò un contrattacco oltre il
canale spingendosi fino in Palestina. Nel marzo 1917
il comandante britannico tentò di sfondare il fronte a Gaza ma fu
respinto il 28 marzo e il 17 aprile, con perdite così gravi da imporre
una stasi alle operazioni. Nella prima quindicina di Aprile il
Ten. Col. dei bersaglieri Paolo D'Agostino veniva designato quale
comandante di un distaccamento italiano in Palestina: aiutante maggiore
il ten. Chierico. Il primo contingente del distaccamento prese imbarco
da
Napoli il 6 maggio 1917 dove si era costituito presso il 1° reggimento.
http://www.tuttostoria.net/focus_recensione_storia_contemporanea.asp?id=329
L'accompagnava una sezione
carabinieri comandata dal capitano Angelo Scalfi alla volta di Tripoli.
Qui dai reparti in colonia, furono presi 455 bersaglieri al comando del
capitano Tullio Bernardi. L'intero corpo italiano giunse
a Porto Said il 19 maggio per essere messo a disposizione del comando inglese.
The composition of Italian force was as follows:
1. Headquarters formation;
2. One company of Royal Carabinieri consisting of 108 men;
3. One company of Bersaglieri consisting of 346 men;
4. One company of Cacciatori di Palestina (see below); and,
5. One platoon of mounted Carabinieri of consisting 40 men.
At the Port Said Base there was a Composite Platoon, a Special Platoon,
and an Ex-Prisoners of War Company.
http://alh-research.tripod.com/Light_Horse/index.blog?topic_id=1113823
Dopo circa un
mese dal loro arrivo la forza italiana, assolto l’acclimatamento a
Kantara raggiunse Rafa mettendosi a disposizione della 48th Indian
Brigade. Il loro incarico sorvegliare la linea ferroviaria
(Their job was to guard sections of the rail line against
sabotage). All’epoca della terza battaglia di Gaza
gli italiani vennero aggregati alla forza francese costituita dal 1st
Régiment de Tirailleur Algérien e dalla Indian 20th Infantry Brigade
formanti una “mobile composite Force” sotto il comando del Gen. Watson. Nello stesso mese il Murray fu sostituito al comando delle truppe dal generale Allenby
(distintosi in Francia al comando della 3a armata). Durante l'estate l'Allenby
attese alla riorganizzazione delle sue unità inserendovi i nuovi
arrivati. In questo contesto si inserisce la vicenda di Lawrence
d'Arabia che, raccolte le popolazioni beduine e nomadi del deserto
arabico, mosse su Akaba. L'armata ora era forte di sette divisioni e di un corpo
montato (Cavalleria Australiana e neozelandese, light horse, cammelli e
Yeomanry volontari).
Il 31 ottobre 1917 ebbe inizio l'offensiva
britannica su Gaza partendo dalla costa. Quella che fu chiamata la terza
battaglia di Gaza segnò una netta vittoria britannica.
During the Third Battle of Gaza, the Composite force was employed to
defend the line at Atawineh Ridge, the scene of carnage for the
Australian Light Horse during the Second Battle of Gaza. Here the
Italians proved themselves more than capable of holding the line during
4 and 5 November 1917 when the Turkish forces were probing the Allied
line for weaknesses in order to launch a counter attack with the force
put together by General Erich von Falkenhayen specifically to launch an
offensive on 31 October, which ironically, was the commencement of the
Battle of Beersheba. The role of the Italians was vital in preventing a
flanking attack by the Turks and thus unravelling the Allenby Plan.
You are welcome to
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or reference purpose providing you cite the Australian War Memorial
reference number that appears in the image caption and acknowledge the
Australian War Memorial as the source. >>>>
Il 1 novembre la
compagnia bersaglieri si distinse nel settore di Mendur poi a Dumbe Hill
(4/11). La cavalleria australiana con manovra aggirante nel settore di Hebron minacciava i rifornimenti costringendo il nemico alla
ritirata nonostante i contrattacchi del 4.
Il 7 novembre le truppe
inglesi occuparono Jemamhe, il 10 Ascalona e El Kustina. La manovra
della cavalleria aveva buon gioco il 13 quando a Kathah spezzava in due
tronconi l'esercito turco. Il generale Allenby puntò quindi su
Gerusalemme. Si combattè l'8 e 9 dicembre 1917 sulle alture sovrastanti la
città, cercando di evitare i combattimenti entro le mura che sarebbero
stati devastanti per i luoghi santi. Vista persa la partita i turchi
abbandonarono la città. Il proclama del generale Allenby che stabiliva
la legge marziale in Gerusalemme era redatto anche in lingua italiana.
Mentre l'esercito del generale Allenby metteva fine
al dominio turco sulla Palestina, il ministro degli esteri britannico
Lord Balfour* rendeva di pubblico dominio la famosa
"dichiarazione" con la quale l'Inghilterra
"concedeva" agli ebrei il diritto di creare nella Palestina
occupata dalle truppe inglesi un "focolare nazionale".
da Carabinieri.it - Il Generale Allenby entrò
in Gerusalemme alle ore 12 dell'11 dicembre 1917. Era preceduto da due
aiutanti di campo ed aveva da un lato il comandante del nostro
distaccamento Tenente Colonnello D'Agostino e dall'altra il comandante
del contingente francese. Seguivano gli aiutanti maggiori e gli addetti
militari, nonché molti ufficiali dello S.M. inglese. Alla porta di
Giaffa era schierata la Guardia d'Onore, composta da truppe inglesi,
scozzesi, irlandesi, australiane, indiane, neo-zelandesi, francesi.
