COMUNICATO RELATIVO ALL'INCONTRO DEL 15 GENNAIO 2003 TRA SINDACATI, AZIENDA E TASK FORCE BORGHINI PRESSO LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Cominciando dalla questione ricapitalizzazione, la società è stata rimessa "in bonis", cioè fuori della condizione di fallimento, portando il capitale della I&T ad 1.000.000 ed il capitale della WebI&T a 100.000 , al netto del ripianamento delle perdite. Il socio di minoranza ha la possibilità di partecipare (a capitale e perdite), oppure uscire ENTRO IL 24 GENNAIO. Circa le strategie organizzative e di mercato c’è il buio pesto; Carrara ha affermato che non sono di sua competenza, senza peraltro specificare, come sarebbe di sua competenza, chi è competente in questa materia.

Questa realtà, aggiunta all'aura negativa che circonda la I&T, smentisce clamorosamente ogni sbandieramento di volontà di ripresa, confermando invece che la via d'uscita ricercata da PERMIRA passerà, a nostro parere, per la vendita quanto prima e per una massiccia riduzione di personale attraverso le procedure di mobilità. A queste ultime, temiamo, sarà di fatto finalizzato il Piano Industriale richiesto dalle RSU e dallo stesso Borghini per la fine di Febbraio; del resto, Carrara ha affermato che la nuova struttura già c’è ed è rappresentata dagli attuali Manager (sic!), i quali dovranno semplicemente darsi da fare.

Circa l'anticipazione della CIGS, fin qui sostituita da anticipi del TFR, ma con modalità del tutto arbitrarie, Carrara ha detto che l’Azienda anticiperà dalla fine di questo mese, presentando la cosa quasi come una liberalità ed ipotizzando perfino il ripristino dei fondi TFR, cioè il recupero di quanto anticipato finora da quel pozzo; un'assurdità che, visto come vanno le cose, non possiamo escludere di dover contrastare in sede giudiziaria.

Ovviamente, non c'è alcuna liberalità: l'anticipo da parte dell'Azienda ci risulta essere parte integrante del Decreto INPS relativo alla concessione della cassa, il che significa che l'Azienda dovrà dare anche gli arretrati dal 17 Ottobre. Se non lo farà, impugneremo anche questo.

Riguardo i numeri della cassa e l'organico:

- organico attuale 592,

- 158 dimessi dal 17 Ottobre di cui solo 20 dalla CIGS,

- 144 CIGS in totale con solo 15 reintegri (attivi circa 450).

I dati ci confermano ulteriormente che questi tagliatori di teste vogliono arrivare a Luglio con un potenziale di 250 unità al massimo da mettere sul mercato e il resto in corsa verso la mobilità; se non fosse così, a fronte di tante dimissioni non ci sarebbero stati solo 15 reintegri e nessuno sforzo o intenzione di recupero del personale (rotazione, riqualificazione).

Quanto alla gestione complessiva dell'accordo di Ottobre, sembra naturale concludere che l'Azienda ne ha fatto carta straccia, con la benedizione delle Istituzioni, le quali non hanno fatto altro che sottolineare che tutto ciò che è accaduto ai lavoratori “doveva accadere in quanto l'Azienda era sull'orlo del fallimento”. Nessuna riflessione sulle responsabilità di questo grave fatto; anzi, Borghini si è complimentato con Carrara per le operazioni effettuate finora. Nessuna menzione per le difficoltà che stanno subendo i lavoratori e grazie alle quali la I&T non è affondata.

Il Coordinamento non intende cessare dal promuovere ogni possibile azione di rivalsa nei confronti dei responsabili di tutto questo.

A giorni sarà convocata un'Assemblea per continuare le azioni in sede legale.

Le filiali, al solito, si regoleranno secondo l'organizzazione e la logistica locale.

Continueremo anche con il volantinaggio ed altre forme di sensibilizzazione dell'opinione pubblica.

In ultimo, contrariamente a quanto era stato dichiarato dallo stesso Carrara in una precedente occasione, abbiamo saputo che, alla data del 15 gennaio u.s., la I&T non aveva ancora presentato il piano di rientro per regolarizzare il suo debito verso l’INPS. Tale debito, tra l’altro, impedisce di partecipare alle gare della Pubblica Amministrazione, nonché l’accesso al finanziamento per i corsi di formazione/riqualificazione del personale (oh che disgrazia! Non possiamo impiegare le nostre risorse in nuove attività per la PA!). Carrara ha detto che entro fine Gennaio presenteranno un piano di rateizzazione per il pagamento del debito, con conseguente regolarizzazione della posizione della I&T verso l’INPS.

Il sito http://www.diciannovesima.net continuerà ad esporre la modulistica utile per ogni situazione, tra cui, per l’appunto, il modulo per la denuncia all'INPS in merito al versamento dei contributi previdenziali e relative istruzioni di compilazione e consegna.

Il Coordinamento nazionale delle RSU.

 

Per saperne di più sulla vicenda:

Per saperne di più sugli attori della vicenda:

 


 

Il testo qui sopra è un aggiornamento fornito dalla RSU-I&T il 5 Ottobre 2002.
Trattandosi di fonte accreditata da un importante ruolo sociale e di un testo dal contenuto estremamente serio, ho ritenuto di dargli spazio nella parte di questo sito dedicata ai mayday. Naturalmente, gli autori si assumono ogni responsabilità per quanto dichiarato.

Per impreparazione sindacale, non faccio alcuna considerazione di merito; tuttavia, non essendo del tutto all'oscuro dei problemi del mondo del lavoro, debbo rilevare quanto meno che realtà come questa contraddicono pesantemente le millanterie del Governo sulla "creazione di nuovi posti di lavoro". Forse il Governo si riferisce a nuovi posti di lavoro precario giovanile, trascurando l'incremento della disoccupazione e della sottoccupazione prodotte da crisi come questa o magari anche peggiori di questa.
C'è dunque da chiedersi se non sia proprio questa la attuale politica del Lavoro: frantumare, parcellizzare, svalutare, al solo scopo di moltiplicare il precariato e il lavoro sottopagato con tutte le attuali forme di lavoro temporaneo e i prelievi agevolati di mano d'opera dai serbatoi di Cassa Integrazione e Mobilità.
Se così fosse, perché stupirsi se le Istituzioni governative fanno orecchio da mercante alle istanze del Lavoro, omettendo di svolgere con serietà il loro mestiere? Non è così che trova attuazione una politica geneticamente filo-imprenditoriale o "liberista"?
Ma quando la popolazione produttiva sarà ai minimi storici e quella impiegata lavorerà a salari minimi facendo buona compagnia alla massa di extra-comunitari in ingresso nel paese, basteranno le entrate IRPEF, IRPEG, IRAP, ICI ecc... a pagare il parassitario e già insopportabile apparato statale? chi pagherà la spesa pubblica, già adesso fuori controllo per privilegi indebiti sprechi e furti d'ogni tipo? chi pagherà le vecchie pensioni pubbliche prive di contribuzione? si pensa davvero che basterà innalzare l'età pensionabile dei nuovi e meno nuovi lavoratori fino a quella del decesso e far pagare la sanità pubblica e gli altri servizi tre volte? oppure si è convinti che a quel punto saranno quelli come Antonio D'Amato a sacrificarsi per mantenere Presidente della Repubblica, Capo del Governo e gabinetto, Deputati, Senatori, Ministeri e compagnia, Regioni, Province, Comuni e tutto il resto degli esuberi funzionali di questo Paese?

 

F. G. Urbon

 


 

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