La guerra in Terragnolo e altopiano dei Fiorentini e Tonezza - 1915 - il 2° Reggimento Bersaglieri da "Montagna"*
La guerra vista dagli Austriaci - 3a parte
Mitte September bis Mitte Oktober 1915 (da metà settembre a metà ottobre)  
pagine tratte da - Standschutzen Verteidigen Tirol – Von Morl - Innsbruck 1958
Sottufficiale di contabilità Ludwig Fasser della 1a compagnia del battaglione Schwaz (breve traduzione)

... In diesem Zeitraum entspannen sich erbitterte Kämpfe um die Stellungen am Durer. Er ragte nämlich wie ein Keil in die feindlichen Linien hinein und wurde auch deshalb so stark angegriffen. Es gab viele Tote unter den Standschützen. Beim Volltreffer einer Granate starben 8 Männer, die alle aus demselben Dorf kamen. Welch ein schmerzliches Schicksal. Ludwig war zu dieser Zeit nicht voll diensttauglich und deshalb hauptsächlich im Lager Val Fredda, wo er alle möglichen Aufgaben zu erledigen hatte…...

sotto testi in tedesco e piccola traduzione a fianco

 

.. qualche minuto e la quiete ritorna: così ci si addormenta sdraiati sul terreno bagnato fradicio." "Gli assalti lungo tutto lo schieramento (Dürer) da parte degli Italiani, continuarono tuttavia intensi ed accaniti, con gravissime perdite da ambo le parti, fino oltre il 20 ottobre. I vari battaglioni impegnati nelle azioni di difesa ai vari capisaldi furono molto provati, tuttavia riuscirono ad impedire lo sfondamento del fronte a cui gli italiani avevano mirato fin dall'inizio delle ostilità. Anche presso il luogo dove noi ci si reca per rifornireci d'acqua, numerosi feriti attendono d'essere trasportati nelle retrovie. Molti sono gli agonizzanti, soli ed abbandonati! ! Nessuno è loro accanto per confortarli negli ultimi minuti di vita!' i sanitari, del tutto indifferenti, se ne stanno in disparte chiacchierando e fumando mentre i soldati validi vanno e vengono incuranti di tale scena raccapricciante che degnano solo di qualche sguardo alla sfuggita. A causa della mancanza di mezzi di trasporto, molti feriti che si sarebbero potuti certamente salvare, sono ora moribondi ed in fin di vita per la lunga attesa. ...

…. Die Folgen der Schlacht waren entsetzlich, Ludwig erzählt: bei Tag passierte ein Leichenzug den Steig neben unserer Küche. Pietätvoll wurde dabei nicht gerade vorgegangen. Bosniaken waren damit betraut, etwa 70 gefallene Österreicher und Italiener auf den Friedhof San Sebastiano zu schaffen. Eine Zeit lang mögen die Toten wohl getragen worden sein, schließlich wurde den Leuten aber jedenfalls die Sache zu beschwerlich. Mit Leibriemen, mit Stricken oder auch Draht, band man den Toten die Füße zusammen, steckte einen Ast hindurch, einer links einer rechts, so wurden die Leichen auf dem Boden dahin gezogen. Es ging natürlich über Stock und Stein, dass die Schädel klapperten, fast allen war schon Montur und Wäsche herabgestreift, ja ganze Fetzen von Haut und Haaren blieben an den Steinen zurück.“(trad. sempre in blu)

Altopiano di Tonezza del Cimone e dei Fiorentini  " Werk Sebastiano  " Kriegstagebuch des Werkskommandanten " Werk Cherle " Entnommen aus dem Buch "Sturm über den Werken" von Albin Kühnel
 