Prestava servizio d'onore anche il nucleo dei carabinieri al comando del
tenente Zorzoli». Dopo l'armistizio con la Turchia (1918), il Corpo di
Spedizione fu riunito a Giaffa. Intanto il tenente colonnello Francesco
D'Agostino era stato sostituito nel comando del Corpo dal tenente
colonnello degli Alpini Gustavo Pesenti
*Arthur James
Balfour 1848-1930. Chief Secretary for Ireland, 1887-1892. First Lord of
the Treasury, 1891-1892. Leader of the Conservative Opposition,
1892-1895. Prime Minister, 1902-1905. First Lord of the Admiralty,
1915-1916. Secretary of Foreign Affairs, 1916-1919. Chancellor of
Cambridge University, 1919. Author of the Balfour Declaration (November
2, 1917) whereby Britain recognized the right of the Jews to establish a
national homeland in Palestine
"...the
establishment in Palestine of a national home for the Jewish people and
will use their best endeavours to facilitate the achievement of that
object, it being clearly understood that nothing shall be done which may
prejudice the civil and religious rights of existing non-Jewish
communities in Palestine... "
(16 maggio 1916 - L'accordo
Sykes-Picot
http://www.movisol.org/sykes-picot.htm )
Mentre promettevano ad Hussein ed ai suoi figli l'indipendenza degli
arabi, gli inglesi contemporaneamente promettevano una terra sia ai
palestinesi sia agli ebrei. Nella dichiarazione di Balfour del 2
novembre 1917 (che prende il nome del ministro degli Esteri Inglese, si
legge: “Il governo di sua maestà guarda favorevolmente alla fondazione
in Palestina di un territorio nazionale per il popolo ebraico e farà gli
sforzi migliori per facilitare il raggiungimento di questo obiettivo,
mentre è chiaramente compreso che nulla deve essere fatto che possa
pregiudicare i diritti civili e religiosi delle esistenti comunità non
ebraiche in Palestina, o i diritti e lo status politico di cui godono
gli ebrei in ogni altro paese”.
La
principale potenza imperiale del mondo aveva cosí preso il sionismo
sotto la sua protezione. Come ha detto lo scrittore ebreo Arthur
Koestler, la dichiarazione Balfour è stata "una promessa con cui
una nazione ha dato a un'altra nazione un territorio appartenente a una
terza nazione". Gli
arabi palestinesi, che costituivano il 97% della popolazione venivano
menzionati come
"comunità non ebraica". Il governo italiano aderí alla
"dichiarazione Balfour" per bocca del ministro Sonnino l'8
maggio 1918. Fra le truppe alleate che entrarono in Gerusalemme c'erano
anche tre battaglioni della "Legione ebraica" comandata dal
capo sionista di estrema destra Vladimir Jabotinski, il quale aveva nel
suo programma la conquista militare della "grande Israele".
Escluse dall'offensiva che portò all'occupazione di Gerusalemme quelle
truppe arabe, che pur facevano parte dell'esercito alleato. Il nemico intanto costituisce una
nuova linea di difesa più a nord e ricevuti rinforzi si attesta a
trincea.
Il
corpo italiano andava gradatamente ampliandosi, raggiungendo la forza
di 100 ufficiali e 3000 uomini. Era costituito da 1 battaglione di
fanteria, 1 compagnia di bersaglieri, 1 battaglione di fanteria formato
da ex prigionieri liberati, 1 compagnia e 1 squadrone di carabinieri a
cavallo,
servizi di sanità, automobilistici, veterinari, di sussistenza e 1
battaglione di "Cacciatori di Palestina".
Questa
unità (originariamente una compagnia) era stata costituita nel 1917 a
Porto Said con italiani volontari, residenti in Egitto. Quando il
governo italiano ordinò che tutti gli italiani residenti in Egitto venissero
arruolati, la compagnia divenne "battaglione".
Un altro tedesco Liman Von Sanders è ora al comando
dei turchi (foto a fianco al centro seduto). Il 19
settembre 1918 lo stesso giorno in cui gli alleati sfondano il fronte
nemico in Macedonia, il generale Allenby riorganizzati i reparti parte
all'attacco sfondando le linee turche e minacciandole di aggiramento.
Per sottrarsi all'accerchiamento, i turchi ripiegano al nord permettendo
alla coalizione di occupare, il 1 ottobre, Damasco e sette
giorni dopo Beirut. Il 26 dello stesso mese la bandiera italiana con le
altre sventola su Aleppo di Siria.
The great
offensive for which Allenby had been preparing throughout the summer of
1918 opened on 19 September. Within a week he had inflicted a sweeping
defeat on the enemy at Megiddo, and demoralized remnants of the Turkish
armies were streaming northward into Syria. On the 27th the E.E.F. began
to advance on Damascus, the Syrian capital. Brilliant destructive work
on the Hejaz railway by Lt.-Col. T.E. Lawrence (“Lawrence of Arabia”)
and his Arab auxiliaries so delayed the retreat of the bulk of the
Turkish army that it had no time in which to organize a defence of
Damascus. The city fell on 1 October.26 Allenby now had to restore
railway communications between Jerusalem and Damascus, to which end the
1st Bridging Company, arriving in Palestine on 2 October, was promptly
ordered to the Yarmuk valley. The second and third bridges above the
junction with the Jordan were found to have been partly destroyed by the
retreating Turks. Work on both spans began on the 7th.27 by 26 October
supplies could be sent all the way to Damascus by rail.29. On that date
British forces entered Aleppo and advanced eight miles beyond towards
Alexandretta. The campaign was all but over; four days later Turkey
signed an armistice.
Terminata la guerra, i carabinieri restano
in Palestina fino 1920 con lusinghiere espressioni di stima
da parte inglese che gli assegnano un settore di controllo sulla linea
Giordano, Gerico, Gerusalemme, Giaffa.
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