La guerra in Terragnolo e altopiano dei Fiorentini e Tonezza - il 2° Bersaglieri da "Montagna"* nel 1915 -  

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Capitano Carlo Valazzi

   

 

 

 

Carlo VALAZZI, era nato nel 1884, era figlio di Adolfo – erede di una importante famiglia, probabilmente originaria di Saluzzo e approdata a Pesaro intorno alla metà del XIX secolo. Il padre, garibaldino, visse a Roma il periodo più importante della propria professione ricoprendo la carica di Intendente di finanza. Una permanenza che intese confermare allorché, sposando la celebre pianista francese Vincenza Rolland, ne volle assecondare la brillante attività concertistica sovente legata ad iniziative promosse dalla “cappella” vaticanense.  Dalla felice unione nacquero tre maschi e una femmina – Carlo nel 1884 – tristemente destinati a rimanere orfani di madre ancora in tenera età. Per Adolfo, assai provato dalla perdita della consorte e con quattro bimbi da dover  crescere, fu inevitabile lasciare la Capitale e tornare a Pesaro. I quattro ragazzi progredirono negli studi distinguendosi poi in ruoli di rilievo nella vita cittadina e nella pubblica amministrazione. Carlo dopo aver frequentato il Liceo “Mamiani”, nel 1901 entrava volontario nell’Esercito Regio quale Soldato semplice rompendo così una consolidata tradizione familiare caratterizzata soprattutto da eminenti funzionari dell’apparato statale.  
Caporale poi Sottotenente, seguiva l’incarico di prima nomina nell’Arma dei Bersaglieri, assegnazione orgogliosamente voluta anche se a prezzo di un duro addestramento fatto sovente di impervi percorsi spingendo pesanti velocipedi a “gomme piene”.  Era già Tenente quando nell’Ottobre del 1911 partiva per la Libia con l’11° Reggimento, distinguendosi per spirito d’iniziativa e valore, nel corso delle operazioni “coloniali” del breve, cruento e vittorioso conflitto tra Italia e Turchia.   L’azione che lo vide protagonista – ad Hamura - il mattino del 7 Novembre 1911 fra Feschlum e Sidi Messri, ebbe addirittura un testimone d’eccezione.  
Il corrispondente di guerra Luigi Barzini che la descrisse inserendola in un suo ampio resoconto dedicato al conflitto, apparso in Dicembre sul “Corriere della Sera” :…C’è un tenente dei bersaglieri al quale, in una ardita ricognizione, una palla ha sfiorato la gota sinistra e ferito il padiglione dell’orecchio, lasciando un solco che pare fatto da una sciabolata. La palla  ha aperto, con la ferita, un conto fra lui e i turchi ed ogni pomeriggio egli va a pagare un po’ del suo debito. Sale sopra una terrazza trincerata…che domina una strada di frequente passaggio dei nemici, e guai a chi ci capita…”.  Successivamente in forza  al 2° Reggimento, veniva impegnato ad Henni, Macabez, Sidi Said e, nel Luglio 1912, a Sidi Afi, meritando al termine della Campagna la Medaglia d’Argento al Valor Militare “Per le ripetute prove di intelligenza, capacità ed ardimento date in successivi combattimenti, tanto come comandante di esploratori, quanto come addetto ad un Comando di colonna”.
- Henni    26 novembre 1911
- Macabez 4 maggio 1912
- Sidi Said 27 giugno 1912
- Sidi Ali   17 luglio 1912

Dopo il ritorno dalla Libia, nel Giugno del 1913, Carlo sposava Teresa Ugolini, che con ammirevole fedeltà aveva accettato di condividere l’inevitabile peso dei molti distacchi e delle ricorrenti lontananze.  Teresa, appartenente ad una delle più importanti e facoltose famiglie pesaresi – il padre, grande proprietario terriero e fondatore di un primo istituto di credito  locale –  ignorava che la felice unione, appena sbocciata, era destinata ad un doloroso, repentino tramonto.   Appena il tempo di ricevere il dono di due creature, Giuseppe e Vincenza, e di nuovo un distacco. L’ultimo. Preceduto da alcuni incarichi di servizio, tra i quali quello di guarnigione – nel 1914, in Ancona – durante i sanguinosi giorni della “settimana rossa”, il Primo Conflitto mondiale chiamava subito Carlo ad affrontare i compiti propri del suo ruolo di Capitano del 2° Reggimento Bersaglieri, schierato sulla linea del fronte e impegnato duramente – nell’Agosto del 1915 – a Baidi Guidi ove il comportamento del Capitano Valazzi era premiato con la Croce di Guerra al Valor Militare.  Vero apostolo del dovere, alla testa dei suoi Bersaglieri, il successivo 8 Ottobre, guidava l’assalto ad una trincea nemica in Valfonda sotto il Durer (vedi piantina alla parte 1).  Ciò che accadde è ben ricordato nella motivazione della seconda Medaglia d’Argento al V.M. conferitagli “alla memoria”.
motivazione: Ricevuto l'ordine di avanzare con la propria compagnia alla conquista di una trincea nemica si portava risolutamente avanti in testa al reparto e, traversando. un passaggio obbligato, battuto intensamente dal fuoco di fucileria e mitragliatrici avversarie, riusciva a condurre due plotoni sulla posizione nemica, scacciandone il difensore; colpito all'addome, continuò ad incitare i propri dipendenti. Soccombeva poi in seguito alla ferita. Pressi di Valfonda, 8 ottobre 1915.
Teresa, giovane “vedova di guerra” e giovane madre, visse la lunga solitudine con fermezza e dignità, crescendo i figlioli nel ricordo della nobile figura del marito, combattente valoroso e padre esemplare. 
 

*con questa definizione non viene indicato un reparto organicamente organizzato per la guerra in montagna o a tal uopo addestrato, ma solo una anomalia, delle tante, che distinguevano e distingueranno l'esercito italiano per l'impiego improprio in terreno non confacente alla caratteristica del reparto. Vedi poi nella seconda guerra mondiale gli alpini in trincea sul Don o la Folgore nelle buche del deserto.

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