  .... Un giorno, lungo il sentiero che corre accanto alla nostra cucina, passa un trasporto cadaveri. Ma la pietà sembra purtroppo del tutto scomparsa. Un reparto di soldati bosniaci è incaricato della sepoltura di circa 70 soldati, parte italiani e parte austriaci, nel cimitero di S. Sebastiano. Il trasporto dei cadaveri avrebbe naturalmente richiesto del tempo ed alla fine la cosa avrebbe arrecato ai militari un noioso incomodo, perciò, con cinture e corde o filo di ferro, essi legano assieme i piedi del morto, vi introducono un bastone o un ramo d'albero e mettendosi poi uno a destra e uno a sinistra, trascinano in tal modo i cadaveri sul terreno. Si passa naturalmente su ceppaie e pietre di modo che le povere teste dei morti vi sbattono contro mentre la divisa si riduce a brandelli e pezzetti di pelle e ciocche di capelli vi restano appiccicate (alle pietre e alle ceppaie. )Davanti ai miei piedi viene lasciato scivolare il cadavere d'un soldato italiano che subito assume una posizione come a sedere. I suoi occhi sono ancora aperti ed il volto esprime come un dolce sorriso. Sembra impossibile credere che sia veramente morto! Spinto quasi da un impulso involontario, con l'indice della mano tocco i suoi occhi vitrei nella speranza di poterlo richiamare in vita, ma inutilmente, l'uomo è proprio morto. Poco discosto, un soldato austriaco che ha la parte posteriore del cranio spaccata da una larga ferita, giace sul terreno, simile ad una larva schiacciata. Ad un altro, accanto a questi, mancano ambedue le gambe e dai due monconi penzolano i resti insanguinati delle calze che fuoriescono dai calzoni. Nei pugni chiusi tiene dell'erba e dei sassi che egli ha certamente strappato nella terribile battaglia della sua atroce agonia. Di molti altri si intravvedono appena le mortali ferite provocate dalle pallottole alla testa, al petto ed al ventre" ...
Gli eventi dell’ottobre del ’15 (breve traduzione inserita in nero più sotto a destra) http://www.mösslang.net/kriegstagebuchsebastiano5.htm   

Ten. Giuseppe Giulietti da settembre in Val Cismon
Medaglia d'Oro.

La valle del Leno collegata a Rovereto, da cui il capoluogo Piazza dista 12 km, ha nel comune omonimo (Terragnolo) una diaspora di nuclei abitati, ben 33 frazioni (Baisi - Camperi - Campi e Soldati - Castello - Croce, Costa, Valle, Pergheri e Zencheri - Fontanelle -Geroli - Ghesteri - Incapo - Maureri - Pedrazzin - Peltreri - Perini - Piazza, Dosso e Puechem - Pinterreno -Potrich - Rovri - Scottini, Pornal e Dieneri - Sega - S.Nicolò - Stedileri - Valduga - Valgrande - Zoreri) . La piantina a fianco ha un errore. In alto a destra la sequenza delle località dall'alto in basso è Folgaria, Francolini e Fondo Grande.

 

Motivo del conferimento: Quantunque febbricitante per precedente ferita non ancora rimarginata, guidava prima con grande bravura una pattuglia incaricata del brillamento di tubi di gelatina sotto i reticolati nemici, scampando miracolosamente alla morte. Assumeva poscia con entusiasmo il comando del plotone portandolo con slancio ed ardire all’attacco di una trincea nemica. Ferito al petto e ad un braccio, volle rimanere al suo posto, spingendosi fin sotto alla posizione avversaria, ove, caduto nuovamente e più gravemente ferito alle gambe, continuava con la parola e col gesto ad incitare i suoi bersaglieri. Rimase per quasi due ore sul campo sotto il fuoco nemico, e solo dopo la conquista della contrastatissima posizione, potè essere raccolto e medicato. Fulgido esempio di eroismo, di spirito di abnegazione e di sacrifizio. Malga Pioverna Alta, 7-8 ottobre 1915.

