Il caso Ernest Hemingway 

"Nella vita di un uomo almeno una donna, almeno una guerra"

     
Nato il 21 luglio 1899 a Oak Park, Illinois, fin da piccolo impara a praticare diversi sport, fra i quali è inclusa la violenta e pericolosa boxe che lascia subito per un cattivo colpo all'occhio sinistro. Suo padre, Clarence Edmonds Hemingway, era un medico di 28 anni, collezionista di animali impagliati, appassionato di caccia e pesca ed eccellente cuoco. Ernest, che se la cava benino in letteratura, lavora come cronista al "Kansas City Star" quando gli Usa dichiarano guerra alla Germania nel 1917. Per l’incidente all’occhio non viene accolto nelle fila dell’Esercito, ma ottiene un posto fra gli autisti d’ambulanza in partenza per l’Europa. Viene ferito dopo alcuni mesi di permanenza in Italia, nel luglio 1918, sul Piave. E’ in seguito al ricovero all’ospedale Americani di Milano che conosce e si innamora di Agnes Hannah von Kurowsky, infermiera. La ragazza respinge la domanda di matrimonio di Hemingway e i loro destini si dividono definitivamente. L’Italia gli assegna una medaglia d’argento e tutta la storia entrerà nelle pagine del futuro romanzo “Addio alle armi” che uscirà nel 1929. La sua vita “Bohemienne” e letteraria lo porta lontano da casa (per contrasti con la rigida madre) e fra le braccia, questa volta, di una donna più anziana e ricca, che sposa. Si trasferiscono a Parigi, dove Hemingway tenta la carriera letteraria fra alterne fortune. Nel 1923 nasce il primo figlio e l'editore McAlmon pubblica il suo primo libro, "Tre racconti e dieci poesie", seguito l'anno dopo da "Nel nostro tempo". Nel 1926 escono libri importanti come "Torrenti di primavera" e "Fiesta", tutti grandi successi di pubblico e di critica, mentre l'anno dopo esce, non senza prima aver divorziato, il volume di racconti "Uomini senza donne". La sua lontananza dalle donne ha vita breve e col secondo matrimonio vede la luce il secondo figlio e il romanzo “Addio alle Armi”. Nel 1930 ha un incidente automobilistico e si frattura il braccio destro in più punti. E' uno dei molti incidenti in cui incappa in questo periodo di viaggi e di avventure. Queste esibizioni vitalistiche, il fisico muscoloso, il carattere da attaccabrighe, la predilezione per le grandi mangiate e le formidabili bevute lo rendono un personaggio unico dell'alta società internazionale. ...segue in fondo  

     
Il primo intervento non ufficiale americano in Italia, risale al 1915 quando si forma un comitato di soccorso d'organizzazioni private (anche italo-americane) che distribuiscono aiuti alla popolazione. Tale comitato resterà operante fino alla primavera del 17, quando anche l'America entra in guerra contro la Germania dopo ripetuti siluramenti di naviglio destinato all'Europa.  Da quella data, i volontari con ambulanze che avevano già operato sul fronte francese, entrano a far parte dell'American Red Cross (fra questi falsificando la data di nascita anche Walt Disney). Dopo la disfatta di Caporetto, l'America dichiara guerra all'Austria e solo da ora il personale militarizzato della Croce Rossa Americana può ufficialmente operare in Italia. Dalla Francia arrivano tre sezioni con autisti (63 mezzi) che l'8 dicembre 1917 sono operative fra Bassano e Venezia. A queste se ne aggiunge una quarta e una quinta alcuni mesi dopo per il Pasubio . Alle strutture dell'American Red Cross si affiancano quelle di una nota associazione statunitense YMCA (Giovani Cristiani) che distribuisce ai combattenti generi di conforto (li chiamavano quelli della cioccolata) e finanzia e gestisce le "Case del soldato". Durante la battaglia del Solstizio presso Monastier muore il tenente McKey della seconda sezione per scoppio di granata. In dieci giorni hanno trasportato oltre 10.000 feriti. A Milano intanto in Via Manzoni 10, in un ex albergo, è aperto dall'11 luglio l'Ospedale della Croce Rossa Americana avanguardia del contingente che sta arrivando per una guerra che tutti prevedevano ancora lunga.   

