A te, mio padrone, rivolgo questa preghiera: |
Dammi spesso da mangiare e da
bere; e, quando la mia giornata di lavoro é finita, provvedimi una lettiera asciutta e
pulita ed una stalla abbastanza larga perchè io possa giacere comodamente. |
Ogni giorno controlla i miei piedi e governami con una spugna bagnata. |
Quando rifiuto il cibo, guardami
i denti; può darsi che un'ulcera mi impedisca di mangiare. |
Siccome non posso dirti quando ho sete, fammi bere spesso acqua fresca
e pulita, anche durante il lavoro; ciò mi eviterà la colica ed altre malattie. |
Parlami: la tua voce é talora
più efficace della frusta e delle redini. |
Accarezzami sovente perchè io possa imparare ad amarti ed a servirti
meglio. |
Non tirare la mia testa in alto
col filetto, cosa che mi reca gran dolore al collo ad alla bocca e mi impedisce di
sviluppare tutte le mie forze e di salvarmi dalle cadute. |
Non tagliarmi la coda, privandomi così della migliore mia difesa
contro le mosche ed i tafani che mi tormentano. |
Non dare strappate alle redini,
e nelle salite non mi frustare. |
Non darmi calci, non battermi quando non capisco quello che vuoi, ma fa
che io possa intenderti. |
Se mi rifiuto, assicurati che il
morso ed i finimenti non siano fuori posto e che non vi sia qualche cosa nei piedi che mi
dà dolore. |
Se mi adombro non percuotermi, ma pensa che ciò può dipendere
dall'uso dei paraocchi che m'impediscono di veder bene, o da difetto della mia vista. |
Non obbligarmi a trascinare un peso
superiore alle mie forze, nè a camminare presto sulle strade sdrucciolevoli. |
Quando cado abbi pazienza ed aiutami, che io faccio del mio meglio per
mantenermi in piedi; e se inciampo, considera che ciò non dipese da colpa mia, e non
aggiungere alla mia impressione per lo scampato pericolo il dolore delle tue frustate, che
aumentano la mia paura e mi rendono nervoso. |
Cerca di ripararmi dal sole. E
quando fa freddo mettimi una coperta addosso, non quando lavoro, ma quando sto fermo. |
Ed infine, mio buon padrone, quando la vecchiaia mi rende inutile, non
condannarmi a morire di stenti e di dolore sotto la sferza di un crudele; ma toglimi tu
stesso la vita, senza farmi soffrire: e ne avrai merito. |