Home


Etichette


Futuro del codice a barre


Codice a barre


E' una speciale etichetta composta da una trentina di righe verticali spesse e sottili, con alla base 13 cifre (EAN-13) : le prime 2 cifre si riferiscono al codice bandiera, in gergo "flag", ovvero al Paese di origine. All'Italia è stato assegnato il numero 80. Le successive 5 cifre indicano l'azienda produttrice, mentre le altre cinque cifre corrispondono al codice del prodotto. L'ultima cifra rappresenta il codice di controllo.

Nelle confezioni di piccole dimensioni, le cifre sono ridotte a 8 (EAN-8).

Nato nel 1973 in America come UPC (Universal Product Code), si è diffuso, a partire dal 1976, anche in Europa come sistema EAN(European Article Numbering).
L'EAN, ideato sul sistema UPC, è un codice adottato oggi anche in altri paesi extraeuropei.

Il sistema di codificazione è utile ai distributori in quanto:

  • consente di semplificare e sveltire la gestione degli stock, ordini, consegne, fatturazioni;
  • evita la necessità di etichettare i prodotti con il prezzo;
  • permette il controllo della merce in entrata e in uscita dal magazzino;
  • facilita le operazioni di marketing.

E' di utilità anche per il consumatore in quanto:

  • sveltisce la registrazione dei prodotti riducendo così le code alle casse;
  • elimina la possibilità di errore di battitura alla cassa;
  • fornisce uno scontrino dettagliato con il nome del prodotto e l'indicazione del prezzo.

Facendo scorrere il codice a barre in un lettore ottico installato nelle casse, il prodotto viene immediatamente identificato e registrato per la vendita.
A Stoccolma è in prova un sistema per cui ai clienti all'ingresso di un supermarket è consegnato un lettore ottico. Ciascuno scansiona i codici a barre prodotti acquistati e, alla cassa , il lettore comunica il conto. Si spera così di ridurre finalmente le code.