Infermiere statunitensi

Le sezioni sono ristrutturate e ampliate grazie all'arrivo d'autisti italiani. Quando scatta l'offensiva finale tutte le sezioni e la compagnia di sanità del 332° reggimento (gli unici soldati yankee in Italia) seguono l'avanzata delle armate italiane.  Espletati gli ultimi interventi bellici, le ambulanze e il personale restano a disposizione delle popolazioni liberate e di quelle sfollate che stanno tornando alle loro case fino al 30 giugno del 1919. Ernest Hemingway viene ferito sul Piave (Fossalta: med. Argento) l'8 Luglio 1918 ed è in Italia dal dicembre 1917 (qualcuno dice anche dopo) e quindi non ha partecipato alla ritirata di Caporetto. Il suo romanzo "Addio alle armi" ricostruito con tempi e avvenimenti diversi (inizia dal '16, passa al ricovero in ospedale a Milano indi alla rotta di Caporetto e oltre) si arricchisce di personaggi e memorie raccolte sul campo dai diretti testimoni degli avvenimenti.  

Dalla prefazione di Fernanda Pivano: "..il groviglio di dati autobiografici e invenzioni è inestricabile…della ritirata di Caporetto, alla quale in realtà Hemingway non prese parte e che ricalcò quella Greca in Tracia del 1922 (a cui fu presente da giornalista)…".  Giovanni Cecchin (Americani sul Grappa) riferisce che Hemingway spacciandosi per giornalista, cosa che per lui non era difficile, si sia aggregato al IX Arditi di Giovanni Messe sul Grappa e sul Pertica. Così Ernest ai genitori " Sono appena tornato dal fronte, dove ho preso parte anch'io alla offensiva"   

Così scriveva nel romanzo: Gli italiani stavano logorando una quantità terribile di uomini, anche se prendevano la Bainsizza e il San Gabriele c'erano montagne più alte al di la di queste. Napoleone non li avrebbe mai (gli austriaci) combattuti sulle montagne, li avrebbe lasciati scendere al piano e battuti come fece ( e come facemmo infine noi).  

Ambulanza Americana

2° Dialogo - (Hemingway finisce con l'ambulanza in un fosso di campagna e ingaggia due bersaglieri per tirar fuori il mezzo)

"Hanno una discreta circonferenza toracica e sono pieni di salute"sorrise Ajmo

"Hanno le schiene più larghe: gliele misurano" dissi io
........
"Ti serviranno per liberare l'ambulanza dal fosso"

  Da "Addio alle armi"   

1° Dialogo:

"Chi attacca?" chiesero
"Tutti Bersaglieri?"
"Credo di sì"
"Gli uomini lo sanno che attaccano?"
"Non credo"
"I Bersaglieri sono pazzi o sono scemi"
"Sono coraggiosi e disciplinati" dissi io

   

Il romanziere Hemingway ebbe la sua bruciante iniziazione alla guerra, alla morte e all' amore nel breve periodo che passò in provincia di Treviso e restò sempre legato ai luoghi in cui aveva trovato "la spiegazione di sè stesso".

Arrivò a Monastier, il 25 giugno 1918, su strade scavate da granate e fossati colmi di cadaveri abbandonati, per dirigervi il posto di ristoro della Red Cross americana in sostituzione del tenente Edward Mc Key, il primo caduto americano sul nostro fronte. Nella stasi bellica seguita alla Battaglia del Solstizio il giovane tenente potè muoversi in bicicletta per visitare i paesi fra il Sile e il Piave e scattare numerose foto ricordo; a Roncade fu ospite della sezione americana di ambulanze e ascoltò un famoso discorso agli arditi tenuto da Gabriele D'Annunzio che ammirava profondamente.  La guerra però continuava e la notte dell' 8 luglio una granata austriaca lo ferì gravemente sull' argine del Piave a Fossalta.