     
Da la mostra «Paesaggi di guerra - L'immagine del Trentino alla fine della Prima guerra mondiale» dedicata ai comuni delle valli del Leno.
Terragnolo: delle sue 686 case in cui prima del 1915 vivevano circa 3.500 abitanti, alla fine della guerra 577 risultavano danneggiate e 109 rase al suolo. Ogni risorsa economica era sparita. Il bestiame (mucche, pecore, capre, maiali, pollame) era stato requisito dagli austriaci così come le case distrutte o lesionate erano sta spogliate di ogni suppellettile. I pascoli del Pasubio, disseminati di materiali esplosivi e attraversati da trincee e reticolati, erano impraticabili. Le dodici malghe utilizzate prima della guerra, erano distrutte o risultavano inservibili. Centinaia di persone (civili e soldati, donne, vecchi e bambini) erano morte lontano dalla loro patria, i soldati arruolati nell'esercito austriaco erano morti in Galizia o erano prigionieri dei Russi. Molti dei profughi dovettero rifugiarsi in baracche piccole e insalubri costruite dall’esercito italiano. I lavori di ripristino presero il via lentamente, al punto che nell’estate 1919 si fece concreta la prospettiva di un nuovo esodo delle popolazioni per assicurare loro, nel successivo inverno, il ricovero in abitazioni meno precarie.
http://www.ladigetto.it/article.aspx?c=160&a=14302
 

    Traduzione riassunta
Die Ereignisse im Oktober : Im Oktober 1915 unternahm die italienische 1. Armee neuerlich Versuche, die Ziele, die sich bereits im August vorgenommen hatte, zu erreichen. Bereits am 01. Oktober 1915 erteilte das Kommando des V. Armeekorps der Brigade „Novara“ und dem 2. Bersaglieriregiment den Befehl, die Mulde Milegna-Plaut-Bocca di Val Orsara-Malga Pioverna alta anzugreifen, da deren Besitz weitere Vorstöße nach Norden entschieden erleichtern würde.   Ai primi di ottobre del 1915 su questa linea era impegnata la 1° armata italiana nell’ennesimo tentativo di raggiungere gli obiettivi che erano già stati fissati in agosto. Dipendevano dal V C.d.A. la brigata "Novara" e il 2 ° Bersaglieri, all’attacco della Bocca di Val Orsara e Malga Pioverna Alta onde conseguire ulteriori progressi verso Nord.
 
Schon zwei Tage später, nämlich am 03. Oktober 1915, setzte der Angriff gegen die immer noch vom Bataillon X/14, sowie von Landstürmern, Landesschützen und Standschützen besetzte Pioverna- und Plautstellung durch vier Bersaglieriebataillone und das Alpinibataillon „Vicenza“ ein. Während er vor der Piovernastellung abgewiesen wurde, gelang es den Italienern, in die Plautstellung einzudringen und einen Großteil der Gräben aufzurollen. Ein Gegenangriff durch drei Kompanien des Bataillons X/14, die dabei 20 Tote und 68 Verwundete zu beklagen hatten, bereinigte die Lage wieder.   Due giorni dopo, il 3 Ottobre 1915 l’offensiva continuava contro Pioverna alta e Plaut difeso dagli Standschützen contro 4 ? Btg. Bersaglieri e gli Alpini del "Vicenza". Gli italiani riuscirono a penetrare la posizione di Plaut e ad occupare la maggior parte delle trincee. Un contropiede (controffensiva) di tre compagnie del battaglione X/14° I.R., che aveva sofferto 20 morti e 68 feriti, riportò la situazione al punto di partenza.
Die italienischen Angriffe wurden am 06., 07. und 08. Oktober gegen dieselben Ziele wieder aufgenommen, scheiterten aber trotz größter Tapferkeit der Angreifer am zähen Widerstand der Verteidiger. Zwar war es den Italienern verschiedene Male gelungen, in die österreichischen Stellungen einzudringen und die Besatzung niederzumachen, aber durch erfolgreich durchgeführte Gegenangriffe insbesondere des Linzer Hessenbataillons wurden sie immer wieder zum Rückzug gezwungen.   Gli attacchi italiani del 6, 7 e 8 Ottobre erano falliti, nonostante il coraggio degli attaccanti per l'ostinata resistenza dei difensori. Anche se gli italiani erano riusciti a violare più volte le posizioni austriache a contatto col battaglione Linzer Hessen furono costretti a ritirarsi.
 
