L'idrogeno

► Gassificazione del carbone

Questa tecnologia è competitiva con quella SMR solo dove il carbone abbonda ed è poco costoso (Stati Uniti, Cina, Sud Africa).
Il processo di gassificazione consiste nella ossidazione parziale, non catalitica, del carbone che viene convertito in un combustibile gassoso formato principalmente da idrogeno, ossido di carbonio, anidride carbonica e da idrocarburi leggeri.
I metodi utilizzati sono quelli a letto fisso, a letto fluidificato ed a letto trascinato. Tutti utilizzano vapore, ossigeno puro oppure aria per ossidare parzialmente il carbone ed ottenere come risultato del gas. I gassificatori, inoltre, producono delle sostanze inquinanti (ceneri, ossidi di zolfo e azoto) che devono essere eliminate con i sistemi di separazione a caldo o a freddo.

► Gassificazione e pirolisi delle biomasse

Le biomasse possono essere considerate come una fonte rinnovabile d’energia. Con il termine biomasse si intendono tutti i prodotti organici derivanti, in via diretta o indiretta, da un processo di fotosintesi. La fotosintesi è un processo dove le cellule vegetali, contenenti clorofilla, decompongono l’anidride carbonica dell’aria liberando ossigeno e trattenendo il carbonio che forma composti organici necessari alla vita delle piante.
Grazie a questo processo, le biomasse, possono essere viste come un serbatoio d’energia solare immagazzinata come energia chimica. La biomassa utilizzabile ai fini energetici comprende tutti quei materiali organici che possono essere utilizzati direttamente come combustibili oppure trasformati in altre sostanze (solide, liquide, gassose) di più facile utilizzo negli impianti di conversione.
L’applicazione di calore alle biomasse produce numerosi differenti gas tra cui l’idrogeno.
I sistemi tecnologici termochimici disponibili sono due: la gassificazione e la pirolisi.
La gassificazione delle biomasse, come quella del carbone, può essere realizzata in diversi modi. I due metodi principali sono quello indiretto e quello diretto. La gassificazione indiretta usa la sabbia come veicolo per trasferire calore dal bruciatore alla camera di gassificazione. Nella gassificazione diretta, il calore è fornito direttamente dalla combustione di una parte delle biomasse. Il costo dell’idrogeno prodotto nel processo indiretto è leggermente inferiore.

Nel processo di pirolisi delle biomasse queste vengono decomposte termicamente ad alta temperatura (450÷550°C), in atmosfera inerte, per formare un “bio-olio” costituito per l’85% da sostanze organiche ossigenate e per il 15% da acqua. Il “bio-olio” viene poi sottoposto al processo di steam reforming per la produzione di idrogeno. L’idrogeno prodotto viene purificato tramite un processo di assorbimento a pressione variabile (PSA).
La produzione dell’idrogeno dalle biomasse presenta notevoli possibilità di sviluppo tra i processi che utilizzano nuove fonti rinnovabili di energia. Purtroppo il contenuto d’idrogeno nelle biomasse è solo del 6÷7% rispetto al 25% del gas naturale. Ciò, unito alla bassa efficienza di conversione (15÷30%) richiede l’utilizzo di grandi impianti nel caso si vogliano produrre grandi quantità di idrogeno e, per questo motivo, i costi sono ancora elevati.

► Altri metodi di produzione

Altri metodi di produzione dell’idrogeno sono la termolisi e la fotolisi dell’acqua.
La termolisi dell’acqua realizza la dissociazione dell’acqua utilizzando l’energia termica che è meno costosa di quella elettrica. Anche se la soluzione più semplice possa essere quella di realizzare la dissociazione termica spontanea dell’acqua, questa non è realizzabile perché occorrerebbe riscaldare il liquido a temperature vicino ai 3000°C. Il metodo migliore è quello di realizzare il processo attraverso una catena di reazioni termochimiche di cui la scissione dell’acqua sia solo l’ultimo stadio. Ciò consente di operare a temperature operative più basse (850°C) e di poter sfruttare come sorgente di energia termica anche sistemi di captazione solare che concentrino la radiazione su opportuni elementi assorbitori.
Altro metodo per la produzione dell’idrogeno è la fotolisi dell’acqua. Questi sono dei dispositivi che alimentati direttamente dalla radiazione solare consentono l’elettrolisi diretta dell’acqua. La possibilità di realizzare delle strutture che consentano la trasformazione diretta dell’energia solare in idrogeno è legata allo sviluppo delle celle fotoelettochimiche che utilizzano materiali semiconduttori sia per assorbire l’energia solare, sia per agire da elettrodo per la scissione dell’acqua.


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