Quei momenti rivissuti nel racconto del Rifugio del Poeta B&B S. Biagio di Callalta: ...

 
... a Fossalta di Piave si trovò a contatto diretto con i combattimenti, sentiva vicino il fragore dei canoni. Mangiava alla mensa degli ufficiali italiani dove conobbe don Giuseppe Bianchi che più tardi, quando lo ritrovò ferito, lo battezzò. Negli spacci distribuiva caffè, cioccolata, marmellata, minestra e tabacco ai soldati che vi affluivano tre o quattro volte la settimana in permesso dalle trincee. Ma Hemingway non era ancora soddisfatto: voleva andare lui stesso nelle trincee. Ottenne il permesso. Raggiungeva la prima linea ogni giorno e consegnava i suoi ristori (cioccolata, sigari, sigarette e cartoline) ai soldati. Voleva vedere sempre più da vicino la morte, quella che già nell’adolescenza chiamava “la più semplice di tutte le cose”. Questo tragitto riuscì a compierlo, però, solo per sei giorni. Verso la mezzanotte dell’8 luglio, mentre distribuiva cioccolata ai soldati italiani, fu colpito da un mortaio austriaco. Accanto a lui un soldato morì all’istante e un altro fu ferito. Hemingway, con le gambe cosparse di schegge, se lo caricò in spalla e si avviò barcollando alla ricerca di soccorso. Dopo neppure 50 metri una scarica di mitragliatrice lo colpì nuovamente, dilaniandogli il ginocchio destro. Riuscì tuttavia a trascinarsi per altri 100 metri col ferito in spalla prima di svenire. Venne soccorso e trasportato a un posto di medicazione. Aveva la giubba inondata dal sangue del soldato ferito. Circondato com’era da morti e da feriti in punto di morte, nessuno lo guardò dandolo per spacciato. Il posto di medicazione dov’era stato trasportato venne evacuato perché sotto il tiro dell’artiglieria austriaca ed Hemingway venne portato in una stalla scoperchiata dove rimase due ore. Qui, per la prima volta nella sua vita, pensò al suicidio resistendo a fatica alla tentazione di usare la sua pistola di ordinanza. Verso l’alba lo portarono in una ex scuola che faceva da posto di smistamento a Fornaci (Monastier di Treviso). Venne riconosciuto dal cappellano Giuseppe Bianchi che lo battezzò mentre il medico gli somministrò morfina e gli fece un’antitetanica prima di togliergli una trentina di schegge dal piede e dalle gambe. Rinunciò pero a togliergli le altre centinaia che restavano e non osò toccargli il ginocchio sfracellato. Di lì lo portarono in un ospedale da campo vicino a Treviso dove passò cinque giorni con le gambe bendate e alla mattina del 15 luglio, una settimana dopo la notte della ferita, lo caricarono su un treno ospedale diretto a Milano.  
   

Writers Who Were Ambulance Drivers in WWI

(altri poeti e scrittori autisti d'Ambulanza)

 

• John Dos Passos
• E.E. Cummings
• Somerset Maugham
• John Masefield
• Malcolm Cowley
• Sidney Howard
• Robert Service
• Louis Bromfield
• Harry Crosby
• Julian Green
• Dashiell Hammett
• William Seabrook
• Robert Hillyer
• John Howard Lawson
• William Slater Brown
• Charles Nordhoff
• Sir Hugh Walpole
• Desmond MacCarthy
• Russell Davenport
• Edward Weeks
• C. Leroy Baldridge
• Samuel Chamberlain  e
- Walt Disney -

 

Qui venne operato e conobbe il grande amore della sua vita, l' infermiera Agnes von Kurowski, sua compatriota. Decorato dal Governo italiano per il suo eroismo, Hemingway tornò nella Marca Trevigiana appena finita la guerra per salutare la sua amata, da poco trasferita all' ospedale americano di Dosson in Villa De Reali; insieme visitarono i campi di battaglia non ancora bonificati e al ritorno cenarono insieme scambiandosi la promessa di matrimonio. Invece la sorte aveva deciso diversamente e Agnes si sarebbe fidanzata poco dopo con un nobile italiano, provocando una ferita insanabile allo scrittore che non dimenticò mai quegli ultimi giorni felici.

