WEEKLY STANDARD

































I PRIMI DIECI ANNI DEL WEEKLY STANDARD
Dieci anni fa, nel settembre 1995, è nato The Weekly Standard, il piccolo settimanale di opinione e di informazione politica che ha contribuito a rilanciare le idee del movimento neoconservatore e fornito alla Casa Bianca di George W.
Il giornale festeggia il compleanno con un numero speciale e con un libro, “The Weekly Standard: A Reader: 1995-2005”, che raccoglie il meglio della produzione decennale.
Lo Standard vende solo 150 mila copie, ma è il settimanale più influente di Washington, il preferito dal vicepresidente Dick Cheney, lo strumento che addetti ai lavori, politici e giornalisti non possono ignorare.
Chi liquida lo Standard come un giornale di destra, guerrafondaio e bushiano sbaglia.
La ragione sociale dello Standard è stata fin dall’inizio quella di ricordare all’America che la fine della guerra fredda non la esonerava dai compiti di superpotenza e non le garantiva la sicurezza interna.
Dopo l’11 settembre lo Standard ha spiegato le ragioni della guerra, criticato la gestione del Pentagono, chiesto le dimissioni di Donald Rumsfeld fino ad accusarlo di “disfattismo”.

I neocon criticano ancora Bush
Sul numero in edicola ieri del Weekly Standard, il settimanale di Bill Kristol, la copertina era dedicata al "deficit retorico di Bush".
Ma, scrive, il Weekly Standard, "l'interesse è sempre discutibile, il dovere invece può essere assolutamente chiaro.
Churchill e gli altri, scrive il Weekly Standard, avrebbero dovuto dire che la pace è sacra ma non se il costo ricade sulla pelle di altre persone.

Il Domenicale
Una inchiesta realizzata da Maggie Gallagher su “The Weekly Standard” – il settimanale dei neocon USA – e tradotta su “il Foglio” del 29 novembre..
Sul “Corriere della Sera” Ennio Caretto racconta l’editoriale di William Kristol “Reality Check “, pubblicato su “The Weekly Standard” il 13 ottobre 2003..
“il Foglio” traduce un articolo pubblicato su “The Weekly Standard”..

Corriere della Sera - e-dicola
Un conflitto, commenta William Kristol , direttore della rivista dei neoconservatori Weekly Standard, che paralizza il presidente.
Ma da allora, ricostruisce Weekly Standard, i contrasti si sono approfonditi, fino ad arrivare allo scontro di questi giorni.

Rupert Murdoch e il suo impero
Murdoch, presidente di News Corporation, pubblica 175 giornali nel mondo, tra cui The Times, The Sunday Times, The Sun, The News of the World nel Regno Unito, il New York Post ed il Weekly Standard negli Stati Uniti.
Il Weekly Standard è la Grossa Berta del Pentagono per sradicare questo ostacolo.

L'ideologia dei neoconservatori viene da lontano
Oltre a Paul Wolfowitz vi sono tra gli altri: Clarence Thomas, giudice della Corte Suprema; Robert Bork, giudice; William Kristol, editore della rivista “Weekly Standard”, l’organo dei neoconservatori; William Bennet, ministro dell’Istruzione; William F.
il movimento neoconservatore si contavano anche Irving Kristol, nome noto della destra intellettuale, Norman Podhoretz, editorialista del New York Post e del “Weekly Standard”, Samuel Huntington, il padrino dello “scontro di civiltà”.

Carmilla on line ®
Secondo il Weekly Standard –noto per gli stretti rapporti con in neocons: 'Abu Musab al Zarqawi è stato non solo il cervello dell'assassinio di Berg ma anche della carneficina di Madrid dell'11 marzo, dell'attentato contro i fedeli sciiti nello stesso mese, e dell'attacco suicida al porto di Bassora il 24 aprile.
Il suo marchio è impresso sui gruppi terroristici e sugli attentati nei quattro continenti.' (Weekly Standard, 24 May 2004) Il profilo di Al-Zarqawi è quello di uno che 'mira a togliere a bin Laden il comando della jihad globale'.
(Vedere Michel Collon, 1 e 2 La CIA, con i suoi più di 30 miliardi di dollari di budget, dichiara la propria ignoranza: dice di non sapere nulla di lui e di possedere una foto, ma, secondo il Weekly Standard (24 maggio 2004), non sa né il suo peso né la sua altezza.

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Carmilla on line ®
A cui si devono aggiungere gli amici giornalisti e i giornali amici: William Kristol, direttore del Weekly Standard di Rupert Murdoch, il settimanale che all’indomani dell’elezione di Bush titolò, più o meno: 'Ecco come li abbiamo fregati', o John Podhoretz del New York Post (sempre di Murdoch), Washington Post, Newsweek, National Review, Public Interest, Commentary.
Generarono, rispettivamente, John Podhoretz, oggi ras delle pagine degli editoriali del New York Post, e William Kristol, ras di tante cose, tra cui il Weekly Standard, ma anche ex consulente della Enron e capo dello staff di Dan Quayle..

