Periodo 1919 - 1925: i concetti fondamentali
a) L'Italia dopo la guerra
Nonostante l'Italia fosse tra i paesi vincitori del conflitto, l'esito della
guerra portò grandi delusioni: da un lato l'opinione pubblica riteneva che il
paese fosse stato sfavorito dai trattati di pace, dall'altro la società, e in
particolare i reduci, che faticavano a reinserirsi in essa, vivevano i problemi
post-bellici in misura non minore rispetto alle altre nazioni.
b) Il biennio rosso
Gli anni 1919 - 1921 fecero registrare segnali preoccupanti: un aumento dei
fenomeni di illegalità politica, motivati dall'eversione nazionalista (vedi
d'Annunzio a Fiume) e anche dalla protesta del movimento operaio, che cercò in
qualche caso di trasferire il potere nelle fabbriche agli operai (seguendo
l'esempio russo), ma soprattutto tentò di far valere i propri diritti, ormai
sempre più schiacciati dai grandi imprenditori. Le istanze socialiste
terrorizzarono il capitalismo e la grande borghesia, che finanziò le azioni
repressive delle squadre fasciste.
c) Il colpo di stato del 1922
Il fascismo fu un movimento il cui programma nei primi anni non era affatto
chiaro: in esso coesistevano nazionalismo, ideali conservatori, istanze
libertarie, anticomunismo, pura e semplice violenza. Grazie all'appoggio di
vasti settori del capitalismo, del re, di molti cattolici, e alla debolezza dei
governi liberali, il capo del movimento, Benito Mussolini, poté proporsi come
uomo d'ordine, ed ottenere la carica di capo del Governo dal Re.
d) Le elezioni del 1924 e il delitto Matteotti
Il fascismo non fu affatto un fenomeno passeggero, come molti speravano, ma si
insediò sempre più stabilmente al potere: le elezioni del 1924, segnate da
brogli e irregolarità evidentissime, sancirono l'inizio del regime: chi osò
denunciare le violenze dei fascisti, come il socialista Matteotti, fu eliminato
fisicamente.
e) La fascistizzazione dello stato italiano
Mussolini a metà degli anni Venti aveva ormai campo libero per trasformare lo
Stato in senso fascista, con le "leggi fascistissime" del 1925:
partiti e sindacati vennero aboliti, le garanzie costituzionali sospese,
istituiti tribunali speciali per condannare tutti i dissidenti al confino di
polizia o a pene più gravi.