.... segue vita .. Hemingway

 

segue con brani sulla ritirata di Caporetto http://digilander.libero.it/fiammecremisi/approfondimenti/plezzo-saga-letteratura.htm

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Ha inizio in questi anni (da Fiesta o o il sole sorge ancora) l’amore per la Spagna, per la corrida e per la caccia in Africa. La Spagna sarà anche teatro del suo romanzo “Morte nel pomeriggio” e “Per chi suona la campana” sui temi della guerra civile. I suoi matrimoni intanto andavano e venivano. Dal 1940 risiede a Cuba. Ogni libro è un successo e da molti verranno tratti anche Film di successo. Nel 1941 marito e moglie vanno in Estremo Oriente come corrispondenti della guerra cino-giapponese. Quando gli Stati Uniti scendono in campo lo scrittore vuole partecipare a modo suo e ottiene che la "Pilar" (la sua barca) diventi ufficialmente una nave-civetta in servizio di pattugliamento anti-u-boot al largo delle coste cubane. Il D-day e Hemingway sono una cosa sola. Sbarca in Normandia facendo della sua stessa vita un Film. Costituisce una sua sezione del servizio segreto e una unità partigiana con la quale “libera” Parigi. Finisce naturalmente nei guai per aver violato la condizione di non combattente, ma poi tutto si aggiusta e viene decorato con la 'Bronze Star'. Nel 1946 sposa Mary, quarta e ultima moglie. Due anni più tardi trascorre parecchio tempo in Italia, a Venezia fra bar e barene, dove stringe un'amicizia con la diciannovenne Adriana Ivancich. La giovane e lui stesso sono i protagonisti del romanzo che sta scrivendo, "Di là dal fiume e tra gli alberi" (1950 -ACROSS THE RIVER AND INTO THE TREES), accolto tiepidamente. Si rifà due anni dopo con "Il vecchio e il mare", un romanzo breve, che commuove la gente e convince la critica. Vende cinque milioni di copie in 48 ore e vince il Premio Pulitzer. La sua non più giovane età non fa il pari con le sue avventure. Cade due volte con aerei e si salva nonostante le ferite. Ne esce, dal primo incidente, in Congo, con una spalla contusa, illesi Mary e il pilota. I tre rimangono isolati e si sparge nel mondo la notizia della sua morte. Fortunatamente si mettono in salvo quando trovano una barca: si tratta nientemeno che della barca del film "La regina d'Africa" di John Huston usata per le riprese. Decidono di mettersi poi in viaggio per Entebbe (Uganda) su un piccolo aereo che precita. Mary se la cava ma lo scrittore è ricoverato a Nairobi per vari traumi. Nel 1954 gli viene conferito il Premio Nobel per la letteratura che non riesce a ritirare per le ossa ancora rotte. Nel 1960 Hemingway viene ricoverato in una clinica del Minnesota. I suoi disturbi nervosi sono sempre più gravi, tanto che i medici ricorrono all’elettrochock, che gli causa la perdita di memoria. Guastatisi i suoi rapporti con la nuova Cuba di Fidel Castro rientra in Patria e qui a Ketchum, nell’Idaho, tenta il primo suicidio. In una bella domenica di sole del 2 luglio 1961, quasi 62enne, Hemigway si alza di buon mattino e, afferrato uno dei suoi fucili da caccia, si spara in bocca.  

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