Rappresaglie di Cheney contro LaRouche
L'allegato di Feith è prontamente arrivato alla redazione di Weekly Standard che ha pubblicato ampi stralci del documento riservato nell'edizione del 14 novembre proclamando che "il caso è chiuso", cioè che quel documento rappresenta la "prova definitiva" delle esternazioni di Cheney secondo cui Saddam Hussein sarebbe responsabile dell'11 settembre..
Gli esperti dei servizi però non hanno gradito il tentativo frettoloso del Weekly Standard di accreditare per buona la favola di Cheney secondo cui Al Qaeda è pilotata da Saddam.

Dossier Guerra Permanente/Rivoluzione Permanente: Da Trotsky e Parvus a Cheney
Un esempio per tutti: Irving Kristol , in passato infatuato dall’economista di Hitler Hjalmar Schacht oltre che del rivoluzionario bolscevico Leon Trotsky , oggi si presenta come “il padrino” dell’intera accolita neocon; suo figlio William Kristol ne gestisce già l’eredità con la rivista Weekly Standard .

Filosofia.it - Michael Lind - Una tragedia degli errori
Il presidente del Pnac è William Kristol, che è anche direttore del Weekly Standard – giornale su cui scrive Brooks – e figlio di Irving Kristol, che a sua volta è il fondatore di The Public Interest, l’ex editore di The National Interest, l’autore di un libro intitolato Neoconservatism: The Autobiography of an Idea, e il marito della storica neoconservatrice Gertrude Himmelfarb, madre di William.
Norman Podhoretz, l’ex direttore di Commentary, è il padre di John Podhoretz, redattore e columnist neoconservatore che ha lavorato per il Washington Times del reverendo Moon e per il New York Post di Rupert Murdoch, il quale possiede anche il Weekly Standard e Fox Television.
Quando Richard Perle esige maggiori diritti per le donne dei paesi musulmani, quando David Brooks si pronuncia a favore dei matrimoni gay, e quando il Weekly Standard denuncia il razzismo dei neoconfederati, non c’è motivo di mettere in dubbio la loro sincerità.
Sul Weekly Standard del 25 agosto 2003, Kristol pubblicò un saggio intitolato The Neoconservative Persuasion (evidentemente Kristol, «il padrino del neoconservatorismo», non era stato informato della nuova linea del partito che nega l’esistenza del neoconservatorismo).

il VELINO | Leggi la newsletter: il VELINO CULTURA
Sulla rivista principe del neoconservatorismo americano, Weekly Standard, i due intellettuali che hanno guidato la critica all’ex ministro della Difesa Donald Rumsfeld, cioè Bill K....

Il Barbiere della Sera
Il risultato fu William Kristol, direttore del periodico conservatore The weekly standard, Chief policy advisor di Dan Quayle quando questi era vicepresidente di Bush padre, membro del PNAC .

Benefits


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Lo sfruttamento dell'11 settembre. Ottobre 2002
Il Weekly Standard , di proprietà di Murdoch e gli editoriali del Wall Street Journal sostennero le loro tesi (e continuano a farlo).
I partecipanti al progetto comprendevano Wolfowitz, Lewis Libby (ora capo dello staff di Cheney) e William Kristol, editore del Weekly Standard.

I LOVE AMERICA
Bene: ora che di The Connection di Stephen F.Hayes se ne sono accorti anche al Corriere della Sera, il Weekly Standard oggi ci informa che, negli anni Novanta, ovvero gli anni del Grande Sonno di Bill Clinton, Saddam odiava talmente tanto Bin Laden e i suoi da finanziare il GIA -l'Armed Islamic Group, affiliato ad Al Qaeda, ed operante in Algeria.

I LOVE AMERICA
Grog parte da un articolo del The weekly standard per poi ricordarci i nostri dati demografici e le conseguenze sulla popolazione lavorativa del futuro.

Saggio di Nedo Bocchio
"The Weekly Standard", il settimanale dei neoconservatori (appunto: "i miei colleghi politologi" della destra radicale americana), invece lo ha anche scritto: la concorrenza europea è un male, ed è l'Europa stessa il pericolo da sconfiggere.
Against United Europe (Contro l'Unione europea) titolava il fascicolo 1 dove Gerard Baker, editorialista del "Financial Times" oltre che collaboratore del "Weekly Standard", per esporre la sua analisi non si affida alla cautela e nemmeno alla diplomazia.
A questo proposito scrive: "Forse, se leggessero 'The Weekly Standard', i politici europei perderebbero quello che attualmente li consuma: la sfiducia ostinata in se stessi, l'incredulità verso le proprie risorse, e quello speciale rifiuto di muoversi che è tipico dei cinici, e che nasce dalla paura di non arrivare, di non poter sopravvivere a parziali insuccessi.
Nel processo di globalizzazione - che è stata inventata e avviata dall'Europa - vogliamo lasciare decidere tutto dagli Usa? [...] I nostri concorrenti sono più convinti di noi della possibilità dell'Europa di diventare anche una potenza politica: basta leggere il 'Weekly Standard' di tre settimane fa.