Am Abend des 07. Oktober 1915 allerdings war das Bataillon X/14 so abgekämpft und dezimiert, dass es abgelöst werden musste. Drei Kompanien des Radfahrerbataillons Major Schöner und das Landesschützenbataillon 5/III (Major Valentini) traten an seine Stelle. Die Italiener aber gaben noch nicht auf. Unter Einsatz frischer Truppen griffen sie am 08. Oktober 1915 noch zweimal die Piovernastellung an, aber auch diese Angriffe wurden, diesmal unter besonders schweren Verluste für die Angreifer, abgewiesen. Nun waren auch die italienischen Angriffstruppen am Ende ihrer Kräfte, mehr als 2.000 Tote sollen ihnen die Angriffe der letzten drei Tage gekostet haben. In der Nacht vom 08. Auf den 09. Oktober wurden daher die Brigade „Novara“ und das 2. Bersaglieriregiment durch die Brigade „Milano“ und das 79 Infanterieregiment abgelöst.
 
  La sera del 7 Ottobre 1915, tuttavia il battaglione X/14° I.R. era così esausto e decimato che dovette essere sostituito. Tre compagnie cicliste del battaglione del magg. Schöner e il battaglione Landesschützen 5/III (Magg. Valentini) vennero in suo soccorso. Ma gli italiani vennero di nuovo avanti utilizzando truppe fresche per ben due volte rovesciando la situazione con perdite molto pesanti per loro. Il massacro s'era compiuto e sul terreno rimanevano più di 2.000 italiani morti.
Nella notte tra l’8 e il 9 Ottobre la brigata "Novara" e il 2 ° Bersaglieri vennero sostituiti dalla Brigata "Milano" e dal 79° fanteria.
Zehn Tage lang herrschte verhältnismäßige Ruhe auf der Hochfläche von Folgaria, doch dann nahmen die Italiener ihre Angriffe wieder auf. Am 19., 20. und 21. Oktober 1915 stürmten sie wiederholt die gleichen Ziele wie zu Monatsbeginn an. Da und dort gelang es ihnen, die feindlichen Hindernisse zu überwinden, der Widerstand der Verteidiger war aber zu heftig, so dass die angestrebten Ziele auch dieses Mal nicht erreicht werden konnten. Die Verluste der Brigade „Milano“ in diesen dreitägigen Kämpfen waren hoch: 10 Offiziere und 76 Soldaten tot, 28 Offiziere und 576 Soldaten verwundet, 68 Soldaten vermisst.
Die Beschießung wurde fortgesetzt, die Infanterieangriffe aber nicht mehr erneuert. Ende Oktober schwächte auch das Artilleriefeuer ab. Wohl flackerte es von Zeit zu Zeit wieder auf; im allgemeiner aber herrschte auf Folgaria bis zum Frühjahr 1916 verhältnismäßige Ruhe.
  Dieci giorni di relativa calma sull'altopiano di Folgaria, poi la lotta riprende. Il 19, 20 e 21 Ottobre 1915 stavano sugli stessi obiettivi d’inizio mese. Qua e là avevano superato gli ostacoli. Le perdite della Brigata "Milano" in questi tre giorni di combattimenti sono alte: 10 ufficiali morti e 76 soldati, 28 ufficiali e 576 soldati feriti, 68 soldati dispersi.
Am 23. Oktober wurde die so erfolglos agierende 9. italienische Division durch die 35. Division abgelöst und an den Isonzo verlegt, ihr glückloser Kommandeur (General Calderari) aber seines Postens enthoben und durch General Maurizio Gonzaga ersetzt. Zum Schluss noch ein bezeichnender Vorfall als Beweis dafür, wie stark die Moral der italienischen Soldaten durch die vergeblichen Angriffe auf die österreichischen Stellungen auf der Hochebene von Folgaria gelitten hatte. Am 24. Oktober 1915 traf bei dem als Reserve vorgehaltenen IV. Bataillon des 2. Bersaglieriregiments eine mit Sonderrationen und alkoholischen Getränken beladene Maultierkolonne ein. Eine kleine Gruppe Bersaglieri schloss daraus, dass die gefürchteten Stellungen auf dem Durer wieder angegriffen werden müssten, brüllte: „Ihr Schufte, Ihr wollt uns betrunken machen und dann zur Schlachtbank führen!“ und warf die Muliladungen den Abhang hinunter. Daraufhin erteilte General Andrea Graziani, der Generalstabschef der italienischen 1. Armee, den Artilleristen den Befehl, von hinten in die Reihen des 2. Bersaglieriregiments zu feuern, wobei es viele Tote gegeben haben soll.   Il 23 Ottobre 1915 viene sollevato dal comando lo sfortunato Gen. Calderari e il suo posto viene preso dal Gen. Principe Maurizio Gonzaga. Infine, un episodio più significativo come prova della sofferenza morale. Il 24 Ottobre 1915 è arrivato un battaglione di riserva del 2 ° Bersaglieri con razioni speciali e alcol a dorso di mulo. La voce si sparge fra i soldati che avrebbero esclamato: "Voi bastardi, volete farci ubriacare, e quindi portare al macello": e il mulo finì nel burrone a calci: C.S.M della 1a armata italiana, il Generale Andrea Graziani diede allora ordine al comando artiglieria di tirare nei ranghi del 2° Bersaglieri con molti morti.

