6 Settembre 2000
"Una sola Religione !"

 

una sola religione

 

Tramite il "prefetto" vaticano J. Ratzinger, la "Congregazione vaticana per la dottrina della fede" ha fatto affermazioni perentorie e gravi.

Quanto alla prima, un'autorevole smentita proviene dallo stesso Jesus; infatti, stando alla stessa tradizione neotestamentaria che il Vaticano pretende di rappresentare, il movimento dello Spirito è tanto imperscrutabile quanto "Dio" e immagino che l'autoproclamazione d'infallibilità della Chiesa nel 1870 non intendesse giungere a porre immodestamente sé stessa alla pari con "Dio" o magari al di sopra (o invece si ?!).

Quanto alla seconda e terza affermazione, se ne deduce che il pluralismo religioso varrebbe solo nei limiti in cui il Cattolicesimo istituzionale lo permette e piccole scuole come il Taoismo o il Buddismo, che precedettero Jesus di almeno sei secoli, dovrebbero invece inchinarsi alla multinazionale vaticana. In altre parole, un balzo nel peggiore Medio Evo.

Queste affermazioni lasciano attoniti, soprattutto per lo scarso rilievo che la stampa ha dato alla loro gravità, ma il loro tenore è del tutto in linea con i precedenti genetici ed evolutivi della Chiesa cattolica apostolica romana, fondata sopra un falso ideologico: il presunto rapporto diretto tra Chiesa di Roma e Jesus. Tale rapporto non c’è mai stato: la Chiesa di Roma è un’istituzione politico-religiosa sorta, con un colpo di mano politico, 6-7 secoli dopo Jesus. La Chiesa di Roma è stata l’ultima degenerazione della Chiesa di Paolo di Tarso, conflittuale rispetto alle Tradizioni antico-neo-testamentarie, ma sfruttatrice di quest'ultime. La gestione del potere amministrativo, politico, giudiziario e militare, occultati dietro lo sfruttamento del nome e dell’operato di un antico Maestro ebreo come Jesus, in ogni angolo d’Europa e poi nel mondo, l’Antisemitismo, la continua oppressione e repressione estrema di santi e uomini illuminati sono azioni contro lo Spirito, che la Chiesa di Roma difficilmente può sconfessare o per le quali ancor più difficilmente può chiedere scusa al mondo.

Per le sue origini violente ed accentratrici, questa Chiesa non è paragonabile neanche all’Islam, che pure ebbe finalità più politiche che religiose e con il quale, come ben si sa, essa entrò in concorrenza ed in conflitto politico-territoriale.

La realtà che J. Ratzinger mostra ai nostri occhi è dunque che la Chiesa di Roma, godendo di una montagna di privilegi indebiti e di un credito per il quale non ha titoli, sente la necessità di riaffermare con forza un potere politico con il quale s’identifica e che vuole continuare ad essere anche oppressione clericale della sacralità dello Stato laico, cercando di continuare a plagiare scelte individuali che devono invece diventare libere. Come accadde nel VI secolo d.C., la gerarchia centrale di questa chiesa vuole affermare con prepotenza che essa è unica e sola, al di sopra di altre scuole spirituali, più fondate e non mercantili. Questa diabolica irriducibilità malamente cela la paura e sarebbe risibile, se non fosse resa drammaticamente pericolosa dal secolare concubinaggio di questa gente con potenti d’ogni parte del mondo.

 

F. G. Urbon

 


 

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