Prova di Weekly (Standard ?) | IMG
home people research publications classes thesis free culture/software Prova di Weekly (Standard ?) BY TED: Suggerirei di usare dei nomi di login standard tipo nomecognome che, sebbene piu' pallosi, probabilmente risultano piu' chiari a tutti quelli che non si intendono di Egittologia ;) (sempre che sia quello, elias?) - solo un po' di testo per fare una prova...

alzarqawi
Secondo il Weekly Standard –noto per gli stretti rapporti con in neocons: "Abu Musab al Zarqawi è stato non solo il cervello dell'assassinio di Berg ma anche della carneficina di Madrid dell'11 marzo, dell'attentato contro i fedeli sciiti nello stesso mese, e dell'attacco suicida al porto di Bassora il 24 aprile.
Il suo marchio è impresso sui gruppi terroristici e sugli attentati nei quattro continenti." (Weekly Standard, 24 May 2004) Il profilo di Al-Zarqawi è quello di uno che "mira a togliere a bin Laden il comando della jihad globale ".
(Vedere Michel Collon, 1 e 2 La CIA , con i suoi più di 30 miliardi di dollari di budget, dichiara la propria ignoranza: dice di non sapere nulla di lui e di possedere una foto , ma, secondo il Weekly Standard (24 maggio 2004), non sa né il suo peso né la sua altezza .

WEEKLY STANDARD ?

L'Europa che non c'è
Basti pensare che nel settembre 2003 il settimanale “The Weekly Standard”, diretto dal neoconservatore William Kristol, ha fatto del motto “Contro l’Europa unita” il suo titolo di copertina.
Probabilmente, qualche mese dopo la pubblicazione di questo articolo sul “Weekly Standard” , i neoconservatori americani hanno pensato di avercela fatta.
Osservatorio Iraq - Sezioni
Essi continuarono a lavorare attraverso una moltitudine di think-tank di destra, e di pubblicazioni influenti, come il Wall Street Journal e il Weekly Standard (finanziato da Rupert Murdoch), sfornando nell’arco di un decennio un gran numero di commenti, strategy paper , articoli, e libri.
Entrato a far parte del gruppo dei neocons , che dal 1997 faceva pressioni sull’amministrazione Usa per il rovesciamento del regime di Saddam Hussein, scrisse )assieme a Paul Wolfowitz), l’articolo “Overthrow Him” [Rovesciatelo], pubblicato il 1 dicembre 1997 sul Weekly Standard .
(Paul Wolfowitz and Zalmay Khalilzad, Overthrow Him, The Weekly Standard , December 1, 1997) Fu tra i firmatari della lettera aperta indirizzata a Clinton (26 gennaio 1998) da vari esponenti del Project for a New American Century , molti dei quali sarebbero poi diventati alti funzionari nell’amministrazione Bush Jr.
CREEZ DOGG IN THA HOUZE
Nel frattempo, Duncan Currie, sul Weekly Standard , scrive un'editoriale nel quale spiega perché, nonostante tutti gli sforzi di Matt Stone & Trey Parker con South Park , le Cartoon Wars, le guerre mediatiche iniziate con le vignette danesi, sono terminate, e l'Occidente ne è uscito sconfitto..
categorie: usa , television, entertainment, south park martedì, 25 aprile 2006 Hard times Dopo l' Economist , il Financial Times ed una dozzina di altri giornali stranieri, è ora il momento del Weekly Standard .
Ed è qui, nota il senior editor del Weekly Standard, che si arriva al più strano aspetto delle elezioni.
CREEZ DOGG IN THA HOUZE
categorie: usa , politics Double Standards (2) <<Ho l'impressione, invece, che passata l'ondata di indignazione s'incaricherà la storia di rimarginare la ferita e fra qualche anno ci ricorderemo di Saddam come di uno dei tanti.
categorie: usa , politics, africa, israel, middle east, terrorism Double Standards Sulla condanna a morte di Saddam Hussein, su questo blog, si è già scritto (qui e qui ).
ideazione.com - esteri
L’indicazione del teorico dell’esportazione della democrazia alla guida della World Bank ha raccolto vivo consenso anche nella redazione del Weekly Standard, il settimanale più influente dei neocon americani.
Nelle ultime settimane, rivela il Weekly Standard, Wolfowitz ha passato gran parte del suo tempo incontrando i leader riformisti libanesi.


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