Nota redazionale: gli errori nei tiri d’artiglieria erano comuni ancor più ad inizio conflitto, poi radio gavetta ingigantiva il fatto che qui viene narrato e comunque confermato in altra fonte http://digilander.libero.it/trombealvento/guerra2/varie/fortiaustriaci.htm altre piantine degli altopiani

     

17 ottobre 1915

18-20 settembre 1915 - Attacchi e contrattacchi austriaci tra Malga 2 Posto e Soglio d'Aspio. Il 2º regg. bersaglieri e la brigata Novara accerchiano M. Coston per attaccarlo nei giorni successivi.
23 settembre 1915 - Monte Coston viene occupato.
29 settembre 1915 - Il comando della 1ª armata italiana approva nuove disposizioni offensive suggerite dal gen. Zoppi c.te del V cda.
3-4 ottobre 1915 - La 9ª divisione italiana inizia l'attacco alla linea Plaut-Dürer. Nessun risultato.
7-8 ottobre 1915 - Attacco del 2º btg. bersaglieri ciclisti contro Pioverna Alta. Reticolati intatti.
19-22 ottobre 1915 - Continua l'inutile attacco del V cda sull'altopiano di Folgaria. Il 79º fanteria della Roma assalta la linea Plaut-Bocca di Val Orsara assieme al 41º btg. bers. La brigata Milano (159-160°) attacca il trincerone in cemento della ridotta del Dürer. Le ostilità continuano sino al 22 ottobre, inutilmente rinforzate dal 153° Novara. A Vezzena si svolgono azioni secondarie….

"Voi bastardi, volete farci ubriacare, e quindi portare al macello" La versione Italiana dell'incidente: Ottobre 1915: gli attacchi italiani continuano inutilmente verso il Plaut, Bocca di Valle Orsara; il Gen. Andrea Graziani guida da Costa d’Agra l’assalto al Dürer: al fallimento dell’azione si mette a sparare sulle immediate retrovie per evitare una possibile nostra ritirata. A finire sul banco degli imputati, con l'accusa di vigliaccheria, anche un gruppo di bersaglieri che si "ammutina" seduta stante gettando viveri e alcol in uno strapiombo. Graziani ordina allora alle artiglierie di sparare stavolta contro di loro, causando diversi morti. Queste azioni vengono messe subito a tacere e per anni circoleranno solo tramite Radio Gavetta. Solo con Caporetto si arriverà ad una "parziale" resa, più che di conti e di metodi, di professionalità e capacità (commisurata ai mezzi) ma non con lui il “fucilatore” che avrà una brillante carriera fino alla tragica notte del (Andrea Graziani  4° ed ultimo capitolo della serie - Biografia e morte misteriosa)

*con questa definizione non viene indicato un reparto organicamente organizzato per la guerra in montagna o a tal uopo addestrato, ma solo una anomalia, delle tante, che distinguevano e distingueranno l'esercito italiano per l'improprio impiego in terreno non confacente alla caratteristica del reparto. Vedi poi nella seconda guerra mondiale gli alpini in trincea sul Don o la Folgore nelle buche del deserto.

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